Cronaca

GIOVEDI' 4 LUGLIO 2013

Abolizione Province, Il governo "Lo faremo con legge costituzionale"




"Dopo che ieri la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il decreto sull'abolizione delle Province, porteremo domani in consiglio dei ministri un ddl costituzionale per abolirle". Così il ministro dei Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini ha annunciato l'iniziativa dell'esecutivo per superare lo stop della Consulta. Ma l'Unione delle province italiane non ci sta: "Inaccettabile". La Corte costituzionale avrà avuto le sue buone ragioni. Non per nulla molti davano per scontata la bocciatura sia della riforma delle Province contenuta nel decreto salva Italia, sia del successivo più morbido tentativo di riordino con l'accorpamento di alcuni enti.


La Consulta ha ritenuto illegittimo il ricorso al decreto legge per interventi di tale portata, visto che quello strumento dovrebbe essere limitato ai casi di straordinaria necessità e urgenza.Per avere una più completa conoscenza delle motivazioni bisognerà aspettare il deposito della sentenza. Certo, una riforma come l'abolizione delle Province, che doveva essere fatta più di 40 anni fa contestualmente alla nascita delle Regioni, non poteva essere ritenuta tanto impellente da giustificare un decreto. Anche se forse sarebbe il caso di ricordare il contesto in cui il decreto salva Italia vide la luce. C'era appunto, da salvare il Paese che in quel momento si trovava in una situazione così difficile da dover affidare il proprio destino a un governo tecnico. Secondo i giudici di Palazzo dei Marescialli l'abolizione delle Province non è materia da disciplinare con decreto legge. Quindi il no dei giudici è di metodo e contesta il ricorso al decreto legge varato a suo tempo dal governo Monti. "Il decreto legge - ha sentenziato la Consulta - atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio". Per questo il governo ha deciso di intervenire modificando la Costituzione.



SABATO 22 GIUGNO 2013



Ritorna Il Calcio a Misilmeri




Terza Categoria Palermo:Importante notizia in ambito dilettantistico poichè secondo fonti attendibili il Misilmeri Calcio che dopo aver calcato importanti palcoscenici come l'Eccellenza ed aver vinto nel 91 la Coppa Sicilia negli ultimi anni ha attraversato un periodo molto difficile dopo il fallimento per mancata organizzazione all'interno della società e per mancanza di sponsor che in passato finanziavano la squadra. Adesso sembra che con l'unione di più appassionati Misilmeresi la squadra verrà iscritta nel campionato di Terza Categoria che può sembrare in sè un bassissimo livello di competizione rispetto alle categorie più importanti toccate in passato ma che restituisce una prima squadra a Misilmeri e ai Misilmeresi che meritano di certo di riottenere il Calcio nel proprio paese. Al momento però la composizione della dirigenza e quella della squadra è al momento sconosciuta ,composizione che scopriremo molto presto.


Forte scossa di terremoto nel Nord. Magnitudo 5.2, epicentro in Toscana




La terra ha tremato in Emilia, Toscana, Lombardia, Piemonte e Liguria. Una scossa di terremoto di magnitudo 5.2 è stata registrata alle 12.33 nel nord Italia. L'epicentro è in Toscana a 2 km da Fivizzano, in provincia di Massa Carrara. La profondità è di 10 chilometri. Momenti di paura fra le popolazioni interessate e in molti si sono riversati nelle strade. Una prolungata scossa di terremoto è stata avvertita venerdì alle 12:33 nel Nord Italia. L'epicentro è, secondo l'Ingv, con epicentro a 2 km da Fivizzano, in provincia di Massa e Carrara, e di magnitudo di 5.2 Richter con profondità 5.1 km.


  Il centro sismologico americano Usgs, invece, stima il sisma in 5.1 Richter e profondità di 10 km. Il terremoto è stato seguito da oltre 30 scosse di minore intensità, le più intense di magnitudo 3.8 alle ore 13.19 e di 4.5 alle 14.12, con una profondità di 10 chilometri ed epicentro sempre a Fivizzano. Alberto Marcellini, Sismologo del Cnr, spiega che «è certo che ci saranno anche altre scosse, e non si può escludere che siano anche di una certa intensità».Una persona è rimasta ferita a Postella. A Fivizzano e Casole Lunigiana alcune abitazioni hanno riportato danni con crolli parziali e caduta di porzioni di tetto. Una frana ha isolato l'abitato di Equi Terme nel comune di Fivizzano in Lunigiana. Ma non si registrano né danni gravi, né richieste di soccorso. 


MERCOLEDI' 19 GIUGNO 2013



Le ingiustizie cesseranno?

Il Giovane scultore Giuseppe Morici ragazzo frequentante nell'anno scolastico 2012/13 la classe quarta,è stato l'unico bocciato della sua classe. Pur avendo avuto durante il corso dell'anno, un rendimento scolastico "in grosso modo",equo a quello dei suoi compagni(da come affermavano i professori della classe,durante i ricevimenti dei genitori), è stato l’unico a non essere stato ammesso alla classe quinta. Giuseppe,il ragazzo in questione,non immaginava che avrebbe pagato cosi' le conseguenze del suo essere sempre "preciso e battagliero" quando qualcosa non andava all'interno dell'Istituto:Giuseppe ha un fratello disabile che frequenta anche lui questa scuola. Giovanni,il fratello disabile, frequenta la classe quinta.Durante gli anni,Giuseppe e la sua famiglia hanno sempre fatto in modo che Giovanni potesse far fronte al diritto all'istruzione proprio come tutti gli altri ragazzi,malgrado la sua disabilità.Tutto questo sempre con l’ausilio di un Legale che “ha aiutato “Giovanni ,tutelando i suoi diritti di studente e ragazzo UGUALE AGLI ALTRI,cosa che questo Istituto marcava nei confronti di quest’ultimo (e di altri che come lui hanno degli handicap), rendendo per niente facile la frequenza del ragazzo,il quale ha sfociato la tensione con attacchi di gastrite nervosa,di cui non aveva mai sofferto. Giuseppe per “aiutare” il fratello,ha evidentemente dato fastidio a qualcuno che non tollera i disabili e che tanto meno metta alla luce i fatti oscuri di questo Istituto,che sono piuttosto molteplici.

Inviatoci da Giuseppe Morici

Sito Internet: www.giuseppe-morici.blogspot.it

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/GiuseppeMoriciScultoreEModellatore?ref=hl


 

 
















MARTEDI' 18 GIUGNO 2013


Foa contro l’euro: “Crea disoccupazione”


MARCELLO FOA - Il direttore da TIMEDIA (Teleticino + Corriere) è durissimo contro 
l’euro.




Sul suo blog si  scatenata in una dura e documentata invettiva: “La fonte è a prova di smentita: trattasi dell’Organizzazione internazionale del Lavoro. Il dato inequivocabile, poiché statistico.”“Secondo le cifre diffuse alcuni giorni fa e di cui ben pochi hanno parlato in Europa, i 19 Paesi dove l’occupazione è tornata sopra i livelli prima della crisi dei mutui subprime del 2008 sono: Argentina, Turchia, Ungheria, Repubblica Dominicana, Malta, Romania, Armenia, Brasile, Cile, Lussemburgo, Germania, Colombia, Israele, Uruguay, Perù, Russia, Svizzera, Kazakistan, Thailandia.”“I Paesi che l’Organizzazione internazionale del lavoro considera in continuo declino sono: Giordania, Croazia, Grecia, Spagna, Italia, Marocco, Sri Lanka, Belgio, Portogallo,Slovacchia, Francia, Irlanda, Slovenia, Giamaica, Finlandia, Cipro, Giappone, Danimarca, Olanda, Australia, Nuova Zelanda, Norvegia.”
Poi c’è l’Austria che rientra nella categoria dei Paesi in miglioramento ma sotto i livelli pre-crisi.Dunque: solo 3 Paesi della zona euro stanno veramente bene, ma di questi tre due (Lussemburgo e Malta) sono così piccoli e operano in condizioni talmente particolari da non fare quasi testo. Ne resta uno solo: la Germania.


Fonte: mattinonline.ch

LUNEDI' 17 GIUGNO 2013

M5S, 'processo' in streaming alla Gambaro. Falchi all'attacco, pronto dossier sui 'ribelli'




E' tutto pronto per il 'processo' alla senatrice dissidente Adele Gambaro da parte dei gruppi parlamentari grillini, che andrà in onda in diretta streaming questa sera alle 18. Per concordare la linea da seguire nella 'requisitoria' contro la parlamentare emiliana del M5S, i senatori ortodossi Vito Crimi e Nicola Morra si sono riuniti in mattinata. L'obiettivo era chiarire che chi si oppone al giudizio si mette contro la Rete. E mette in discussione il leader, Beppe Grillo, che ieri infatti ha tuonato ai suoi: "Non è una conta sulla senatrice, ma sul Movimento. E su di me". Falchi all'attacco. L'ora cruciale è oggi alle 18. La riunione congiunta tra senatori e deputati del Movimento 5 Stelle sul caso di Adele Gambaro, la senatrice che ha criticato Beppe Grillo per i risultati negativi per il movimento nelle scorse amministrative, sarà in streaming. Quella ristretta in Senato, che «anticipa» il processo invece non sarà pubblica e non vedrà la partecipazione dell'ex capogruppo al Senato Vito Crimi che, intercettato dai cronisti, infatti, spiega di avere «altro da fare. Devo lavorare e abbiamo già parlato tantissimo. Sono ore agitate quelle che si vivono in questi giorni dentro i 5 Stelle. Tra interviste e smentite, a turno è una ridda di dichiarazioni tra i «falchi» e le «colombe» del movimento. Tra quelli che vogliono «processare» la Gambaro e lasciare al voto della Rete il destino della senatrice e tra quanti non vogliono votare quella che definiscono un diritto di critica e di libertà di parola e non dare quindi la possibilità alla Rete di «cacciare» l'eretica. In vista della resa dei conti e della manifestazione pro Grillo di domani in piazza Montecitorio, i falchi a cinque stelle vanno all'attacco. Il deputato Manlio Di Stefano va giù duro e scrive su Facebook: "La dignità o ce l'hai o non ce l'hai. La coerenza o ce l'hai o non ce l'hai. In italia non si rispettano i contratti legali vincolanti, figuriamoci quelli morali non vincolanti. E' stato chiesto troppo a queste persone. Fatele andare via tutte in un sol colpo. Spero vivamente che il M5S perda tutti gli elementi nocivi, tutti quegli elementi tossici che possono 'infettare', anche solo involontariamente, tutti gli altri. E' un po' la legge di Darwin 'sopravvivono i più forti, i non deboli".


DOMENICA 16 GIUGNO 2013



Via libera dal Cdm, approvato il "decreto fare".  Vincoli per Equitalia e nuovi posti di lavoro


Tante misure concrete, per rilanciare l'economia. Un provvedimento completo, segno di coesione in consiglio del ministri, "perché gli italiani che vogliono fare possano rilanciare l'economia del nostro Paese". E' il premier Enrico Letta a chiarire il senso ed i punti chiave del "decreto fare", approvato dal Cdm in serata dopo una riunione fiume, durata diverse ore. Via libera dal consiglio dei ministri al decreto Fare. Tra i provvedimenti spicca la revisione dei poteri di Equitalia, che prevede a favore dei contribuenti in difficoltà economica o con momentanea carenza di liquidità, l’aumento della possibilità della rateizzazione dei debiti tributari dalle attuali 72 rate a 120, nonché l’aumento fino ad otto (dalle attuali 2) del numero di rate, anche non consecutive, a decorrere delle quali decade il beneficio della rateizzazione. I provvedimenti spaziano dal fisco, alle infrastrutture, all'edilizia, all'energia, la scuola e l'università e le semplificazionioni burocratiche: in tutto un'ottantina di articoli. Torna la mediazione civile obbligatoria che consentirà il taglio di un milione di processi in cinque anni. Sul tavolo ci sono anche bollette meno care, credito agevolato e semplificazioni per le aziende. E ancora l’impignorabilitá della prima casa per debiti tributari inferiori a 120 mila euro, con esclusione delle sole case di lusso.



Ad annunciare questa misura era già stato il presidente dei deputati Pdl, Renato Brunetta, che aveva espresso «grande soddisfazione per quanto si apprende dalle prime indiscrezioni». Analoga soddisfazione era stata espressa da Daniele Capezzone, presidente della Commissione Finanze della Camera, che aveva parlato di «successo storico per i contribuenti, e per un fisco davvero amico dei cittadini». A termine del Consiglio dei Ministri è stato il premier Letta ad avviare la conferenza stampa per illustrare i provvedimenti adottati dal governo. Confermando chiaramente anche le indiscrezioni sui provvedimenti relativi ai poteri di Equitalia. «Abbiamo approvato tante misure che servono a rilanciare l'economia del nostro Paese, perché gli italiani che vogliono fare possano rilanciare l'economia. È un provvedimento completo» ha detto Enrico Letta. Nel decreto c'è poi -ha aggiunto il premier- un capitolo «molto significativo sulla giustizia civile» attraverso «varie modalità, quali la mediazione e i giudici ausiliari», che permetterà di «ridurre le pendenze di un milione e 150 mila crediamo». Il ddl semplificazioni, non affrontato oggi per motivi di tempo, verrà discusso in Consiglio dei ministri mercoledì prossimo, mentre il pacchetto lavoro sarà all'esame del Cdm di venerdì prossimo, annuncia il premier. Il decreto approvato oggi "darà uno sblocco significativo a molti posti di lavoro", promette Letta, e dà risposte alle raccomandazioni fatte dall'Unione europea. Poi la parola passa ai singoli ministri, per i provvedimenti nello specifico.  



VENERDI' 14 GIUGNO 2013




Letta all'Ue: "Non è solo l'Ecofin". Oggi a Roma il vertice sul lavoro






Enrico Letta alza la voce nei confronti di Bruxelles nel giorno del vertice con Germania, Francia e Spagna sul tema del lavoro. Il presidente del Consiglio, alla conferenza dei Prefetti, spiega che "l'Europa non si affida solo ai ministri dei numeri e delle Finanze". Bisogna avere il coraggio di dire ai cittadini la verità e di spiegare con semplicità ciò che si può fare e ciò che non si può fare perché «molto spesso i 'no'» devono essere più dei 'si'». È un passaggio dell'intervento del premier Enrico Letta alla conferenza dei prefetti a Roma. A cosa si riferisse precisamente il premier non è chiaro.Ma è lecito pensare anche ai due nodi che tengono banco nel dibattito sulle misure economiche del governo, cioè Imu e Iva. Per entrambi i capitoli i ministri Saccomanni (Economia) prima e Zanonato (Sviluppo economico) poi sono stati chiari: servono otto miliardi per togliere l'Imu sulla prima casa e per bloccare l'aumento dell'Iva dal 21 al 22%. E questi soldi non ci sono. Come a dire: oltre al rigore dei bilanci ci deve essere altro. Anche se il vertice arriva proprio mentre l'Italia segna il nuovo record del debito pubblico, Letta rivendica che il summit di oggi tra i ministri delle Finanze e del Lavoro di Italia, Francia, Germania e Spagna sul lavoro è la dimostrazione della "volontà di muovere una ruota: cerca di affrontare il problema più drammatico, quello del lavoro soprattutto dei giovani". Poi la rassicurazione: al vertice europeo di fine giugno "non ci accontenteremo di parole, di dichiarazioni. Uno dei problemi dell'europa di oggi - aggiunge Letta- è un eccesso di parole che non si sono tramutate in fatti".



GIOVEDI' 13 GIUGNO 2013



Messina, sindaco ancora in bilico Calabrò avanti dopo il riconteggio





Non è ancora finita. A Messina è di nuovo incerto il risultato elettorale. Fiato sospeso per la verifica sui verbali dell'ufficio elettorale del Comune che darebbe vincitore Felice Calabrò al primo turno. Durante il controllo, prassi prevista dalla normativa vigente, supervisionata dal giudice di corte d'appello Giuseppe Bonfiglio, al momento giunto a 130 sezioni su 254, sono emersi errori che cambierebbero il risultato.


 Messina dunque potrebbe non andare al ballottaggio. Di sicuro al momento c'è solo che la trascrizione dei numeri tra i verbali di 3 sezioni e l'ufficio elettorale era sbagliata. Uno sbaglio che va favore del candidato del Pd, Felice Calabrò fermo nel primo conteggio al 49,94 per cento. Dopo la revisione, Calabrò (sostenuto da ben 8 liste) è al 50,01, vincerebbe perciò al primo turno. 


MERCOLEDI' 12 GIUGNO 2013



Iva, Zanonato: "Non prometto abolizione". Ma Alfano: "Al lavoro per stop aumento"


"Mi piacerebbe dire non aumenteremo l'Iva ma non lo posso fare, si tratta di una decisione che è stata presa, anche se la volontà resta ed è forte. La decisione è stata presa non dal mio governo, e l'incremento di gettito è già nel bilancio dello Stato", comn queste parole il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, è andato incontro ai fischi dell'assemblea annuale di Confcommercio.



 Lo scenario (prossimo) da scongiurare «tempestivamente» è aumento dell’Iva di un punto. Sarebbe come gettare della benzina «sul fuoco della recessione». La similitudine è del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel suo intervento all’assemblea confederale. «Occorre davvero un approccio ‘senza se e senza ma - afferma - L’impatto di questo aumento sui consumi, sulla crescita e sull’occupazione sarebbe davvero benzina sul fuoco della recessione: da ormai troppo tempo: si potrebbe quasi dire »c’erano una volta i consumi». Per sedare la contestazione è dovuto intervenire lo stesso presidente di Confcommercio Carlo Sangalli che si è alzato per placare i contestatori. "Il corrispondente gettito - ha aggiunto Zanonato parlando davanti alla platea di commercianti - è già nel bilancio dello stato e quindi per farlo dobbiamo trovare 2 miliardi".

MARTEDI' 11 GIUGNO 2013



E' il processo tedesco all'euro. Lo spread in area 280, Borse Ue in rosso




Questo pomeriggio La Germania avvia il suo processo alla Banca centrale europea e spaventa i mercati, anche perché lo fa proprio nel giorno in cui emerge con chiarezza quanto il ruolo dei governatori centrali sia fondamentale nell'orientare gli umori degli investitori.


 La Corte Costituzionale tedesca ha iniziato l'esame dei vari ricorsi presentati dagli 'euroscettici' contro il piano dell'Eurotower di sostegno ai Paesi periferici dell'euro attraverso l'acquisto di titoli di Stato (Outright monetary transactions, Omt). A Karlsruhe, dove ha sede la Corte, il presidente ha detto chiaramente che non "vuole prendere decisioni sul senso delle politiche di salvataggio europeo", compito esclusivo della politica. Non importa, per i giudici, neppure il fatto che "le misure adottate abbiano avuto un buon risultato".

LUNEDI' 10 GIUGNO 2013


 In Sicilia affluenza al 47%


Si va verso il ballottaggio a Modica (Ragusa), dove sono state finora scrutinate 7 sezioni su 51 ed è in vantaggio Ignazio Abbate (Udc, Modica 2013, Fare Modica) che riscuote il 29,58% dei voti, seguito da Giovanni Giurdanella (Pd e un lista civica) al 19,33%. Terzo Mommo Carpentieri (Megafono, Modica grande di nuovo, Adesso Modica) con il 16,09, tallonato da Giovanni Migliore (Pdl e liste civiche), mentre sono più distanziati gli altri quattro candidati.
 L'ultimo dato sull'affluenza è ancora quello delle 22 di ieri ed è pari al 47,63 per cento, come rende noto l'ufficio elettorale della Regione Siciliana.Dalle 15 urne chiuse e via allo spoglio. A Ragusa, quando è stato completato lo scrutino in 17 sezioni su 71, è in vantaggio, in base ai dati forniti dal Comune, Giovanni Cosentini, esponente del centrosinistra (Territorio, il Megafono-Lista Crocetta, Ragusa domani, Udc, Pd) con il 28,49%. Segue Federico Piccitto (Movimento cinque stelle) 16,87. Quindi Franco Antoci (Pdl, Ragusa protagonista, Movimento civico ibleo) 14,89%; Enrico Platania (Movimento città) 14,45%; Francesco Barone (Idee per Ragusa, Costruiamo il futuro) 13,26%; Giovanni Iacono (Partecipiamo) 12,36%. 




Ballottaggi, il centrosinistra fa "cappotto". Conquistate Roma, Treviso e Viterbo

In un secondo turno caratterizzato dal crollo dell'affluenza alle urne, anche con picchi del 17% in meno rispetto al voto di due settimane fa, il centrosinistra ha ottenuto una larga vittoria in tutti i principali comuni chiamati al ballotaggio. L'attesa maggiore era proprio per capire chi si sarebbe imposto nella capitale. E sul successo di Marino nella corsa al Campidoglio non ci sono mai stati dubbi, al punto che il comitato elettorale di Alemanno ha amesso la sconfitta fin dall'arrivo dei primi dati.

Il candidato dello schieramento guidato dal Pd ha ottenuto una netta affermazione, forte del 63,9% dei consensi contro il 36% del suo avversario.La prima questione da affrontare? La disoccupazione. «Abbiamo una Regione con cui dialogheremo quotidianamente e insieme cercheremo di affrontare la prima emergenza, quella del lavoro per i giovani e per quelli che lo hanno perso. Dobbiamo iniziare da lì» ha detto Marino che nel discorso ai suoi sostenitori in piazza di Pietra parla spesso al plurale: «Nella nostra capitale si passera dalla cultura dell'io alla cultura del noi - aggiunge - Saremo tutti noi, con le nostre idee, speranze e immaginazione con il nostro orgoglio di riavere indietro la nostra Roma». «Io ce la metterò tutta con grande umiltà, necessaria perchè solo un arrogante potrebbe pensare di avere le soluzioni giuste in tasca. Ma vi chiedo di continuare suggerirmi le vostre proposte. Perchè questa città va cambiata insieme: non è lavoro di una persona sola» dice Marino.Al primo turno il sindaco uscente aveva ottenuto il 30.27%, mentre il candidato del centrosinistra aveva conquistato il 42.60%. Ma il nuovo primo cittadino sarà comunque un sindaco scelto da meno della metà dei romani. Il dato più eclatante di queste elezioni è infatti l'astensionismo, ancora in crescita dopo i dati preoccupanti del primo turno. L'affluenza definitiva a Roma al ballottaggio si è attestata al 44,93%, in flessione rispetto al 52,81% del primo turno (meno otto punti circa).




L’euro ha le settimane contate?






Questa settimana la Corte Costituzionale tedesca ascolterà alcuni ricorsi riguardanti i meccanismi di funzionamento dell’Eurozona. Le decisioni che prenderà l’Alta Corte tedesca  potrebbero mettere in moto una serie eventi che costringeranno il ritiro della Germania dall’euro e la fine dell’Eurozona.

Udo di Fabio, esperto di euro della Corte costituzionale ( Verfassungsgericht) fino allo scorso anno, ha dichiarato che la questione della legittimità della macchina Unione monetaria europea potrebbe provocare uno scontro tra la Germania e la Banca centrale europea (BCE) e provocare il crollo dell’Unione monetaria.

«Nella misura in cui la BCE sta agendo ‘ultra vires’ – cioè oltre i suoi poteri – e queste violazioni sono ritenute gravi e prolungate, la Corte deve decidere se la Germania può restare membro dell’Unione monetaria senza violare la costituzione tedesca» ha sscritto risse in un rapporto.

“I suoi argomenti sono dinamite,” ha dichiarato Mats Persson di Open Europe.

Di Fabio infatti non è uno qualunque, conosce bene la Corte e i suoi meccanismi, è stato lui a scrivere, lo scorso anno, quando la Verfassungsgericht si occupò  del meccanismo europeo di stabilità (ESM) da 500 miliardi di euro, la sentenza con la quale questa diede un via libera provvisorio. I suoi commenti offrono un raro squarcio su quelli che sono i pensieri degli otto giudici di  Karlsruhe.  Solitamente divisi 4:4 sui temi dell’Unione europea.

La Corte terrà due giorni di audizioni, anche se può non emettere una sentenza per diverse settimane. Il pomo della discordia è, per i ricorrenti il piano di acquisti da parte della BCE dei titoli del debito spagnoli e italiani (OMT), il piano che lo scorso anno ha, di fatto, bloccato la corsa dello spread, impedendo così la fine dell’euro, e finendo per intrappolare i paesi in una depressione economica senza sbocchi. 

Il caso deriva da reclami legali di 37.000 cittadini, tra cui il partito della sinistra, il movimento “più democrazia” e un nucleo di professori euroscettici. La maggior parte sostiene che la BCE ha oltrepassato il proprio mandato finanziando il deficit degli Stati. La questione è un pò più complessa, perché in realtà ha finanziato le banche tedesche “liberandole” da titoli tossici.

Secondo Berenberg Bank  il caso è ora «il più importante evento di rischio» che incombe sulla tenuta dell’Eurozona, con un verdetto che potrebbe limitare o addirittura bloccare l’azione della BCE.

Di Fabio ha detto che la Corte, o Verfassungsgericht, non ha  ”il potere”  di forzare la BCE a cambiare politica, ma può emettere un ultimatum “dichiarativo”. Se la BCE continua con gli acquisti di bond a prescindere, i giudici potrebbero e dovrebbe vietare alla Bundesbank di prenderne parte.

Jens Weidmann della Bundesbank  non attende altro.  Ha presentato una relazione alla Corte nel mese di dicembre ad attaccare la BCE e l’azione di Mario Draghi sul debito come altamente rischioso, definendolo una violazione dei principi fondamentali e di indipendenza della BCE. La BCE non ha un mandato legale a sostenere la “composizione attuale dell’Unione monetaria”, ha scritto.

E una volta che la BCE fosse costretta a bloccare  l’OMT , che da solo ha calmato i mercati e salvato l’euro, l’Eurozona avrebbe i giorni contati.

In un panorama europeo nel quale le varie Corti Costituzionali si sono segnalate per il loro servilismo al “progetto”, pronte a svendere le sovranità nazionali, la Corte tedesca è emersa come il difensore dello stato-nazione all’interno del sistema dell’UE, affermando la supremazia del Grundgesetz tedesco sulla legislazione UE, e quindi delle leggi nazionali su quelle europee. Di fatto tirando una linea oltre la quale Bruxelles non può passare.

La Corte ha infatti sì, sostenuto la costituzionalità del trattato di Lisbona, ma ha anche stabilito che gli Stati dell’Europa sono “Padroni dei trattati” e non il contrario e ha ricordato alla UE che i parlamenti nazionali sono la solo legittima forma di democrazia. E ha detto che la Germania deve “rifiutare ogni ulteriore integrazione dell’UE” se questa minaccia i poteri del Bundestag eletto.

La Corte ha emesso un altro “si” condizionato a settembre, quando ha approvato il fondo ESM, ma ha anche legato le mani di Berlino fissando il massimo apporto a €190bn e bloccato la trasformazione in “banca” del fondo stesso. In questo modo uccidendo ogni speranza di Eurobond, di condivisione del debito o di unione fiscale. Vietando al parlamento tedesco, il Bundestag di “accettare la responsabilità per le decisioni di altri Stati”. Per questo viene da sorridere quando si sente Letta e B. dire che convinceranno la Merkel all’unione fiscale: fortunatamente, la Merkel non potrebbe nemmeno se volesse.  

Fondamentalmente, il Tribunale ha detto al Bundestag che non può legittimamente alienare i propri poteri a organi dell’UE, anche sevolesse, perché questo minerebbe la democrazia tedesca. In questo modo la Corte di Karlshrue ha difeso non solo, la sovranità della Germania, ma anche quella di tutti gli altri paesi, i cui politici sono così orgasmicamente pronti a cedere ai burocrati di Bruxelles.

Al tempo di quella sentenza, Andreas Vosskuhle disse che la Germania aveva raggiunto i limiti dell’integrazione nell’UE. Eventuali ulteriori passi richiederebbero una “nuova costituzione”, che a sua volta richiederebbe un referendum. 

In conclusione. La sentenza che i giudici costituzionali tedeschi emetteranno, potrebbe dare il via ad una serie di effetti a catena che renderebbero l’euro una moneta morta. Le prossime settimane potrebbero essere le ultime, per l’euro.

Fonte: voxnews.info




Ballottaggi, sei milioni alle urne. Affluenza, calo dell'8% rispetto al primo turno


Ancora in crescita l'astensionismo. L'affluenza definitiva rilevata alle ore 22 per i ballottaggi delle elezioni comunali è pari al 33.87%, in flessione rispetto al 42.38% del primo turno, oltre 8 punti in meno. Meglio Roma dove l’affluenza alle ore 22 è stata pari al 32,30%. Al primo turno, alle 22 della domenica, aveva votato il 37,69%. Il calo è stato del 5,39%.
 Se il voto nei ballottaggi vede Pd contro Pdl - alleati nella maggioranza di governo ma contrapposti nella corsa per i sindaci - la sfida in Sicilia è più complessa. Qui sono soprattutto il Movimento 5 Stelle, maggiore forza politica nelle ultime due tornate elettorali, e il governatore Rosario Crocetta a cercare una conferma dopo otto mesi di collaborazione a Palazzo dei Normanni.
Nei 142 comuni siciliani al voto al primo turno, l'affluenza alle 22 è stata del 47,64%, un dato comunicato con ritardo e privo di raffronto con le precedenti consultazioni: l'ufficio elettorale della Regione siciliana, infatti, non ha previsto la comparazione complessiva delle percentuali, ma solo quella disaggregata dei singoli comuni. Nella 4 città capoluogo chiamate alle urne (Catania, Messina, Siracusa e Ragusa) l'affluenza è in calo, soprattutto a Ragusa dove il dato negativo è di circa 10 punti: 43,83% contro il 53,1 delle precedenti consultazioni. A Siracusa ha votato il 45,9% (48,35% nel 2008). Messina si attesta al 48,05%, contro il 50,71 di cinque anni fa. A Catania ha votato il 44,4 (47,08% il dato delle precedenti amministrative).


SABATO 8 GIUGNO 2013



Il Trattato del MES che portera' miseria e disperazione






Il Trattato del MES che portera' miseria e disperazione di cui i media tradizionali non ci hanno informato : ''Lo scopo della crisi finanziara, artificialmente prodotta dall'elite', e' quello di imporre agli stati europei qualsiasi condizione venga decisa dagli oligarchi del grande capitale.Una di queste e' l'istituzione del Mes (Meccanismo Europeo di Stabilita') in ben diciassette paesi europei.E' un'istituzione finanziaria internazionale con sede in Lussemburgo, che ufficialmente avrebbe lo scopo di prestare aiuto economico agli stati membri in difficolta', ma che di fatto costituisce la fine della sovranita' nazionale e dell'autodeterminazione dei popoli.
Si tratta infatti di un patto che, secondo quanto stabilito dal Consiglio Europeo, obbliga gli stati a sottomettersi all'autorita' dispotica di un nuovo super organismo europeo a cui viene conferita un'indipendenza e un'impunita' tale, che lo pongono al di sopra della legge.Gli stati non hanno piu' neppure la possibilita' di trattare e di discutere democraticamente con la popolazione le misure economiche da attuare e si devono limitare a esegure le riforme strutturali (tagli drastici nel settore sociale, svendita dei beni pubblici e liberalizzazioni selvagge) imposte dal fondo. Il Trattato del Mes conferisce inoltre ai dirigenti dell'ente sovrannazionale il potere di richiedere in qualsiasi momento un aumento del capitale, senza che i governi o i parlamenti nazionali possano opporsi. Dall'art. 32 del Trattato i beni, le sedi e i membri del MES godono di privilegi e immunita' da ogni forma di giurisdizione. I beni, le disponibilita' e le proprieta' del MES non possono essere oggetto di perquisizione, sequestro, confisca, esproprio o qualsiasi altra forma di sequestro o pignoramento derivanti da azioni esecutive, giudiziarie, amministrative o normative. I locali del Mes vengono letteralmente definiti ''inviolabili''.Tutti i beni, le disponiblita' e le proprieta' del Mes sono esenti da restrizioni, regolamentazioni, controlli e moratorie di ogni genere. Le decisioni del MES inoltre vegono assunte al di fuori di qualsiasi controllo democratico : ''I membri o gli ex membri del Consiglio dei Governatori e del Consiglio di Amministrazione e il personale che lavora, o ha lavorato per, o in rapporto con il Mes, sono tenuti a non rivelare informazioni protette dal segreto professionale.Essi sono tenuti, anche dopo la cessazione delle loro funzioni, a non divulgare informazioni che per loro natura sono protette dal segreto professionale''. L'art 35 conferisce l'immunita' di giurisdizione del personale per gli atti da loro compiuti nell'esercizio ufficiale delle loro funzioni e dell'inviolabilita' per tutti gli atti scritti e i documenti ufficiali redatti. Qualsiasi questione inerente all'interpretazione o alle disposizioni di applicazione delle norme del trattato e' sottoposta alla decisione degli stessi organi dell'ente. Il Mes e' diretto da un consiglio di governatori, da un consiglio di amministrazione e da un direttore generale.Gli stati membri si impegnano incondizionatamente e irrevocabilmente a versare al MES qualsiasi somma venga loro richiesta e ad adottare le misure economiche da esso stabilite. Tale obbligo e' irrevocabile poiche', anche nel caso in cui ci fossero le elezioni nello stato interessato dal provvedimento, e si formasse un nuovo parlamento contrario agli accordi del MES, il trattato dovra' comunque rimanere in vigore. Il capitale iniziale del MES, il trattato dovra' comunque rimanere in vigore. Il capitale inziale del Mes, e' come se qualcuno ci avesse detto:''Voi mi affidate i vostri soldi e poi li gestisco alle seguenti condizioni: 1- non avete diritto di chiedermi delucidazioni su come li spendo e non potete effettuare nessun tipo di controllo sulla mia gestione.Decido io quali informazioni darvi e con quali modalita'; 2-oltre all'importo iniziale, siete obbligati a versarmi anche tutte le successive somme aggiuntive che vi richiedero' 3-se avrete bisogno di un prestito, decidero' io se concedervelo e a quali condizioni; 4-nel caso emergano degli illeciti finanziari, delle irregolarita' o anche dei crimini gravissimi non potrete denunciarmi a meno che non sia io stesso ad autorizzarvi Accettate? Nessuna persona lucida di mente potrebbe mai tollerare condizioni simili, eppure lo stato d'ipnosi collettiva creato dall'elite', attraverso il monopolio dell'informazione, consente che ad accettarle siano interi stati sovrani. E l'aspetto piu' inquietante della vicenda e' che il controllo mentale sulle masse e' talmente evidente, che le clausole del Trattato invece di essere tenute segrete posssono essere pubblicate online nella massima indifferenza generale. La popolazine confida cosi' ciecamente nella trasparenza degli organi d'informazione istituzionali, da arrivare a ritenere che, se ci fosse qualche pericolo reale, i mass media se ne occuperebbero.'' 


Fonte: terrarealtime.blogspot.it




“La rottura dell’Euro potrebbe essere vicina”





Secondo il Wall Street Journal una frantumazione dell'unione monetaria potrebbe verificarsi in modo repentino, come successo nella crisi argentina



Il momento di svolta per l’eurocrisi potrebbe essere più vicino di quanto si pensi. La fiducia nella moneta unica è ancora alta, ma come la storia insegna, la volontà di sacrificio mostrata finora dalle popolazione dei paesi più colpiti dalla disoccupazione e dei tagli potrebbe rapidamente sgretolarsi, spingendo i loro governi all’addio alla moneta unica.

PUNTO DI ROTTURA - Il Wall Street Journal si interroga su quanto sia probabile, e vicino nel tempo, una rottura dell’euro. In questo momento la situazione dei paesi più colpiti dalla crisi dei debiti sovrani, scoppiata ormai più di tre anni fa, è drammatica. La disoccupazione in Spagna si trova al 27%, i giovani irlandesi o portoghesi abbandonano i loro paesi in cerca di un lavoro impossibile da trovare in patria, ed un quarto dei greci dice che fa fatica ad acquistare il cibo. Nonostante uno scenario così cupo, il quotidiano finanziario evidenzia come non esista un piano d’emergenza per far sì che queste persone possano recuperare il loro posto di lavoro. In questo momento gli stati della periferia dell’unione monetaria devono proseguire la riduzione delle loro spese statali, abbassare i salari e comprimere i prezzi dei loro prodotti, al fine di recuperare la competitività perduta. Secondo uno studio di Goldman Sachs la contrazione economica del Sud Europa potrebbe durare altri dieci anni.

SVOLTA PER L’EURO - L’impatto devastante della crisi sulle società europee pone ancora una volta l’interrogativo sulla capacità di sopportazione delle popolazioni. Le proteste contro le politiche di austerità perseguite da tutti i paesi in eurocrisi sono state anche massicce, ma finora nessuno stato membro dell’unione monetaria è stato seriamente tentato dall’abbandonare la valuta in circolazione da 11 anni. L’ultimo sondaggio del Pew Research Center ha evidenziato come più del 60% dei greci, degli spagnoli, degli italiani e dei francesi voglia mantenere l’euro. La moneta unica è dunque ancora popolare all’interno del Vecchio Continente, nonostante una situazione socialmente ed economicamente ai livelli dell’insostenibilità. “Chi aveva pensato che la Grecia avrebbe lasciato l’unione valutaria l’anno scorso ha sottovalutato la prontezza degli europei a sopportare una situazione di grave disagio negli anni. Però la pazienza ha prima o poi una fine”, rimarca il Wall Street Journal.
CASO ARGENTINO - Secondo Simon Tilford, capo economista del Center for European Reform, le conseguenze immani dell’uscita dall’euro hanno finora bloccato un simile passo. Tilford però evidenzia come ciò sia vero fino quando le persone non si accorgeranno che la proverbiale luce in fondo al tunnel sia completamente assente. In quel caso, tutto diventerebbe possibile, ed l’eventuale addio alla moneta unica potrebbe concretizzarsi molto rapidamente. Il Wall Street Journal evidenzia come una simile svolta non sarebbe un’assoluta prima volta, visto che qualcosa di simile è già successo in Argentina. Il paese sudamericano aveva agganciato la sua moneta al dollaro, al fine di combattere l’iperinflazione degli anni ottanta. Il cambio fisso di 1 a 1 del peso con la valuta americana determinò però un significativo aumento dei prezzi, ed una rapida perdita della competitività dell’economia argentina. L’aggancio al dollaro impediva la caduta del peso, al fine di effettuare una svalutazione competitiva capace di ridare spinta al sistema produttivo in crisi, una situazione simile a quanto sta succedendo nel Sud con l’euro forte. Secondo gli economisti l’abbandono del cambio fisso che aveva stabilizzato l’economia argentina avrebbe prodotto contraccolpi così rilevanti da sconsigliarlo, una convinzione condivisa sia dalle classi dirigenti che dalla popolazione.
SIMILITUDINI E DIFFERENZE - Uno dei problemi più significativi dell’addio al “peso convertibile” era rappresentato dal debito estero, che era stato siglato in dollari. Dopo tre anni di recessione però il paese sudamericano decise che era preferibile pagare questo prezzo – con il relativo default effettuato – piuttosto che rimanere “intrappolati” in una situazione economica senza via d’uscita. Le rivolte del ceto medio a fine 2001 spinsero ad un mutamento repentino, e nell’ano successivo l’Argentina compì il passo che aveva scongiurato negli anni precedenti di crisi. Il Wsj evidenzia alcune similitudini tra la crisi del paese sudamericano e quanto è avvenuto in Europa. La recessione argentina aveva provocato una contrazione del Pil pari a otto punti rispetto al suo valore massimo precedente; un dato identico a quanto si dovrebbe registrare in Italia ed in Portogallo a fine 2013, mentre la ricchezza nazionale della Grecia si è contratta di ben 23 punti percentuali. Un dato assai superiore a quanto successo in Buenos Aires, che ha travolto sì la società ellenica ma non l’ha ancora spinta a prendere la strada dell’addio. Come sottolinea il quotidiano finanziario newyorchese, l’Argentina non è un modello dell’Europa, ma un esempio che lancia un monito.



Fonte: giornalettismo.com


VENERDI' 7 GIUGNO 2013




Università, posticipati a settembre i test d'ammissione

Slittano a settembre i test d'ammissione per le facoltà a numero programmato. Il ministero dell'Istruzione informa che mercoledì sarà varato un decreto che stabilisce il posticipo.
 In particolare il nuovo decreto, che sostituirà quello emanato il 24 aprile scorso, prevede la ridefinizione dei criteri di valorizzazione del percorso scolastico e il posticipo delle date delle prove a settembre (il 3 settembre per i Corsi di Laurea e di Laurea Magistrale a ciclo unico, direttamente finalizzati alla formazione di Architetto; il 4 settembre per i Corsi di Laurea delle professioni sanitarie; il 9 settembre per i corsi di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi Dentaria; il 10 settembre per il corso di laurea magistrale in Medicina Veterinaria). Giovedì i deputati 5 Stelle membri della Commissione Cultura avevano presentato un'interrogazione al ministro: «Con questa iniziativa diamo voce all'ansia e alle paure di migliaia di studenti. Un decreto ministeriale del predecessore di Carrozza, Francesco Profumo, stabilisce infatti senza motivazioni plausibili che i test di accesso di alcune facoltà debbano tenersi tra il 23 e il 25 luglio - proseguono i parlamentari M5S - Il decreto prevede anche l'emanazione da parte università di nuovi bandi entro il 25 giugno e, lo stesso giorno, la riapertura delle iscrizioni sul portale Universitaly con possibilità di aggiornare le informazioni (incluse le preferenze). La nuova scadenza per le iscrizioni on line sarà fissata al 18 luglio, mentre per il pagamento dei contributi di iscrizione presso le Università la scadenza sarà il 25 luglio. Dunque pochi giorni dopo la fine degli esami di maturità. Si tratta di un lasso di tempo troppo ristretto, che non consente agli studenti nè di scegliere con serenità quale strada formativa intraprendere nè di prepararsi al meglio per le difficili prove di ingresso all'università.




Berlusconi a Letta: "Braccio di ferro con Merkel.  Se economia non riparte, euro senza senso"


Qui si misura la vitalità di un governo - dice Berlusconi - o la sua complicità più o meno consapevole con le forze negative e paralizzanti che premono contro una soluzione effettiva della crisi da recessione".  

Il Cavaliere contro la cancelliera. «Bisogna che il governo sappia con autorevolezza ingaggiare un braccio di ferro, senza strepiti ma con grande risoluzione, allo scopo di convincere i paesi trainanti dell'Europa, e in particolare la Germania di Angela Merkel, che siamo di fronte a una alternativa secca: o si rimette in moto in forma decisamente espansiva il motore dell'economia, compreso quello finanziario legato alla moneta unica, uscendo dalla paralizzante enfatizzazione della crisi da debito pubblico, oppure le ragioni strategiche della solidarietà nella costruzione europea, dall'unione bancaria a tutto il resto, si esauriscono e si illanguidiscono fino alla rottura dell'equilibrio attuale». Serve "un braccio di ferro, senza strepiti ma con grande risoluzione, allo scopo di convincere i paesi trainanti dell'Europa, e in particolare la Germania di Angela Merkel, che siamo di fronte a una alternativa secca: o si rimette in moto in forma decisamente espansiva il motore dell'economia, compreso quello finanziario legato alla moneta unica, uscendo dalla paralizzante enfatizzazione della crisi da debito pubblico, oppure le ragioni strategiche della solidarietà nella costruzione europea, dall'unione bancaria a tutto il resto, si esauriscono e si illanguidiscono fino alla rottura dell'equilibrio attuale".



GIOVEDI' 6 GIUGNO 2013



Incidente a Piazza Santa Teresa


L'immagine non si riferisce al fatto narrato


Alle 16.30 incidente all'incrocio di Piazza Santa Teresa una Signora anziana stava attraversando la strada quando un furgoncino dell'enel effettuando la retromarcia urtava la Signora che cadeva a terra fortunatamente senza gravi conseguenze ma con dolori alla spalla è stata trasportata subito dal Personale del 118 in un Ospedale di Palermo.




Addio all'ecomostro della Scala dei Turchi





Sono cominciati questa mattina i lavori di demolizione dell'ecomostro che da oltre 20 anni deturpa la spiaggia della Scala dei Turchi, la scogliera di marna bianca candidata a diventare patrimonio dell'umanità, di Realmonte (Agrigento). L'ordinanza di demolizione era stata emessa dal Comune di Realmonte su ingiunzione della Procura di Agrigento. Stanno lavorando alcuni operai di un'impresa specializzata che con una ruspa stanno abbattendo l'immobile di cemento armato.


MERCOLEDI' 5 GIUGNO 2013



Autodeterminazione del Popolo Siciliano: depositata richiesta a Ginevra



Ieri il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Siciliano ha depositato a Ginevra ( Svizzera )  la richiesta di Autodeterminazione del Popolo Siciliano. Un grande passo, una grande conquista per una enorme possibilità di riscatto e di ripresa. Presto ulteriori dettagli.



Nella foto Rosa Cassata e Salvo Sparatore del MNLPS a Ginevra ( Svizzera ).





MARTEDI' 4 GIUGNO 2013



Turchia, Amnesty: "Non confermati 2 morti" Nuovi scontri nel centro di Ankara



ANKARA - ( TURCHIA ) Nuovi scontri fra manifestanti antigovernativi e polizia sono ripresi nel pomeriggio nella zona di Kizilay, nel centro di Ankara.
 Terzo giorno di proteste in Turchia: ad Istanbul i manifestanti si sono riversati ancora in Piazza Taksim, ma per ora la situazione è sotto controllo, mentre nella capitale Ankara, ci sono stati diversi scontri. E il ministro dell'Interno Muammer Guler ha comunicato che sono stati effettuati 1.700 arresti tra i dimostranti, anche se molti di loro sono già stati rilasciati.
 Gli agenti hanno lanciato gas lacrimogeni per cercare di disperdere diverse centinaia di persone che si avvicinavano agli uffici del premier Recep Tayyip Erdogan, di cui i contestatori chiedono le dimissioni. Una manifestazione è stata dispersa da una carica della polizia sempre ad Ankara, dove contro il corteo sono stati usati idranti e lacrimogeni.





MAPPA PER GUIDARE IL PROCESSO DI USCITA DALL’EURO E FINE DEL VINCOLO ESTERNO




Parlare di uscita dall’euro come un processo unico, istantaneo e di facile gestione tecnica ormai è diventato troppo riduttivo. Grazie al continuo lavoro di ricerca e di approfondimento di tutti i dettagli economici, giuridici ed istituzionali, i più accorti tra i nostri lettori avranno già capito che l’uscita dall’euro, evento ormai alle porte ed irreversibile, non sarà una trasformazione facile ed indolore, ma per essere meno invasiva possibile e limitare la sperequazione dei costi di passaggio, comporterà un vero e proprio cambiamento di rotta culturale all’interno degli apparati pubblici politico-istituzionali che dovranno sobbarcarsi l’onere maggiore dell’intera operazione. Se non verranno fatti propri dai prossimi funzionari, deputati e ministri della Repubblica Italiana principi di corretta e razionale gestione della finanza pubblica, sanciti dalla nostra stessa Costituzione, come “buon andamento”, “imparzialità”, perseguimento dell’”esclusivo interesse della Nazione”, sarà difficile auspicare, anche in presenza di un ritorno provvidenziale alla sovranità monetaria e di una fine dell’odioso “vincolo esterno” con cui ormai conviviamo dal lontano 1979, un miglioramento reale delle sorti del nostro paese e delle condizioni di vita di noi tutti.


Fra i ricercatori più attenti e rigorosi dei risvolti che si celano dietro un tale ribaltamento epocale di prospettiva, il Sito Orizzonte48 merita un posto di primo piano, sia per la competenza specifica e chiarezza espositiva con cui vengono trattati gli argomenti più spinosi e complessi sia per la logica stringente ed ineccepibile che dallo studio delle premesse iniziali riesce poi a creare consenso unanime intorno alla conclusioni raggiunte. Consiglio quindi a tutti i provetti naviganti della Tempesta Perfetta di leggere con attenzione questa “guida per riconoscere i nostri prossimi santi”, perché è chiaro che più avanti si andrà, più il mare diventerà agitato e più si faranno avanti falsi profeti e improbabili salvatori della patria, che con il pretesto del caos e la promessa di condurci in un porto finalmente sicuro, ci faranno ingoiare altre scemenze di politica economica e monetaria, così come accadde nel trentennio maledetto e continua ad accadere oggi. Il monito di gattopardesca memoria secondo cui bisogna evitare che “tutto cambi affinchè nulla cambi” deve essere più che mai attuale, perché riconquistare alcuni diritti e principi fondamentali, primo fra tutti la sovranità economica, politica e monetaria, se poi non si sanno maneggiare efficacemente alcuni elementari strumenti di contabilità pubblica per il bene collettivo, significa impelagarci in nuove storture, degenerazioni, distorsioni. E questa volta non potremo imputare all’euro o al vincolo esterno la causa di tutti i nostri i mali, ma ricordando le parole di uno dei più autorevoli padri costituenti, specchiarci nel nostro ennesimo fallimento democratico: “la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta: lo lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno, in questa macchina, rimetterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere quelle promesse, la propria responsabilità”. (Piero Calamandrei, Discorso sulla Costituzione, video, 1955) 

Fonte: http://tempesta-perfetta.blogspot.it


LUNEDI' 3 GIUGNO 2013



Quanti veleni dobbiamo ancora respirare?




 

 

 

 

Queste foto sono state scattate nella giornata di oggi alle Ore 11:00 In Via della Zagara di fronte alla Statua di PAPA WOJTYLA ed evidenziano lo stato di abbandono dei tutto il territorio misilmerese...Non basta la buona volontà degli operai del c.o.i.n.r.e.s. che nonostante non percepiscono lo stipendio da diversi mesi negli ultimi tempi seppur a rilento hanno effettuato la raccolta pur non avendo mezzi e attrezzature da lavoro idonee per questo Lavoro,Senso civico degli operai che andrebbe trasmesso anche ai cittadini,che nonostante ciò  continuano a respirare i fumi quindi diossina e altri veleni da questo che si può definire un disastro ambientale causa di malattie che tutti bene conosciamo comprese le antenne sui tetti del centro abitato...Che i Sigg.ri Commissari e chi di dovere prenda i dovuti provvedimenti perchè i CITTADINI ONESTI di Misilmeri sono stanchi per non dire altro....di dover pagare bollette salate di Tarsu,Acqua ecc... senza ricevere il benchè minimo servizio....



Sfilata di big per difendere la Costituzione Settis: Berlusconi spera nel Presidenzialismo







In Piazza Santo Stefano nel Giorno della Festa della Repubblica per difendere la Costituzione, per non arrendersi, con le parole degli organizzatori, alla "condizione crepuscolare della democrazia". Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano pone un limite temporale al percorso delle riforme: «Diciotto mesi sono un tempo appropriato per le riforme. Il processo è complesso, si tratta di tenere il ritmo».
 Una dichiarazione che ricalca quanto già detto dal premier Enrico Letta, che aveva parlato della fine del 2014 per realizzare le riforme istituzionali in vista del semestre di guida italiana della comunità europea. Il capo dello Stato è tornato sul tema delle necessarie modifiche istituzionali al termine di una intensa giornata dedicata alla commemorazione della festa della Repubblica. Bologna torna ad essere il palco di una riflessione politica alternativa, mentre cerca di prendere corpo un’area di sinistra scontenta o apertamente contraria alle larghe intese. All’iniziativa "Non è Cosa Vostra", dell’associazione Libertà e giustizia, ci sarà Stefano Rodotà, che parlerà anche dell’esito del referendum sui fondi alle scuole paritarie promosso dal Comitato Articolo 33, ma ci saranno anche alcuni “grillini”, nonostante le critiche di Grillo. "Voglio affrontare il tema dei rischi connessi alla riforma costituzionale  spiega Rodotà  in particolare quello di rafforzare le derive oligarchiche invece di affrontare i veri problemi della democrazia oggi". 



DOMENICA 2 GIUGNO 2013


Oggi è Il Corpus Domini



La solennità del Corpus Domini (espressione latina che significa Corpo del Signore), più propriamente chiamata solennità del santissimo Corpo e Sangue di Cristo, è una delle principali solennità dell'anno liturgico della Chiesa cattolica. Si celebra il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità oppure la seconda domenica dopo quella di Pentecoste.
Rievoca, in una circostanza liturgica meno carica, la liturgia della Messa in Coena Domini del Giovedì Santo.

La Storia: 

La solennità del Corpus Domini nacque nel 1247 nella diocesi di Liegi, in Belgio, per celebrare la reale presenza di Cristo nell'eucarestia in reazione alle tesi di Berengario di Tours, secondo il quale la presenza di Cristo non era reale, ma solo simbolica.
Il papa Urbano IV, con la bolla Transiturus de hoc mundo dell'11 agosto 1264, estese la solennità a tutta la Chiesa. L'anno precedente si era anche verificato un evento prodigioso presso Bolsena. La venerazione del Santissimo Sacramento nacque in Belgio nel 1246 come festa della diocesi di Liegi. Il suo scopo era quello di celebrare la reale presenza di Cristo nell'Eucaristia. L'introduzione di questa festività nel calendario cristiano la si deve principalmente a una donna, suor Giuliana di Cornillon, una monaca agostiniana vissuta nella prima metà del tredicesimo secolo. Da giovane avrebbe avuto una visione della Chiesa con le sembianze di una luna piena, ma con una macchia scura, a indicare la mancanza di una festività
Nel 1208 ebbe un'altra visione, ma questa volta le sarebbe apparso Cristo stesso, che le chiese di adoperarsi perché venisse istituita la festa del Santissimo Sacramento, per ravvivare la fede dei fedeli e per espiare i peccati commessi contro il Sacramento dell'eucarestia. Dal 1222, anno in cui era stata nominata priora del convento di Mont Cornillon, chiese consiglio ai maggiori teologi ed ecclesiastici del tempo per chiedere l'istituzione della festa. Scrisse una petizione anche a Ugo di Saint-Cher, all'arcidiacono di Liegi, Jacques Pantaléon (futuro Urbano IV) e a Roberto de Thourotte, vescovo di Liegi. Furono proprio l'iniziativa e le insistenti richieste della monaca a far sì che, nel 1246, Roberto de Thourotte convocasse un sinodo e ordinasse, a partire dall'anno successivo, la celebrazione della festa del Corpus Domini. All'epoca i vescovi avevano infatti la facoltà di istituire festività all'interno delle loro diocesi.
Si dovette aspettare però il 1264, alcuni anni dopo la morte di suor Giuliana e di Roberto de Thourotte, perché la celebrazione fosse estesa a tutta la Chiesa universale.
Durante il periodo delle guerre di religione in Francia (in verità tra il 1540 e il 1600, cioè in un arco temporale leggermente più lungo), la processione del Corpus Domini fu oggetto di ostilità da parte degli Ugonotti. Infatti i Calvinisti (noti in Francia come Ugonotti) negano la transustanziazione come leggenda priva di fondamento, e persino offensiva nei confronti della religione evangelica.
Gli Ugonotti facevano la processione oggetto di numerose provocazioni, e veri e propri attacchi alle immagini e all'ostia, oppure semplicemente dimostravano la loro diversità religiosa (non stendendo alla finestra le tovaglie che, tradizionalmente, le famiglie cattoliche francesi mettevano in mostra in omaggio alla processione, lavorando ostentatamente alle finestre o davanti agli usci ecc.).
Fino alla metà del '600 in certe zone della Francia la processione del Corpus Domini fu quindi accompagnata da massicci schieramenti di forza pubblica, e con i fedeli in genere armati e pronti a difendere l'ostia da eventuali profanazioni.


SABATO 1 GIUGNO 2013



Partiti, stop al finanziamento pubblico.  Fine rimborsi, incentivi e contributi dal 730




Sparisce il sistema dei rimborsi diretti ai partiti. Dopo due ore di riunione, il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge che introduce un nuovo sistema di finanziamento della politica basato sulle contribuzioni volontarie. Alla conclusione della riunione, il premier non rinuncia a comunicare la sua soddisfazione via Twitter: "Il Cdm ha appena approvato il ddl di abrogazione del finanziamento pubblico partiti e passaggio a incentivazione fiscale contributi cittadini", ha scritto Enrico Letta.


Per il premier è necessario fare in fretta: «Confido nel fatto che il Parlamento approvi rapidamente il ddl - ha dichiarato - perché ne va della credibilitá del sistema politico italiano di essere visto dai cittadini come un sistema che è in grado di convincere i cittadini a finanziarlo».

GIOVEDI' 30 MAGGIO 2013


Memorial Giovanni Accomando




Un torneo di calcio  ai campetti di contrada Blaschi con la partecipazione di ben 250 bambini e ragazzi delle società dei paesi limitrofi, (Adrasto mezzojuso, Asc Ciminna, Santa maria della Dayna Marineo, Pol. Bolognetta, Trinakria di Belmonte Mezzagno, le due società Misilmeresi Don Carlo Lauri e il Tori club), per ricordare Giovanni Accomando,  Un ragazzo,  un imprenditore, scomparso il 13 luglio del 2012 a causa di una malattia a soli 40 anni.
Due Giorni di sport e amicizia .

La manifestazione ha avuto inizio con la presenza  dei familiari, del Parroco Padre Salvatore (chiesa San Gaetano) che ha dato l'avvio con una Preghiera per ricordare Giovanni e nell’occasione ha  ricordato il piccolo Gianluca il bambino di 7  anni ucciso dal papà.
La manifestazione è stata organizzata dalla Società Prato verde con il suo Prersidente Francesca Accomando e dal responsabile della scuola calcio"G. Accomando"   Antonio Castelbuono e  lo staff tecnico, Angelo Arnone e Stefano  Rizzo con la collaborazione di Giusto Sinfonia.
La prima giornata ha visto confrontare i bambini del 2006/2005 e 2004/2003. La seconda giornata si sono confrontati i ragazzi del 2002/2001 e in fine i ragazzi del 2000.
Due Giornate di Sport  e allegria.

La premiazione è stato un momento commovente, il papà  ha premiato i ragazzi e le società.
A concludere , le due giornate di Sport, un bel rinfresco per tutti i partecipanti .


Inviato da Antonio Castelbuono


MERCOLEDI' 29 MAGGIO 2013



Luca Parmitano: Il Primo Siciliano a Compiere una "Passeggiata" sullo Spazio




"Ciao mamma": è stato per la sua famiglia il primo pensiero dell'astronauta italiano dell'Esa Luca Parmitano non appena è entrato nella Stazione Spaziale. Oltre alla madre, ha salutato la moglie Kathryn e la figlia Sara, di sei anni. Era così sorridente che qualcuno su Twitter l'ha definito "l'uomo più felice del pianeta". L'italiano ha anche riso divertito non appena ha visto il collega americano Chris Cassidy con i capelli rasato a zero, come i suoi, e si è complimentato con lui.

Luca Parmitano è in orbita. Il suo sogno è stato realizzato come spesso ricordava prima della partenza da Baykonur, in Kazhakstan avvenuto in perfetto orario. Con i razzi russi non ci sono sorprese e il Semiorka che ha lanciato il nostro astronauta ha superato i 1800 lanci da quando spedì nello spazio il primo satellite artificiale della storia, lo Sputnik nell’ottobre 1957.


La missione "Volare" è iniziata con ottimi auspici. Lancio perfetto, docking nominale e finalmente l'ingresso nella Stazione Spaziale Internazionale alle 6,00 circa di questa mattina, ora italiana, come da copione. L'astronauta italiano dell'Esa Luca Parmitano è partito alle 22,31 dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan con il comandante russo Fyodor Yurchikhin e l'americana Karen Nyberg.





ALLA FACCIA DELLA CRISI: la casta ordina 6450 Auto Blu. costo 133 milioni di euro.


Cari amici,




Ministri Danesi a Lavoro in Bicicletta







Le auto blu della casta italiana













PRIMA DI LEGGERE L'ARTICOLO....TROVATE LE DIFFERENZE TRA LE 2 FOTO


Entro il 18 luglio, si rinnoverà l’intero parco di auto blu, auto destinate alla nostra casta. In tutto saranno acquistate 6.450 auto per la modesta cifra di 133.294.819 di euro, Iva esclusa. Un’enormità. Per macchine e quindi privilegi spesso inutili. Pagati da noi, per l’ennesima volta.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante il discorso di fine anno, affermava quanto segue: “Per evitare che la crisi degeneri siamo TUTTI chiamati a fare SACRIFICI. Non è più accettabile usufruire di vecchi privilegi, da protezionismi a senso unico. Queste disuguaglianze incidono negativamente anche sulla capacitá di sviluppo del paese”
Illustri Parlamentari, Onorevoli e Senatori, la domanda sorge spontanea:
Ma con tutti i problemi che l’Italia ha in questo momento e che i cittadini vivono sulla loro pelle ogni giorno, era così necessario e urgente acquistare 6450 auto blu?
Come può essere prioritaria un’azione come quella di spendere 133.294.819 di euro, per l’acquisto di 6450 auto blu, quando in Italia la gente si suicida per l’assenza di lavoro. Rispetto ai bisogni impellenti della popolazione, alla situazione economica grave del Paese, ai sacrifici chiesti, non trovate incoerente oltre che indecente, usare ancora una volta i NOSTRI soldi, per spostare i vostri costosissimi “culi”, da una città all’altra?
Avete tagliato sulla sicurezza pubblica, dove la polizia/carabinieri non hanno nemmeno i soldi per pagare il carburante delle autovetture di servizio.
Avete tagliato la sanità pubblica, dove un comune cittadino per poter effettuare un semplice elettrocardiogramma, deve aspettare 6 mesi.
Avete tagliato la scuola pubblica, dove milioni di italiani, oggi, si sono trovati a fare i precari.
Mentre gli italiani si suicidano giornalmente per l’assenza di lavoro, voi vi prendete il lusso di spendere e spandere i nostri soldi, per soddisfare i vostri porci comodi.
Mi rivolgo a voi illustri Signori, ma non vi fate un pochino schifo?
Vi ricordate di NOI Italiani 3 mesi prima delle elezioni, vi ricordate che esiste un Popolo, una Nazione; peccato che il giorno dopo le elezioni tutte le vostre buone intenzioni, svaniscono in una bolla di sapone.
Vi sforzate a divulgare i vostri programmi elettorali, raccontando sempre le solite “cazzate”, in verità, nessuna delle vostre promesse ha un senso logico, se prima non produce un tornaconto per voi stessi.
Siete una nullità, sia culturalmente che socialmente; non conoscete la nostra costituzione, anzi, la calpestate ed umiliate ogni giorno.
Non ho alcun rispetto per voi, mi fate letteralmente schifo.

A cura di Andrea Mavilla

Fonte: andreamavilla.com



Marra: la Roma che vota vota per il PD, cioè per il bilderberg, le banche, la massoneria e la magistratura satanica, e le tasse.




Più mettiamo a nudo i crimini delle banche, del bilderberg e della massoneria deviata, il cui tessuto connettivo di fondo è ora risultato essere addirittura nelle pratiche satanico\pedofile, più la gente li sostiene e li vota.
Come mai? Semplice: perché la vera divisione della società non è tra destra o sinistra, ma tra impiegati, pubblici e privati, e disoccupati – ai quali si è fatto credere che possono vivere solo con le tasse dei ‘ricchi’ (che peraltro sono in via di estinzione) – e titolari di partita IVA, che le tasse non le vogliono pagare; e siccome gli impiegati sono di più, vince la sinistra.
Una situazione in cui i titolari di partita IVA, nonostante non vogliano pagare le tasse, evitano anche loro di attaccare le banche, perché sono comunque sotto il loro ricatto economico. Senza contare che un bel po’ massoni, bilderberghini e filo bancari lo sono poi pure loro.
Come finirà? Finirà che il regime bancario\pdiessino\massonico\bilderberghino, non risolverà nulla; il regime bancario\pdiellino\massonico\bilderberghino neanche, e tutti questi regimi cadranno in breve sulla testa dura della società e gliela romperanno.
A quel punto, che credo sia imminente, la società inizierà a capire, si renderà che non ha bisogno delle tasse, perché esse sono anzi illecite e sono la sua rovina, e andrà a prendere gli ‘onesti’ dirigenti del PD, ma anche degli altri partiti e del PDL – in realtà delle cosche di sciagurati consci dei crimini bancari\bilderberghini, ma proni alle logiche di questi delinquenti – e farà fare a tutti la fine di Bettino.
Naturalmente qualcuno potrebbe osservare che la vittoria del PD dipende dai voti di Grillo che sono andati a Marino, ma non è così, perché sarebbero potuti andare verso i candidati anti-sistema, e non è accaduto.



Alfonso Luigi Marra



È morta Franca Rame, aveva 84 anni





Addio a Franca Rame. L'attrice, sposata con Dario Fo, era malata da tempo. È morta a Milano, nella sua casa in Porta Romana. L'allarme, mercoledì mattina alle 8.50 quando è stato chiamato il 118. I soccorritori hanno spiegato di aver tentato di rianimare l'attrice ma di non aver potuto far altro che constatarne, poco dopo, la morte. Franca Rame, era stata colpita da un ictus il 19 aprile dello scorso anno sempre nella sua casa. In quella circostanza era stata trasportata al Policlinico dove era rimasta ricoverata per diversi giorni. La sua è stata una vita dedicata al teatro, ma anche all'impegno politico e civile.



Sempre insieme a Dario Fo, Franca sostenne pure l'organizzazione Soccorso Rosso Militante, sposando l'impegno sociale e politico in maniera netta. Sempre in prima fila nelle battaglie civili, nel 1971 sottoscrisse la lettera aperta pubblicata sul settimanale "L'Espresso" sul caso Pinelli, l'anarchico morto a Milano dopo essere volato dagli uffici della Questura. Ne pagò pesantemente le conseguenze: nel marzo del 1973, infatti, l'attrice venne sequestrata da esponenti dell'estrema destra e subì violenza fisica e sessuale. Ebbe la forza e il coraggio di raccontare tutto in uno spettacolo, "Lo stupro", del 1981, che ha fatto epoca.



Riforme, scontro nel Pd sulla legge elettorale





In attesa dell'approvazione in Parlamento questo pomeriggio della mozione di maggioranza sulle riforme, dopo l'accordo faticosamente raggiunto ieri dal premier Enrico Letta che rinvia il nodo della legge elettorale, è ancora scontro alla Camera sulla "mina" innescata dal deputato Pd Roberto Giachetti, che propone il ritorno al Mattarellum.



L’ex radicale, ora renziano, già protagonista di battaglie estreme sulla legge elettorale, ha raccolto un centinaio di firme (tra Pd e Sel e persino quella del Pdl Antonio Martino) intorno ad una mozione parlamentare che chiede il ripristino del vecchio sistema. «Non ritiro la mozione». È scontro dentro il Pd alla Camera sulle riforma elettorale. Mentre a Montecitorio inizia la discussione sulle mozioni per le riforma istituzionali, il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti (Pd), nonostante le richieste provenienti anche dal suo partito, non recede. E conferma la sua mozione sull'abolizione del Porcellum e il ritorno al Mattarellum, che sarà messa in votazione nel pomeriggio alla Camera..Una fuga in avanti che non piace a Palazzo Chigi, perché rischia di far saltare il delicato equilibrio raggiunto con Berlusconi sulle riforme.


MARTEDI' 28 MAGGIO 2013




 Cinquestelle, uno tsunami di scontento. Grillo: "Errori, ma l'Italia peggiore vota i partiti"




Il risveglio è amaro per il Movimento 5 stelle. Voti dimezzati, analisi divergenti. E arriva l'autocritica di Beppe Grillo, capo politico del movimento, con un post sul blog intitolato "Vi capisco": "Il M5s ha commesso errori, chissà quanti, ma è stato l'unico a restituire, nella storia della Repubblica, 42 milioni di euro allo Stato, a tagliare lo stipendio dei parlamentari e a destinare i tre quarti di quello dei consiglieri regionali siciliani alla microimpresa". Il leader rivolge poi una critica agli elettori di Pd e Pdl, i partiti che "li rassicurano ma in realtà hanno distrutto il Paese".



"Paese diviso". Grillo parla di "due Italie", sottolineando che "la prima è interessata giustamente allo status quo. Si vota per se stessi e poi per il paese. Grillo esonera dalle responsabilità la stampa, «i pennivendoli» come li chiama lui. E punta dritto al bersaglio, ricorrendo all'arma del sarcasmo, gli elettori che non hanno votato il Movimento Cinque Stelle. «Non si tratta di italiani che hanno sbagliato per consuetudine o per dabbenaggine, ma di persone pienamente responsabili della loro scelta» parte il comico. E attacca: «Capisco chi ha votato, convinto, per il condannato in secondo grado per evasione fiscale e chi ha dato la sua preferenza ai responsabili del disastro dell'ILVA, del Monte Paschi che hanno come testimonial il prescritto Penati. Capisco chi ha mantenuto la barra dritta e premiato i partiti che succhiano i finanziamenti pubblici e non chi li ha restituiti allo Stato. Vi capisco. Il vostro voto è stato pesato, meditato». Nella nostra bandiera c'è scritto 'teniamo famiglia'. In questi mesi non ho sentito casi di funzionari pubblici, pluripensionati o dirigenti di partecipate che si siano suicidati. Invece, giornalmente, sfrattati, imprenditori falliti, disoccupati si danno fuoco, si buttano dalla finestra o si impiccano.



Addio a Little Tony, l'Elvis dal cuore matto




È morto lunedì sera a Roma Little Tony. Il cantante - che aveva 72 anni ed era originario di Tivoli - era malato di tumore. Il decesso è avvenuto nella clinica romana Villa Margherita, dove era ricoverato da tre mesi. I funerali si svolgeranno giovedì al Divino Amore.

Antonio Ciacci, questo il vero nome di Little Tony,nato da genitori sammarinesi,nato in italia,ma Sammarinese Doc è stato uno degli artisti più celebri della musica leggera italiana, fra i primi a rinterpretare, in chiave italiana, il rock'n'roll, passione che gli fece conquistare l'appellativo di "Elvis Presley italiano". Portò al successo canzoni come Riderà e Cuore Matto. Con un look, per l'epoca, rivoluzionario: ciuffo cotonato, giacche frangiate, cinturoni come quelli di Elvis. E una formidabile passione per le auto sportive.

LUNEDI' 27 MAGGIO 2013




La Sicilia vince la XVII edizione dei Giochi delle Isole




La Sicilia ha vinto la XVII edizione dei Giochi delle Isole che si sono svolti ad Ajaccio. Con questa ottenuta in Corsica sono ben 5 le vittorie consevutive della rappresentativa siciliana che si è imposta per un totale di 9 edizioni.  La Sicilia ha preceduto la Sardegna rinnivando la sfida con i sardi che è diventata un classico di questa manifestazione.  Gli atleti siciliani hannoi primeggiato in quasi tutte le dieci discipline sportive in gara, ma le soddisfazioni piú grandi sono arrivate dal basket, tennistavolo, atletica, tennis e nuoto dove sono state vinte il maggior numero di medaglie.

 Oltre mille atleti, provenienti da 14 isole di ogni angolo del  mondo, sono stati  impegnati in questa mini olimpiade e ieri sera hanno festeggiato fino a tarda notte. Una festa dello sport, dove ancora una volta sono emersi i valori della sana competizione, dell'integrazione e dell'amicizia.   «Un successo che ci riempie di gioia – dice Giovanni Caramazza presidente del Coni Sicilia – I nostri ragazzi si sono espressi su altissimi livelli confermando la bontà di tutto il movimento sportivo regionale.   Un primo posto che ripaga il comitato regionale del Coni per gli sforzi sostenuti anche quest'anno per allestire una rappresentativa competitiva capace di regalare alla Sicilia l'ennesimo successo in questa manifestazione così prestigiosa».  

UFFICIO STAMPA C.O.N.I. SICILIA





COPPA ITALIA: TRIONFA LA LAZIO, È EUROPA LEAGUE





Doppio bottino per la Lazio nella finale di Coppa Italia. Battendo la Roma 1-0, i biancocelesti vincono il derby, si aggiudicano per la sesta volta il titolo e conquistano sul campo il pass per l'Europa League. Dopo




un primo tempo bloccato, è Lulic al 71' a trovare il tap-in vincente dopo un'incertezza del portiere della Roma, Lobont. La risposta dei giallorossi porta alla traversa di Totti, ma non basta agli uomini di Andreazzoli.



IL TABELLINO

ROMA-LAZIO 0-1

Roma (4-2-3-1): Lobont 5,5; Marquinhos 6,5, Burdisso 5, Castan 6, Balzaretti 5,5 (30' st Osvaldo 5,5); De Rossi 4,5, Bradley 5; Lamela 5, Totti 5,5, Marquinho 5 (37' st Dodò sv); Destro 5. A disp.: Goicoechea, Romagnoli, Torosidis, Piris, Taddei, Florenzi, Perrotta, Pjanic, Tachtsidis, Lopez. All.: Andreazzoli 5

Lazio (4-1-4-1): Marchetti 6; Konko 6, Biava 6,5, Cana 6, Radu 6; Ledesma 5,5 (9' st Mauri 5,5); Candreva 7, Onazi 6,5 (47' st Ciani sv), Hernanes 6 (38' st Gonzalez sv), Lulic 7,5; Klose 6. A disp.: Bizzarri, Guerrieri, Dias, Stankevicius, Crecco, Ederson, Pereirinha, Kozak, Floccari. All.: Petkovic 6

Arbitro: Orsato

Marcatori: 26' st Lulic
Ammoniti: Marquinho, Balzaretti, Burdisso, Totti (R); Ledesma, Hernanes, Klose, Lulic (L)

Espulsi: 45' st Tachtsidis (R) dalla panchina per proteste.



Lavoro, Letta scrive a Van Rompuy: "Fare di più o si alimentano proteste"








"Avere finanze pubbliche sane serve. Ma se l'Ue "non è capace di intervenire per risolvere la disoccupazione, finirà per alimentare sentimenti di frustrazione e risentimento" facendo crescere "movimenti populisti ed antieuropei". In una lettera il premier Enrico Letta scrive al presidente del Consiglio della Ue, Herman Van Rompuy, chiedendo di fare di più per la lotta alla disoccupazione. Il ministro dell'Economia ha ribadito che l'Italia non può in alcun modo sforare il tetto fissato dal patto di stabilità. Sarebbe una scelta disastrosa, innanzitutto per la credibilità del Paese, ma con conseguenze molto concrete sui conti a cominciare dall'impatto sui tassi d'interessi sul debito pubblico. Ciò non significa rimanere ingessati. Le regole europee prevedono infatti margini di manovra in linea con i parametri europei. Quelli che Saccomanni vuole sfruttare.

 Ciò significa concordare con Bruxelles una traiettoria di discesa del disavanzo diversa da quella solitamente chiesta dalla Commissione Ue. L'Italia, anche l'anno prossimo, resterebbe cioè di poco sotto il 3%, al 2,9%, anziché scendere al 2,3-2,4%. E con quello 0,5-0,6% potrebbe finanziare i provvedimenti annunciati.Un messaggio che arriva poco prima del vertice a palazzo Chigi fra il premier Letta, il vicepremier Alfano e il ministro dell'Economia Saccomanni per fare il punto sui conti pubblici e sui futuri provvedimenti, in vista della possibile chiusura della procedura Ue per deficit eccessivo.



Grillo: sull'euro: "Referendum tra un anno"






Grillo,Sull'euro. "Noi pensiamo di fare un anno di informazione e poi di indire un referendum per dire sì o no all'Euro e all'Europa. Nessun partito può arrogarsi il diritto di decidere per 60 milioni di persone". «Io non sono un terrorista, sono il più grande europeista che c'è e voglio andare in Europa e ridiscutere un piano B da qui a cinque anni», ha aggiunto il leader M5S, spiegando: «Quando poi siamo pronti facciamo un referendum e decidiamo noi se stare nell'Euro oppure no».

Lo ha detto Beppe Grillo, parlando con i giornalisti a Mirandola. Grillo ha definito tra l'altro i politici "parassiti e dilettanti allo sbaraglio".




DOMENICA 26 MAGGIO 2013



MEMORIAL GIOVANNI ACCOMANDO 





In memoria, in onore di Giovanni Accomando" si svolgerà ai campetti in contrada blaschi , lunedì 27 e martedi 28  parteciperanno alla manifestazione i ragazzi nati dal 2006 al 2000 delle seguenti società sportive:  Scuola Calcio Giovanni Accomando, Adrasto Mezzojuso, A.S Ciminna, Tridente Belmonte Mezzagno, Santa Maria della Dayna, e Il To.Ri. Club di Misilmeri  e la Don Carlo Lauri di Misilmeri.



-Giorno 27/5: La manifestazione inizierà alle ore 15:00 con gli incontri della categoria piccoli amici nati nel 2006/2005 e a seguire alle ore 16:30 con la partecipazione dei Pulcini anno 2004/2003.

-Giorno 28/5: La manifestazione inizierà alle ore 15:00 con i ragazzi del 2002/2001 e a alle ore 16:30  i ragazzi del 2001/2000.

Grazie

Antonio Castelbuono

( Responsabile Scuola Calcio )


SABATO 25 MAGGIO 2013




Don Puglisi, il prete che sfidò i boss è beato il primo martire della mafia





PALERMO - Padre Pino Puglisi è stato proclamato beato. A leggere la lettera apostolica, in latino, dall'altare allestito al Foro italico di Palermo, è stato il cardinale Salvatore De Giorgi, rappresentate del sommo pontefice. Centomila fedeli esultanti questa mattina nel prato del Foro Italico hanno salutato la beatificazione di padre Pino Puglisi. La celebrazione, iniziata alle 10.30, preceduta dagli inni dello Stato pontificio e d'Italia, è stata presieduta dall'arcivescovo cardinale Paolo Romeo. «Il martirio di padre Puglisi richiama l'educazione delle coscienze - ha ribadito il cardinale Romeo prima della messa- e la Chiesa deve essere in prima linea. La Chiesa è felice, deve esserlo tutta la comunità». Alla celebrazione eucaristica hanno preso parte 40 vescovi, 750 presbiteri e 70 diaconi, 250 i giornalisti accreditati. Tra le autorità Piero Grasso, presidente del Senato, il ministro dell'Interno Angelino Alfano, il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, Giampiero D'Alia, Ministro per la Pubblica amministrazione, Sergio Mattarella, giudice costituzionale, Alessandro Marangoni, capo della Polizia facente funzioni, Rosario Crocetta, presidente della Regione siciliana, Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, e il sindaco di Godrano fra i tanti dei Comuni dell'arcidiocesi. Provenienti da ogni parte della Sicilia e dell'Italia, sono sacerdoti, famiglie, soprattutto giovani a cui il prete ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993 ha dedicato gran parte del suo ministero.



VENERDI' 24 MAGGIO 2013




Gli italiani vogliono uscire dall’euro? Lo pensa il 53% del popolo






Più di un italiano su due vorrebbe uscire dall’Unione Europea. Una percentuale maggiore di quella dei francesi e degli spagnoli, ma inferiore a quella dei tedeschi.


Gli italiani vogliono davvero uscire dall’euro? Secondo quanto dimostrerebbe un recentissimo sondaggio commissionato da alcuni dei principali quotidiani continentali, la risposta sembrerebbe essere nettamente positiva.

Stando a quanto riportano le più importanti informazioni statistiche riportate dallo studio, ben il 53 per cento dei nostri connazionali avrebbe il desiderio di abbandonare i progetti europeisti uscendo dall’Unione Europea e dall’adozione dell’euro.

 Una percentuale che sale addirittura al 58 per cento per quanto concerne i tedeschi (considerati, a torto o ragione, quali coloro che stanno perdendo le maggiori occasioni dalla presenza nell’Unione), e scende al 45 per cento per i francesi e al 41 per cento per gli spagnoli.

Il sondaggio – commissionato da La Stampa, Suddeutsche Zeitung, Le Monde, Gazeta Wyborcza, El Pais e Guardian – afferma pertanto quanto già noto da altri studi, forse meno autorevoli. Nonostante ciò, non si intravede all’orizzonte la possibilità di domandare cosa ne pensano gli italiani, attraverso un referendum di opinione. L’impressione è che effettivamente la maggioranza degli abitanti della Penisola non stia digerendo la decennale esperienza nell’euro, e che la situazione nel prossimo futuro possa addirittura peggiorare, creando un senso di maggiore disaffezione definitivo nei confronti della valuta unica europea.

Di Roberto Rais

Fonte: ijobs.it





Berlusconi, le motivazioni della condanna: "Decideva su Mediaset anche da Premier"






I giudici d'appello del caso Mediaset scrivono che proprio lui, Silvio Berlusconi, è stato
uno dei "responsabili di vertice di tale illecita complessa operazione", un sistema che ha portato avanti per anni, anche da premier, con la gestione di una "enorme evasione fiscale".

Silvio Berlusconi è stato quindi il «reale beneficiario delle catene» dei diritti tv, cioè di un sistema che, secondo l'imputazione, avrebbe portato a gonfiare i costi della compravendita degli stessi diritti tv. L'ex premier era uno dei due «responsabili di vertice di tale illecita complessiva operazione».




GIOVEDI' 23 MAGGIO 2013




Sbarcate le Navi della Legalità







Le Navi della legalità 'Giovanni Falcone e Paolo Borsellino' sono sbarcate al porto di Palermo provenienti rispettivamente da Civitavecchia e Napoli. Una grande folla di giovani palermitani ha accolto i circa 3 mila tra studenti e professori accompagnatori giunti a bordo delle due navi.

Oltre 800 scuole, 20 mila studenti e 13 Paesi europei con le loro delegazioni di giovani tornano a Palermo per commemorare le vittime della strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 1992. "Le nuove rotte dell'impegno. Geografia e legalita'" è il tema scelto quest'anno, che ha dato il titolo al concorso nazionale e alla cerimonia istituzionale che si svolgerà come di consueto nell'Aula Bunker del carcere Ucciardone di Palermo per ricordare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, le donne e gli uomini delle scorte (Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina), uccisi a distanza di pochi mesi in due attentati mafiosi. Stamattina centinaia di studenti delle scuole di Palermo e di tutta la Sicilia attenderanno al porto l'arrivo delle navi. 


"Abbiamo vinto la sfida del meteo, siamo qui insieme a voi". Il presidente del Senato, Pietro  Grasso ha salutato così i ragazzi siciliani che hanno accolto con uno sventolio di bandierine tricolore e con le note dell'Inno di Mameli i coetanei arrivati da tutta Italia nel capoluogo siciliano per il 21/mo anniversario delle stragi di Capaci e di via D'Amelio.





Dittatura Pd: presenta la legge anti-movimenti Grillo: se passa, diserteremo le elezioni




Una proposta di legge che renderebbe difficile la vita ai movimenti, compreso quello di Beppe Grillo. La firmano Anna Finocchiaro e il capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda.
La proposta prevede la piena attuazione all'art. 49 della Costituzione sui partiti, dando loro «personalità giuridica». La legge stabilirebbe, spiegano Finocchiaro e Zanda, «i contenuti minimi dello statuto, alcuni principi generali, ai quali dovranno attenersi tutti i partiti che intendono concorrere alla determinazione della vita politica, pena la perdita dei rimborsi per le spese elettorali o di ogni ulteriore eventuale forma di finanziamento pubblico».

Il disegno, se diventasse legge, come è facile immaginare potrebbe avere conseguenze importanti sull'attuale sistema politico italiano. Il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, la vera sorpresa dell'ultimo voto e terza forza politica del Paese, sarebbe tra le prime vittime della proposta Zanda-Finocchiaro e, senza una riforma interna, non potrebbe presentarsi alle prossime elezioni.

Dura la replica di Grillo sul suo blog: "Se questa legge passa non ci presenteremo alle prossime elezioni. 'Il Movimento 5 Stelle non e' un partito, non intende diventarlo e non può essere costretto a farlo. Se la legge anti Movimento di Finocchiaro e Zanda del pdmenoelle sarà approvata in Parlamento il M5S NON si presenterà alle prossime elezioni". E lancia l'hashtag: #nonsiamounpartito.


 - Grillo risponde, scrivendo sul suo blog: «Il MoVimento 5 Stelle non è un partito, non intende diventarlo e non può essere costretto a farlo. Se la legge anti MoVimento di Finocchiaro e Zanda del pdmenoelle sarà approvata in Parlamento il M5S NON si presenterà alle prossime elezioni». «I partiti - aggiunge - si prenderanno davanti al Paese la responsabilità di lasciare milioni di cittadini senza alcuna rappresentanza e le conseguenze sociali di quello che comporterà».


MERCOLEDI' 22 MAGGIO 2013





Rifiuti raccolta a rilento. Piano Stoppa, emergenza scongiurata




Ancora disagi legati alla raccolta dei rifiuti nel territorio Misilmerese. La situazione legata al Coinres rimane avvolta da un grande punto interrogativo che non lascia dormire sonni tranquilli ai lavoratori, intanto in alcune zone di Misilmeri i cassonetti sono ormai colmi e i rifiuti hanno invaso i marciapiedi e la carreggiata stradale.







Ai limiti dell’emergenza era invece la condizione nella zona di Piano Stoppa, ma la situazione pare avviarsi verso la normalità come annuncia su Facebook il Presidente del Comitato Piano Stoppa e Gibilrossa Giovanni Orlando: “Questa mattina dopo i ripetuti solleciti del sottoscritto e dei cittadini residenti, sono iniziati i lavori di raccolta dell´immondizia nel sito di via del Fico d´India e Via della Zagara (Ingresso Cimitero) a seguito Ordinanza Commissariale n. 34 del 21 maggio 2013 La Ditta Tech Servizi proseguirà il servizio di raccolta nel sito di Gibilrossa e della Provinciale SP 38.”


Fonte: Misilmeri Blog.it






Il Porcellum corretto entro l'estate «Accordo su una riforma minimalista»




Via libera dal vertice tra governo e maggioranza ad una «correzione» del porcellum entro l'estate in parallelo all'avvio del percorso costituzionale per le riforme. Sarebbe questa la risposta politica alla bocciatura del «Porcellum», da parte della Cassazione, avvenuta qualche giorno fa, in particolar modo sul premio di maggioranza.








Una nuova legge elettorale sarà invece predisposta, dicono alcuni dei partecipanti all'incontro di Palazzo Chigi, "insieme alle riforme costituzionali, in modo che sia coerente con il sistema istituzionale che sarà scelto". La riforma della Costituzione che dovrebbe essere approvata dal Parlamento "sarà sottoposta in ogni caso a referendum confermativo, a prescindere dal fatto che le Camere la approvino con la maggioranza qualificata", ha detto il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello, lasciando palazzo Chigi. "Ci saranno comunque uno o più referendum - ha spiegato Quagliariello - perché su una materia del genere deve il popolo deve esercitare la  sua sovranità".






MARTEDI' 21 MAGGIO 2013




Trattativa Stato-mafia: Pm citano Napolitano come teste





I pm di Palermo che indagano sulla trattativa Stato-mafia hanno citato come teste al processo, che si aprirà il 27 maggio in corte d'assise, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Nella lista testi anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, e l'ex capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi.









Nella lista dei testi anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, l'ex capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, il procuratore generale della Cassazione, Gianfranco Ciani, Giuliano Amato e altri esponenti politici. In totale i testimoni sono 178. Adesso la Corte d'assise di Palermo, presieduta da Alfredo Montalto, valuterà sull'ammissibilità dei testi: in caso di parere favorevole verrà fissata una data e convocato il capo dello Stato.





LUNEDI'  20 MAGGIO 2013





Papa: «La politica si occupa di finanza e banche, non di chi muore di fame»




Non interessa se la gente muore di fame, se non ha niente. Ci si preoccupa delle banche o della finanza.







Papa Francesco parla davanti ai 200 mila fedeli (un record) appartenenti ai movimenti ecclesiali arrivati in piazza San Pietro per la veglia di Pentecoste,Ma con un’enfasi che fa di questo suo discorso – durato 38 minuti, il più lungo finora del suo pontificato – un manifesto dell’impegno cattolico nel mondo. «Uscendo – ha aggiunto – può capitare un incidente, ma io preferisco una Chiesa incidentata a una Chiesa malata perché chiusa, come una stanza che non vede aria per un anno intero». Una Chiesa incastrata «nelle sue insicurezze, in strutture caduche» che imprigionano Cristo stesso: «A volte – ha detto il Papa – se lo sentiamo bussare non è perché vuole entrare, ma perché vuole uscire e noi non glielo lasciamo fare». Bergoglio - che nella mattina ha avuto un lungo colloquio con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, che ha toccato anche il tema della crisi economica - ha più volte sottolineato il suo messaggio alla politica: «Nella vita pubblica se non c'è l'etica tutto è possibile.




DOMENICA 19 MAGGIO 2013




AVVISO ALLA CITTADINANZA




Un Terreno incolto


Con Ordinanza n. 29 del 10 maggio 2013 recante: "Interventi di diserbamento e pulizia di appezzamenti di terreni a tutela della pubblica sicurezza e dell'igiene ambientale - art. 54 lett. c. del Decreto Legislativo n. 267 del 18 agosto 2000.-", la Commissione Straordinaria ordina ai proprietari di terreni attualmente in stato di abbandono, ubicati in tutto il territorio comunale, di provvedere entro il 15/06/2013, a proprie spese, alla relativa pulizia e bonifica, curando il trasporto e il conferimento in discariche autorizzate di tutti i materiali rimossi.


Fonte: Sito del Comune di Misilmeri







COME DISINTEGRARE UNA NAZIONE: LA SLOVENIA





“La privatizzazione deve partire adesso“

“…la spesa pubblica va ridotta e rallentata...”

“Un futuro senza debiti crescenti all’infinito per i nostri figli…”

“E’ umano opporsi a riduzioni del reddito. Ma dipende: se spieghiamo nel modo giusto che accettare ciò è importante per il futuro, credo che compromessi per il futuro potranno essere raggiunti“

Parole di Alenka Bratusek

, primo ministro sloveno, leader del partito di centro-sinistra “Positive Slovenia”.

Il leit motiv è sempre lo stesso. Provocare una emergenza affinché la popolazione accetti l’azzeramento dei diritti e la riduzione del benessere raggiunto, con la falsa promessa che ciò renderà il futuro migliore. Alenka Bratusek sembra avere tutte le carte in tavola per generare movimenti migratori e per far si che chi si trovi nella mezz’età abbia più di un problema a raggiungere la pensione dignitosamente. Alenka Bratusek si vanta che non hanno bisogno dell’aiuto della Troika ma contemporaneamente attua tutto ciò che la Troika auspicherebbe.

1 – Privatizzare -  È una storia che ho già sentito a metà degli anni ’90 in Italia. La strategia è la seguente: assegno poche risorse per effettuare il servizio in modo che la carenza istituzionalizzata (artificiale in un Paese a moneta sovrana) induca il consumatore a credere che il privato lo possa gestire con risultati migliori. Contemporaneamente parte una martellante sequenza di pillole sui mass media, risultato del lavoro certosino svolto dalle think tank. L’attacco avviene proprio perché per un elemento dell’élite è un problema non poter ottenere rendimenti facili in settori che presentano una domanda rigida, pensiamo ai servizi idrici, al gas, al trasporto pubblico, per esempio. Oltre alla svendita del patrimonio si registra, per il cittadino, la beffa. Mentre lo Stato può agire senza il vincolo di rendere il servizio necessariamente profittevole, lo stesso non si può certo dire per il privato e le conseguenze in termini di prezzo sono facili da intuire. Infatti lo Stato opera nei settori che sono strategici per mantenere adeguati standard di vita per la collettività mentre darli ad un privato significherebbe essere alla mercé di persone che vogliono fare affari sui servizi indispensabili alla vita. Aggiungo che con l’euro, la svendita del patrimonio pubblico rappresenta solo una breve e temporanea boccata d’ossigeno. Terminata la cessione dei beni non necessariamente le banche saranno disposte a finanziare a tassi vantaggiosi il governo, che si ritroverebbe nuovamente da subito con l’acqua alla gola Il dramma è la perdita della sovranità monetaria e dalla Slovenia all’Italia si registra il tentativo omicida di distrarre l’opinione pubblica con problemi secondari.

2 – La spesa pubblica va ridotta e rallentata – La Slovenia ha una disoccupazione del 13,4% e l’ultima cosa che dovrebbe fare è quella di diminuire la spesa governativa. Ridurre la spesa pubblica  è un mantra neoliberista. Un governo che spende creando prosperità e lavoro provocherebbe un temuto innalzamento dei redditi che potrebbero tendere a ridurre il margine di profitto delle corporation e a ciò si aggiunge un odio ideologico molto forte da parte dell’élite verso le persone comuni. Il governo sloveno, con l’euro, si trova nell’impossibilità di spendere poiché ha adottato una moneta straniera, l’euro, il cui accaparramento prevede l’acquisto presso le banche  che accettano di comprare i titoli di Stato al tasso di interesse che loro stabiliscono. Da qui, una serie di disastri su cui non mi dilungo, stavolta.

3 – Un futuro senza debiti crescenti all’infinito per i nostri figli – Ammetto che questa frase funziona sempre, far credere al cittadino che nulla capisce di economia che si sta tentando di eliminare i problemi delle future generazioni. In realtà, Alena Bratusek creerà parecchi grattacapi ai giovani in procinto di cercare un’occupazione o di mettere su famiglia, magari non proprio ai suoi due figli specificatamente. I Letta, gli Hollande, le Merkel, i Samaras non hanno a cuore questi problemi e giocano con la vita di esseri umani per  rendere fortunati poche decine di individui. Un Paese a moneta sovrana non lascia nessun debito pregresso a nessuno, infatti io non lavoro per ripagare la spesa fatta dallo Stato nel 1960 o nel 1980. Poi, è da comprendere che io sono molto contento di sfruttare ponti e gallerie fatti con quel debito pubblico il quale significa scuole, strade, caserme dei pompieri, pronto soccorso, bonifiche, rimboschimenti, ecc.ecc. e meno male che sono avvenuti. Con la scusa del “lo faccio per i tuoi bambini” li condannato a emigrare.

4 – E’ umano opporsi a riduzioni del reddito. Ma dipende: se spieghiamo nel modo giusto che accettare ciò è importante per il futuro, credo che compromessi per il futuro potranno essere raggiunti – Opporsi è umano, meno male. La riduzione del reddito necessariamente comporta una crisi economica gravissima e effetti benefici sono impensabili. Chi afferma che dobbiamo accettare riduzioni del reddito giustificandolo con il fatto che a ciò conseguirà un beneficio futuro, o è pazzo o è in malafede. Probabilmente per le élite c’è una commistione delle due.

Alena Bratusek è un sicario dell’economia perfetto. Sta mirando, almeno spostati. Portogallo, Spagna, poi noi?

Fonte: memmt.info





SERIE B: SASSUOLO E VERONA PROMOSSE IN SERIE A




Ultimi Verdetti: 
ai Play - Off 
Livorno, Empoli, Novara e Brescia



Sassuolo e Verona promosse in Serie A. E' questo il verdetto dell'ultima giornata della Serie B. Al terzo tentativo arriva la storica promozione in A per gli emiliani che superano per 1-0 il Livorno. Torna nella massima serie anche il Verona (0-0 con l'Empoli) a undici anni di distanza. Ai playoff Livorno, Empoli, Novara (1-1 col Lanciano) e Brescia che ha superato il Varese (2-0) nel match decisivo per l'accesso agli spareggi promozione.

 Dopo un primo tempo equilibrato, nella ripresa succede di tutto con i padroni di casa che chiudono in nove e i toscani in dieci. Quindi Giornata intensa al 'Braglia' di Modena dove il Sassuolo soffre fino alla fine prima della gioia finale regalata dalla rete in pieno recupero di Missiroli (recentemente eletto miglior giocatore della Serie B). Partita rocambolesca con il Livorno.

Al 'Bentegodi' invece le emozioni latitano con il biscotto tanto atteso che alla fine si materializza. Pari senza reti tra Verona ed Empoli con i primi che tornano in serie A dopo undici lunghi anni e una parentesi anche nell'inferno della Lega Pro, e i secondi che ottengono la disputa dei playoff.

Spareggi promozione che vedranno la partecipazione anche di Novara e Brescia. I piemontesi erano già sicuri dell'accesso, le rondinelle di Calori invece hanno conquistato il pass nello spareggio decisivo col Varese grazie alle reti di Zambelli e Caracciolo.

Questi gli accoppiamenti playoff:

Semifinali (22 e 26 maggio)
Brescia-Livorno
Novara-Empoli

Finale (29 maggio e 2 giugno)




SABATO 18 MAGGIO 2013




Rincorre il cane e cade dal terzo piano: Marineo 25enne in prognosi riservata


Il ragazzo, che adesso si trova ricoverato all'ospedale Civico di Palermo ha subito delle lesioni alla colonna vertebrale, non è in pericolo di vita ma la sua prognosi rimane riservata. Sul posto i carabinieri


Terribile incidente a Marineo. Un giovane di 25 anni, C. G., è caduto dal terrazzo di una palazzina mentre giocava con il suo cane mentre lo inseguiva probabilmente nel tentativo di salvarlo da una possibile caduta. La costruzione alta circa 13 metri, infatti, non era definita nei due piani superiori. Il ragazzo, che adesso si trova ricoverato all’ospedale Civico, ha subito delle lesioni alla colonna vertebrale, non è in pericolo di vita ma la sua prognosi rimane riservata. Sul posto i carabinieri.




Tragedia Misilmeri. è Morto il Bambino !







Il bambino ferito dal padre e operato ieri  nell’Unità operativa di Neurochirurgia dell’Ospedale Civico è morto nell’unità operativa di Seconda Rianimazione.Quindi E’ stato emanato il bollettino medico dal Dott. Americo Stabile dell’Ospedale Civico, dove è stato trasportato alle ore 09:30 il  piccolo colpito alla testa con un proiettile sparato dal padre , un poliziotto di 38 anni che subito dopo l’insano gesto si è tolto la vita. A comunicarlo lo stesso ospedale. Gianluca ha smesso di lottare per la sopravvivenza: il bambino di sette anni ferito dal padre poliziotto e operato ieri nell'Unità operativa di Neurochirurgia dell'ospedale Civico è morto, nel reparto di Seconda Rianimazione. 


Il piccolo aveva riportato lesioni devastanti al cervello, causate dal colpo calibro nove esploso a distanza ravvicinata dal padre, Ivan Irrera, l'assistente di polizia che dopo avere sparato al figlio si è suicidato sparandosi alla tempia. 

Il piccolo, 7 anni, era stato colpito da un proiettile, partito dalla pistola di Ivan Irrera, 38 anni, nella mattinata di ieri. Sottoposto ad un intervento chirurgico, le sue condizioni erano sempre state definite "disperati" dai sanitari.

Nel pomeriggio la madre deciderà l'espianto degli organi.




VENERDI' 17 MAGGIO 2013




Dramma misilmerese: Un poliziotto spara al figlio e poi si uccide




Un nuovo dramma colpisce Misilmeri all'alba. Ivan Irrera un poliziotto di 38 anni, che prestava servizio alla squadra mobile di Palermo, ha sparato al figlio di 7 anni mentre dormiva, e poi si è tolto la vita con un colpo alla tempia. Il bambino è stato portato all'ospedale Civico di Palermo dove è stato ricoverato in gravi condizioni.

La tragedia è avvenuta in via Del Fico D'India (ex P3) a Piano Stoppa


La polizia scientifica è al lavoro per ricostruire i fatti, mentre i parenti della coppia si trovano all'ospedale Civico, nella speranza che il bambino si salvi.


Indagini della polizia sono in corso per cercare di ricostruire la vicenda e scoprire le ragioni che hanno portato l'uomo a compiere il folle gesto.


E' l'ennesimo dramma purtroppo che colpisce Misilmeri.


Ore 9:40: Il bambino, è ricoverato in neurochirurgia presso l'ospedale Civico, dove sta per subire un delicato intervento. Le sue condizioni restano gravissime.



Foto e Testo tratti da Misilmeri Blog.it




AGGIORNAMENTO: Ore 12:10:
 





Il gesto del poliziotto che ha sparato al figlio di sette anni e poi si è suicidato ha sconvolto i compagni di classe del piccolo che stamattina stavano festeggiando a villa Di Napoli l'inaugurazione della manifestazione "Palermo apre le porte", organizzata dal comune con i ragazzini che fanno da cicerone ai visitatori per spiegare la storia dei monumenti. La notizia della tragedia familiare è arrivata proprio mentre era in corso la cerimonia. Bambini e genitori sono scoppiati in lacrime e la festa si è trasformata in una grande scena di dolore.  L'amministrazione ha subito sospeso la manifestazione. I compagni di classe del piccolo ferito alla testa sono stati riaccompagnati immediatamente in classe da genitori e insegnanti. La preside della scuola ha incaricato per assistere i bambini una psicologa che si trova già con loro. "Siamo sconvolti - afferma la dirigente scolastica. Ci auguriamo che possa riprendersi".


AGGIORNAMENTO: Ore 12:55: 

L'intervento chirurgico è terminato, il bambino resta in gravissime condizioni




AGGIORNAMENTO Ore 11:30: 


Al momento degli spari in casa era presente la moglie, La coppia e i due figli oggi sarebbero dovuti andare a Milano per la comunione del nipote


------------------


AGGIORNAMENTO ORE 10:20: 


 Il Capitano dei Carabinieri Alfio Gullotta ha appena confermato la dinamica del tentato omicidio - suicidio, tutto si è svolto nella stanza del bambino. Le indagini saranno condotte dalla Polizia di Stato, presenti sul luogo anche le troupe di importanti telegiornali nazionali.










GIOVEDI' 16 MAGGIO 2013



COMUNICATO ALLA CITTADINANZA



In questo momento di lutto per la comunità misilmerese qualsiasi parola potrebbe essere di troppo ma cari cittadini dobbiamo fare una riflessione sulla qualità della vita in questo nostro paese,Ogni giorno respiriamo cattivi odori dai cassonetti,respiriamo fumo dai cassonetti in fiamme,beviamo acqua al limite della decenza,ma sopratutto le antenne di varie compagnia piazzate un pò quà e un pò là nel territorio misilmerese e tante altre cose che hanno reso questo paese alla streguadel Biafra.






Anzichè pensare a quale cantante o artista verrà per la festa patronale o per altre cose pensiamo e attiviamoci veramente per la rinascita di questo paese ormai moribondo e abbandonato a sè stesso causa anche il menefreghismo locale,Quando votiamo votiamo con coscienza,non perchè ci promettono l'elemosina da 300 euro al mese al call center CHE I GIOVANI DI QUESTO PAESE DI SVEGLINO E DIANO LA SCOSSA NECESSARIA CHE SPESSO GLI ADULTI INTESI COME POLITICA NON HANNO SAPUTO DARE 


che si faccia un attenta verifica di antenne e ripetitori vari e sopratutto che si proceda con una bonifica totale del territorio misilmerese ormai reso invivibile e irrespirabile...a misura di topi e animali vari che ormai appestano il nostro territorio e la nostra qualità di vita.


RIPOSA IN PACE 



-----------------------------------------------



Palermo, scoperta una centrale del riciclaggio 34 arresti, in manette anche un giudice del Tar




Ci sono voluti parecchi  mesi prima di  entrare nelle grazie dei manager del riciclaggio, fra mail anonime, collegamenti Skype, e appuntamenti nei luoghi più impensati. Ma, alla fine, l'agente sotto copertura  -  un ufficiale della Guardia di finanza - è riuscito ad accreditarsi in quel paludoso mondo di insospettabili faccendieri. Tra gli arrestati figurano Gianni Lapis, noto per essere stato il commercialista di Massimo Ciancimino nonchè ritenuto in passato prestanome dell'ex sindaco di Palermo condannato per mafia, Vito Ciancimino





Imu, venerdì il governo decide ma solo sulla prima casa





Il consiglio dei ministri di venerdì prossimo deciderà, per quanto riguarda l'Imu, solo sulla sospensione dell'imposta per la prima casa. È quanto si apprende in ambienti di governo. Invece per le imprese si approfondirà la situazione in un secondo momento.

Il menu del Consiglio dei ministri di venerdì prossimo inizia a prendere forma: un unico decreto interverrà solo per la sospensione dell'Imu sulla prima casa e sulla Cig in deroga. Su questo fronte si sta lavorando per raggiungere la cifra di 1,2 miliardi e andare oltre quindi la 'misura tampone' di cui aveva parlato ieri il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini.

All'ordine del giorno anche altri due temi: Cig in deroga e stipendi dei ministri. La notizia della parziale frenata su Imu sta creando non poco malumore nel Pdl: i ministri e i sottosegretario del Popolo della libertà sono stati convocati nella sede di via dell'Umiltà.

Sì anche al rifinanziamento della cassa integrazione straordinaria per il 2013 e all'abrogazione degli stipendi dei ministri che sono anche parlamentari. Niente provvedimenti sulle riforme né sull'Iva.




MERCOLEDI' 15 MAGGIO 2013



15 Maggio si celebra la Festa dell’Autonomia Siciliana






15 Maggio si celebra la Festa dell’Autonomia Siciliana.  Il 67°esimo Anniversario della nascita dello Statuto speciale. La Festa è stata introdotta un paio di anni fa dal governo regionale allora guidato da Raffaele Lombardo. L’obiettivo era quello di recuperare, attraverso le celebrazioni, il senso di una conquista storica che è costata lacrime e sangue ai siciliani. E, soprattutto, quello di lottare contro un lavaggio del cervello effettuato dallo stato italiano che, complice la propaganda statale, ha condannato i siciliani a non conoscere la propria storia.

Quando gli eroi ( popolo del sud a difesa della propria terra ) vengono fatti passare per criminali


E Quando i criminali ( garibaldi ) vengono fatti passare per eroi




MARTEDI 14 MAGGIO 2013




Il piano Letta per il rilancio: semplificazioni e tasse più basse per chi assume i giovani






 Bisognerà aspettare la riunione del Consiglio dei ministri di venerdì per il varo del decreto, Regge l'accordo politico per la sospensione del pagamento della rata di giugno dell'Imu e per il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, ma non c'è ancora la soluzione tecnica.dopo che i tecnici del dicastero dell'Economia avranno individuato le coperture finanziarie e fissato, insieme agli esponenti dei partiti di maggioranza, il perimetro degli esclusi dal versamento della tassa sugli immobili. Come ribadito in serata da Bruxelles dal ministro Saccomanni, "le misure saranno prese in maniera da non alterare i saldi della finanza pubblica per il 2013". Perché oltre ai proprietari di prima casa, si dà per scontato un segnale anche in direzione delle imprese, in particolare quelle di minori dimensioni.



Gli Usa spostano la forza di intervento rapido cinquecento marines dalla Spagna a Sigonella



Il Loro compito, ha spiegato il portavoce George Little, è intervenire rapidamente nel caso di nuovi attacchi al personale diplomatico e agli americani presenti in Libia ed eventualmente effettuare la loro evacuazione.






Mentre a Washington Barack Obama è sempre più in difficoltà per l'attacco dell'11 settembre scorso al consolato di Bengasi, il Pentagono ha spostato un contingente di circa 500 marine dalla Spagna alla base di Sigonella in Sicilia. 







Pd in fibrillazione, pressing su Crocetta "Dobbiamo contare di più nel governo"


Sotto il fuoco amico della sua stessa coalizione, il governatore Rosario Crocetta striglia la maggioranza dopo i malumori nati durante il varo della Finanziaria e lancia un messaggio ai democratici.


Proprio nel giorno in cui iniziano ufficialmente le grandi manovre per il rinnovo della segreteria regionale al grido di "pesiamo di più nei confronti del governo regionale": "Il governatore eletto sono io, nessuno mi tiri per la giacca nelle beghe delle correnti di partito, il Pd sostenga le riforme invece di pensare a dettare l'agenda, compito che non gli spetta", dice Crocetta, che difende la manovra economica criticata da più parti, sindacati, industriali e centrosinistra: "Sento troppi soloni in giro  -  dice  -  secondo loro, cosa dovevo fare con un deficit di un miliardo ricevuto in eredità e ulteriori tagli per 1,5 miliardi imposti dallo Stato? Abbiamo salvato il sociale, riformato i forestali e dato garanzie ai precari.

C'è un silenzio assordante su questioni importanti come i trasporti, il precariato e le imprese che chiudono". Se Crocetta sperava di avere un attimo di tregua dopo la Finanziaria, rimarrà deluso: la grane, anzi, aumentano.







Governo studia tassa sulla sigaretta elettronica



Una nuova tassa, che, se sarà introdotta, farà sicuramente discutere. E verrà vista come un cedimento del governo nei confronti della lobby dei tabaccai.




Spunta infatti un balzello sulle sigarette elettroniche tra le ipotesi di «copertura» di una delle misure che, lunedì potrebbero essere inserite nel decreto sui debiti della Pubblica amministrazione. La novità sarebbe prevista da un emendamento dei relatori per applicare l'accisa anche su prodotti contenenti nicotina o sostanze sostitutive del consumo di tabacco.

Attualmente sull'acquisto delle ricariche per le sigarette elettroniche viene pagata l'Iva mentre non si applica l'accisa prevista invece per il tabacco e i prodotti da fumo.





LUNEDI' 13 MAGGIO 2013





Due misilmeresi promossi in Serie B con il Trapani



E' una domenica dalle emozioni contrastanti per il calcio siciliano.








La Sicilia del capoluogo Palermo piange per l'ormai attesa retrocessione della squadra di Zamparini nella serie cadetta con la sconfitta di misura con la Fiorentina. I viola, ancora in corsa per un posto Champions, liquidano i rosanero per mano dell'ex Luca Toni, la scorsa domenica invece, era toccato all'Udinese di Guidolin infliggere al Palermo un' altra dolorosa sconfitta. I rosanero condannati  aritmeticamente alla retrocessione per mano di due dei principali artefici della promozione in serie A datata 2003.


La Sicilia occidentale invece gioiesce col Trapani che approda in B dopo aver dominato il campionato con la miglior difesa e il miglior attacco. La sconfitta nei playoff dello scorso anno, ha sicuramente temprato la squadra del mister Boscaglia che ha saputo tenere i nervi saldi fino all'ultima di campionato evitando così gli spareggi per la promozione. L'incontro di ieri è stato un botta e risposta contro la Cremonese che dopo essere andata i vantaggio di 2 reti è stata raggiunta e superata con tre gol del Trapani, il successivo pareggio stava per rovinare la festa ai trapanesi che hanno trovato la vittoria finale per 4 a 3 a tempo scaduto.


La gioia di questa vittoria tocca da vicino anche il nostro paese, visto che due difensori della rosa granata sono Lo Bue Francesco e Priola Giusto sono misilmeresi doc. A loro vanno i nostro più sentiti auguri per l'importante traguardo raggiunto.


Foto e Testo: http://www.misilmeriblog.it/?id=44623




La catastrofe sanitaria italiana. E il peggio deve ancora venire…



ospedale-napoli.jpg




La catastrofe sanitaria italiana. E il peggio deve ancora venire… visto che sicuramente nei prossimi mesi e anni i governi al servizio dei banchieri non potranno che tagliare ulteriormente i servizi, per riuscire a far fronte al pagamento dei cospicui interessi sul debito pubblico che stiamo pagando ai banchieri; nel solo 2012 abbiamo sborsato una cifra intorno ai 100 miliardi di euro, ai quali si sommano gli oltre 40 miliardi che abbiamo tirato fuori per salvare le banche di altri paesi dell’eurozona…




E’ notizia di oggi, ma anche di ieri e dell’altro ieri…la sanità pubblica muore, e neanche tanto lentamente, muore sotto i tagli dei vari governi di sinistra e destra, muore per la spending review del premier Monti, muore per gli sprechi , muore perché gestita male e diretta peggio…muore perché la politica ne ha fatto terra di conquista e l’ha plasmata a sua immagine e somiglianza sino a renderla un coacervo di interessi trasversali che con l’assistenza e la salute pubblica non hanno nulla a che vedere.


Rimbalzano sui video le immagini di uno degli ospedali più importanti del sud Italia, il Cardarelli, dove per assistere i malati c’è necessità di utilizzare anche le scrivanie…i tagli dei posti letto, il blocco del turn over, il bisogno di una sempre più vasta area di persone di rivolgersi all’assistenza pubblica, per il diffondersi di patologie legate all’inquinamento e a condizioni di vita più che difficili, fanno emergere con forza le carenze di un sistema sanitario pubblico letteralmente divorato da una classe dirigente incompetente ed incapace.
La limitazione delle risorse economiche, conseguenza  anche degli spaventosi buchi di bilancio che provenivano dal pozzo senza fondo che la sanità, utilizzata da politici e faccendieri per riempirsi le tasche di milioni senza alcun controllo, costituiva, invece di colpire sprechi e corruzioni, ha finito per  rendere l’assistenza ai malati inadeguata e spesso scandalosa.
Manager posti ai vertici delle aziende sanitarie più per raccomandazioni politiche che per veri meriti e competenze, disattendendo, nei fatti, quanto previsto dal decreto legge 716/79 che stabiliva concorsi pubblici per l’assegnazione di determinate cariche, appalti di manutenzione, guardiania e pulizie sproporzionati riguardo alla qualità dei servizi resi, sprechi per “progetti” mai neanche cominciati, acquisti di macchinari lasciati a morire nei depositi…
Vittorio Russo, presidente dell’Anpo, già commissario straordinario dell’Asl Napoli 3, che ha più volte affrontato, dall’interno, le questioni che riguardano la spesa per l’assistenza sanitaria, ha più volte denunciato quelle “disfunzioni”  che hanno generato le enormi ed ingiustificate perdite e che, mai rimosse, continuano a pesare e a creare quei problemi che poi ricadono, tutti, sui cittadini.




La cifra dedicata alla sanità, benché inferiore a quella che in altri paesi viene investita, sarebbe sufficiente se dedicata esclusivamente all’assistenza sanitaria e venissero, del tutto, cancellati quegli sprechi che non sono direttamente correlati con la salute pubblica.
Gli appalti per la vigilanza, le pulizie, la manutenzione dei macchinari e l’informatizzazione del servizio sanitario fanno riferimento a contratti quasi sempre onerosi per la pubblica amministrazione e sbagliati riguardo ai reali servizi che poi vengono forniti.
Milioni di euro sono stati spesi per creare un anagrafe degli assistiti e dei dipendenti, senza che tutt’oggi ci sia alcun risultato serio e reale, così come vengono spesi milioni di euro per la vigilanza degli ospedali e per le aziende di pulizia, milioni che non finiscono di certo nelle tasche dei lavoratori, sottopagati, sfruttati e usati, spesso, come arma di ricatto nei confronti dell’ente pubblico.





Il principio di irresponsabilità amministrativa, vigente nel nostro paese,  permette che nessuno debba mai giustificare l’approvazione di contratti spropositati nel merito e nel quantum, spesso inutili per il buon svolgimento delle attività sanitarie.
Nei fatti la sanità pubblica è stata, e viene, usata come bacino di voti dalla politica e come fonte di arricchimento per industriali senza scrupoli, controllata da “baroni” della medicina che decidono carriere ed assunzioni, chi curare e chi “sfruttare”…esempi di pazienti “cavie” operati solo per interessi personali hanno riempito le cronache degli ultimi anni.
Non sono le leggi a mancare, è la volontà di ristabilire quel giusto equilibrio tra spesa e assistenza pubblica, eliminando sprechi ed ingiustizie, ridando il giusto valore al merito e cancellando raccomandazioni e collusioni, che manca a chi dice di voler guidare il nostro paese fuori dalle sacche di una crisi che proprio questa gestione dissennata della cosa pubblica ha generato.

Tratto da: ilpasquino.net

Fonte: frontediliberazionedaibanchieri.it


Trattati come Munnizza 


Foto tratta da Misilmeri Blog





Oltre venti operai Coinres hanno voluto manifestare, attraverso un'azione dimostrativa del tutto pacifica il loro stato d'animo. Si sentono "come la munnizza"


Stanotte hanno indossato - forse per l'ultima volta - la loro divisa, nei loro occhi la preoccupazione di un destino che pare segnato ma che vogliono a tutti i costi scongiurare.


Per loro è già scattato il licenziamento, Martedì però alla Regione si ridiscuterà il loro futuro, i lavoratori sono delusi e non si sentono tutelati da chi in questa storia ha forse le responsabilità maggiori: "I politici ci hanno abbandonato, nessun politico di Misilmeri ci sta difendendo"


Gli operai ci parlano da sopra i cumuli di spazzatura: "Abbiamo saputo che da domani questi rifiuti verranno rimossi da una ditta esterna, com'è che per loro i soldi li trovano?" Si chiedono sarcastici. "Sicuramente la ditta che dovrà pulire Misilmeri si avvarrà dell'ausisilo di bobcat e ragni meccanici, mezzi meccanici onerosi che a noi ci sono stati negati e in passato siamo stati costretti a raccogliere grossi quantitativi di rifiuti tutti a mano"


"Ci dispiace -proseguono nello sfogo i lavoratori- che ci vadano di mezzo i cittadini che hanno subito dei disservizi, noi abbiamo sempre dimostrato attaccamento al paese, anche quando abbiamo rischiato le nostre patenti trasportando dei sovraccarichi di rifiuti e quando, pur non percependo lo stipendio, abbiamo garantito il servizio."


Oltre che interrogarsi sul futuro dei 190 lavoratori del Consorzio Coinres, bisogna cominciare a porsi delle domande sul futuro della raccolta dei rifiuti a Misilmeri. Se dovessero essere confermati i licenziamenti, Misilmeri si ritroverebbe con poche unità lavorative, sono solo 10 tra operai e amministrativi i lavoratori con contratto a tempo indeterminato, un numero insufficiente se si pensa, tra l'altro, che presto dovremmo essere chiamati a conferire non a Bellolampo o a Siculiana com'è avvenuto fino a qualche tempo fa, ma in una discarica nel messinese.


In tutto questo di raccolta differenziata neanche se ne parla. Un silenzio ormai diventato assordante.




Testo e Foto tratti da: http://www.misilmeriblog.it/?Id=44618







Le radici antidemocratiche dell’euro nelle parole dei suoi stessi padri fondatori



C’è chi ancora pensa che la moneta sia uno strumento neutrale e non invece un mezzo fondamentale di politica economica. E c’è chi ancora pensa che l’euro, nelle intenzioni di chi l’ha imposto, era un’idea “nobile”. Niente di più sbagliato.






Le radici antidemocratiche dell’euro nelle parole dei suoi stessi padri fondatori*
L’Euro è diventato oggi l’incarnazione di un vero e proprio strumento di governo (“means of structural transformation”, un mezzo di trasformazione strutturale lo definì Mario Monti nel 2011) con cui si stanno imponendo a interi popoli — sotto l’egida dell’emergenza, dello stato di necessità e con la mannaia dello spread pronta ad abbattere i governi poco graditi ai mercati — decisioni altrimenti improponibili e inaccettabili da parte dei cittadini.
Questo fatto, lungi dall’essere una mia idea o una mia opinione, è stato placidamente ammesso dai padri nobili della moneta unica a più riprese. Pertanto, faccio qui una breve rassegna per gli smemorati, utile a mostrare a quelli che parlano di “Unione politica europea”, di “Stati Uniti d’Europa”, di “Sogno europeo” e in generale di uno sforzo politico per un’Europa più democratica, che la natura politica di fondo dei tecnocrati europei è incompatibile con qualsiasi disegno di matrice veramente democratica.
Ecco le prove (con tutte le fonti liberamente consultabili), nelle parole dei padri fondatori dell’Euro e dell’Eurozona:
1) Mario Monti, 1998, dal libro Intervista sull’Italia in Europa di Federico Rampini (p. 40 e 50-51):
Federico Rampini: «Perché la Commissione europea ha accettato di diventare il capro espiatorio su cui scaricare l’impopolarità dei sacrifici?».
Risposta di Monti: «Perché, tutto sommato, alle istituzioni europee interessava che i Paesi facessero politiche di risanamento. E hanno accettato l’onere dell’impopolarità ESSENDO PIU’ LONTANE, PIU’ AL RIPARO, DAL PROCESSO ELETTORALE. Solo che questo un po’ per volta ha reso grigia e poi nera l’immagine dell’Europa presso i cittadini».
Federico Rampini: «Con uno sguardo storico all’integrazione dal 1957 in poi, si è spesso sostenuto che la Comunità europea ha fatto progressi prodigiosi perché era cementata dalla paura di un aggressore esterno, cioè l’impero sovietico. Si può andare avanti verso l’Europa unita […] senza una minaccia esterna?»
Risposta di Monti: «Ma secondo me il peso delle minacce esterne è ancora uno dei motori dell’integrazione europea. Anche se la minaccia cambia natura: la minaccia esterna di oggi si chiama concorrenza. Questo è un fattore potente di spinta per l’integrazione, anche se l’Europa reagisce troppo lentamente a questa minaccia. […] Un altro fenomeno che viene percepito come minaccia esterna, e che sta spingendo l’Europa verso una maggiore integrazione, è la “minaccia immigrazione”. […] QUINDI LE PAURE SONO STATE ALL’ORIGINE DELL’INTEGRAZIONE, LE PAURE HANNO CAMBIATO NATURA, PERÒ RIMANGONO TRA I MOTORI DELL’INTEGRAZIONE».
2) Jean Claude Juncker (ex presidente dell’Eurogruppo), 21 dicembre 1999, Der Spiegel, sul modus operandi della Commissione Europea:
«Prendiamo una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un po’ per vedere cosa succede. Se non provoca proteste né rivolte, perché LA MAGGIOR PARTE DELLA GENTE NON CAPISCE NIENTE DI COSA E’ STATO DECISO, andiamo avanti passo dopo passo fino al PUNTO DI NON RITORNO».
Nota: si tratta dello stesso Juncker che ha detto questa cosa qui lo scorso gennaio. Proseguiamo:
3) Tommaso Padoa Schioppa, autunno 1999, Commenataire n. 27 (estratto qui), sulla nascita dell’Unione Europea:
«La costruzione europea è una rivoluzione, anche se i rivoluzionari non sono dei cospiratori pallidi e magri, ma degli impiegati, dei funzionari, dei banchieri e dei professori. […] L’EUROPA NON NASCE DA UN MOVIMENTO DEMOCRATICO. […] Tra il polo del consenso popolare e quello della leadership di alcuni governanti, l’Europa è nata seguendo un metodo che potremmo definire con il termine di DISPOTISMO ILLUMINATO».
4) Romano Prodi, 4 dicembre 2001, Financial Times (citato qui), sui futuri problemi che l’Euro avrebbe causato:
«Sono sicuro che l’Euro ci costringerà a introdurre un nuovo insieme di strumenti di politica economica. Proporli adesso è politicamente impossibile. MA UN BEL GIORNO CI SARÀ UNA CRISI e si creeranno i nuovi strumenti».

5) Giuliano Amato, 12 luglio 2007, EuObserver, sulle modalità con cui fu scritto il Trattato Lisbona:
«Essi [i leader Europei] hanno deciso che il documento avrebbe dovuto essere illeggibile. Essendo illeggibile allora non sarebbe stato costituzionale […] Se fosse stato comprensibile, ci sarebbero state ragioni per sottoporlo a referendum, perché avrebbe significato che c’era qualcosa di nuovo [il riferimento qui è alla Costituzione Europea bocciata nel 2005, nda]. I primi ministri non produrranno niente direttamente perché si sentono più al sicuro con la cosa illeggibile. Essi possono presentarla meglio, in modo da EVITARE PERICOLOSI REFERENDUM».
6) Jacques Attali (uno dei padri fondatori dell’Unione europea e dei Trattati europei), 24 gennaio 2011, all’Università partecipativa:
«Abbiamo minuziosamente “dimenticato” di includere l’articolo per uscire da Maastricht.. In primo luogo, tutti coloro, e io ho il privilegio di averne fatto parte, che hanno partecipato alla stesura delle prime bozze del Trattato di Maastricht, hanno…o meglio ci siamo incoraggiati a fare in modo che uscirne … sia impossibile. Abbiamo attentamente “dimenticato” di scrivere l’articolo che permetta di uscirne. NON È STATO MOLTO DEMOCRATICO, naturalmente, ma è stata un’ottima garanzia per rendere le cose più difficili, per costringerci ad andare avanti».
7) Mario Monti, 22 febbraio 2011, convegno Finanza: comportamenti, regole istituzioni, Università Luiss Guido Carli, sul bisogno di crisi come strumento di governo. Intervista video disponibile qui (dal minuto 5 e 16 secondi):
«Non dobbiamo sorprenderci che L’EUROPA ABBIA BISOGNO DI CRISI E DI GRAVI CRISI PER FARE PASSI AVANTI. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali a un livello comunitario. È chiaro che il potere politico ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una collettività nazionale possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle perché c’è una crisi in atto visibile, conclamata».
8) Helmuth Kohl, 9 aprile 2013, Telegraph (traduzione qui) sull’ingresso nell’Euro da parte della Germania:
«Sapevo che non avrei mai potuto vincere un referendum in Germania. Avremmo perso il referendum sull’introduzione dell’euro. Questo è abbastanza chiaro. Avrei perso sette a tre. […] NEL CASO DELL’EURO, SONO STATO COME UN DITTATORE».
E adesso, chi vuole continuare a sognare continui pure a farlo.




Fonte: frontediliberazionedaibanchieri.it



DOMENICA 12 MAGGIO 2013




 Rifiuti, a Misilmeri è già emergenza







Contrariamente a quanto inizialmente preventivato non è arrivata alcuna proroga per i 190 lavoratori del Coinres, che allo stato attuale risultano licenziati a tutti gli effetti.

Martedì si riunirà in seno all'Ars la V commissione legislativa per decidere il futuro dei 190 lavoratori e la conseguente emergenza rifiuti che in diverse città servite dal consorzio è già una realtà.


A Misilmeri- come si può vedere dalle foto- alcune zone sono invase dai rifiuti con una situazione ormai al limite dell'emergenza sanitaria.


Sono soltanto 10 i dipendenti Coinres di ruolo a Misilmeri, che per di più hanno a disposizione un solo mezzo che risulta insufficiente, specie per i punti di conferimento dove sarebbe opportuno l'ausilio di mezzi idonei alla raccolta di grossi quantitativi.


A quanto pare fino a martedì la situazione non migliorerà, anzi, rispetto alle decisioni che arriveranno da Palermo potrebbe subire un ulteriore aggravamento.


Ci auguriamo che questa emergenza, ormai acclarata, possa essere contrastata al più presto e con mezzi idonei.


Fonte: http://www.misilmeriblog.it/?Id=44614









Salemi, bimbo di 22 mesi muore in casa dei nonni: indagini in corso




Un bambino di 22 mesi è morto nel giardino di casa dei nonni, in contrada terre Gialle a Salemi, in provincia di Trapani.  Secondo il racconto dei congiunti fatto agli agenti del commissariato di Castelvetrano, il bimbo stava giocando quando è caduto sbattendo la testa e procurandosi una profonda ferita. È stato trasportato dal nonno all'ospedale di Salemi, subito dopo è stato trasferito all'ospedale di Castelvetrano, dove sembra sia giunto già morto.



SABATO 11 MAGGIO 2013





Cig, nel 2013 già persi 2.600 euro a testa. Giovannini: "Più sicurezza sul lavoro"

Nei primi quattro mesi dell'anno sono state autorizzati oltre 365 milioni di ore di cassa integrazione per una media di 530.000 lavoratori coinvolti a zero ore. Lo rileva la Cgil sulla base dei dati Inps spiegando che i lavoratori hanno perso 1,4 miliardi di euro di reddito, in media 2.600 euro a testa. Ancora più dure le rilevazioni della Cisl secondo cui la media dei lavoratori sarebbe arrivata addirittura a quota 600mila, con 178mila posti a rischio: lavoratori che dopo il fermo potrebbero non rientrare in fabbrica o in ufficio. 

Intanto il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini ipotizza nuovi interventi sul fronte della sicurezza del lavoro. Attraverso una nota, riferendoso alla tragedia del porto di Genova, dice: "I gravissimi infortuni avvenuti negli ultimi giorni sollecitano tutti ad impegnarsi affinchè il tema della salute delle persone e della sicurezza sul lavoro sia sempre più centrale".




PALERMO si conferma leader dei contrassegni per disabili.

PALERMO si conferma leader dei contrassegni per disabili. Nonostante i controlli avviati dal Comune che ha portato alla cancellazione di 10 mila autorizzazioni intestate a defunti o emigrati, il capoluogo resta al primo posto tra le grandi città per numero di tagliandi. A Palermo i pass validi sono 17 mila, uno ogni 38 abitanti. A Milano, 1,2 milioni di residenti, i contrassegni sono appena 21.086, uno ogni 59 residenti.



VENERDI 10 MAGGIO 2013




Incendio a Chiasso Verdi: Negato l'accesso ai vigili del fuoco




Si ripropone un tema che avevamo trattato qualche tempo fa, il divieto d'accesso presso Chiasso Verdi.

Ieri nel primo pomeriggio dai vandali hanno appiccato fuoco all'interno di una vecchia abitazione, proprio all'ingresso di Chiasso Verdi. I piromani hanno utilizzato giornali e opuscoli pubblicitari per accendere il rogo, che fortunatamente non ha creato particolari danni all'abitazione.









Gli abitanti della zona hanno chiamato i vigili del fuoco che non hanno avuto accesso con i propri mezzi alla zona per la presenza di macchine parcheggiate nella via che porta al chiasso Verdi e del vaso dissuasore che impedisce l'accesso. I vigili hanno raggiunto l'abitazione a piedi e hanno domato le fiamme con l'ausilio di secchi d'acqua!


Per fortuna l'incendio non aveva ancora raggiunto grosse dimensioni, altrimenti cosa sarebbe successo? E se fosse servita un'ambulanza?


Chiasso Verdi, rappresenterebbe uno scenario naturale per mostre, sagre e le più disparate iniziative culturali, ma invece resta desolatamente inutilizzato e pericolosamente inibito all'eventuale transito di soccorritori e forze dell'ordine.







Ci permettiamo di suggerire due alternative


1) Chiasso verdi chiuso, con una fitta programmazione di attività, soprattutto estive che possano valorizzare il sito con l'ausilio principalmente delle risorse artistiche locali. Contestualmente all'applicazione (reale) del  divieto di sosta in tutta l'area e principalmente nella stradina che proviene da Piazza Comitato (eccetto eventuali necessità dei residenti) inoltre l'installazione di dissuasori mobili da utilizzare in casi di necessita per il transito di soccorritori o forze dell'ordine.


2) Chiasso verdi aperta: Se il sito continua a non essere sfruttato perchè tenerlo chiuso? Rappresenterebbe un importante valvola di sfogo al traffico misilmerese e sicuramente favorirebbe il decongestionamento dello stesso. Un automobilista proveniente dall'ingresso di Misilmeri lato Palermo che vuole recarsi in Viale Europa superando l'incrocio con Via N. Machiavelli (An'chiusa) deve per forza girare da Piazza Cosmo Guastella (Fontana Nuova). Inoltre ricordiamo, che il quartiere alle spalle di Chiasso Verdi è molto popolato e nelle vicinanze vi è anche una scuola, il Traina.


Fonte: Misilmeri Blog.it






America's Cup, catamarano si ribalta Muore l'olimpionico Andrew Simpson







San Francisco ( Stati Uniti D'America ): È successo quello che nessuno si augurava, ma tutti temevano potesse accadere: c’è un morto in Coppa America. Andrew Simpson, 36 anni, inglese, detto «Bart», due medaglie all’Olimpiade (oro nella star a Pechino 2008 e argento a Londra 2012), una moglie e un figlio piccolo, direttore sportivo del catamarano Artemis Racing battente bandiera svedese (uno dei tre che a luglio si contenderanno la Louis Vuitton Cup e il diritto di sfidare Oracle per la vecchia brocca d’argento in settembre), è deceduto in seguito a un incidente nella baia di San Francisco, quando Artemis si è ribaltato, imprigionando Simpson sott’acqua. 




"La mafia è l'essenza della Sicilia", il web esplode contro Giuliano Ferrara









Giuliano Ferrara preso di mira dal popolo del web. A pochi giorni dalla trasmissione tv, condotta da Enrico Mentana a seguito della morte di Giulio Andreotti, non si placano infatti le reazioni di protesta alle parole pronunciate in diretta dal direttore de "Il Foglio". In particolare, Ferrara dichiarò che "la mafia è l'essenza della Sicilia" definendola "quella maledetta Isola". Twitter e Facebook sono diventati così i luoghi dello sfogo per molti utenti. 



PRIMA DI NOMINARE LA SICILIA GUARDATI ALLO SPECCHIO E FATTI UN ESAME DI COSCIENZA E SOPRATUTTO PULISCITI LA BOCCA CON L'AMUCHINA PRIMA DI NOMINARE LA SICILIA



GIOVEDI' 9 MAGGIO 2013




Coinres. Annullato l’incontro all'Ars, si va verso il caos?








L'incontro previsto per domani presso la V^ commissione dell'Ars che doveva determinare il futuro dei 190 lavoratori del Coinres è stato annullato. Ad un giorno di scadenza del loro contratto, domani infatti scade l'ultima proroga concessa la scorsa settimana, i 190 lavoratori vedono svanire un’altra, forse l’ultima, ancora di salvezza.

Quali scenari si aprono da domani? il servizio a Misilmeri può essere regolarmente svolto senza l’ausilio degli attuali lavoratori ?


Domande che non tarderanno a trovare delle risposte, visto che da domani i lavoratori saranno licenziati. Serpeggia molta preoccupazione tra tutti i Misilmeresi, che per l’ennesima volta negli ultimi anni stanno facendo i conti con una nuova emergenza rifiuti, acuita naturalmente dalle temperature di questi giorni.


Ci auguriamo di non rivivere situazioni drammatiche al limite della sopportazione che tutti i Misilmeresi hanno patito in tempi non troppo lontani.


Fonte: Misilmeri Blog.it




Nave urta torre dei piloti, 7 morti al Porto di Genova: un siciliano tra le vittime







C'è un Siciliano tra i morti al porto di Genova. È stata identificata, infatti, la settima vittima dell'incidente, recuperata dai soccorritori: è il giovane militare della Capitaneria di Porto di Genova Giuseppe Tusa, 25 anni, di Milazzo. Originario di Milazzo, nel Messinese,  Tusa era un militare della Guardia Costiera in servizio nel bacino ligure. Era abbastanza noto a Milazzo e dintorni per la sua attività di dee-jay con il nome d'arte di Giuppy Black. Era legato sentimentalmente ad una avvocatessa di Milazzo e tornava in Sicilia quasi ogni fine settimana. Ha iniziato la sua carriera circa dieci anni fa, prestando servizio nella sala operativa della Capitaneria di porto di Milazzo. Mancano ancora all'appello il sergente Gianni Jacoviello, 33 anni, della Spezia, e il maresciallo Francesco Cetrola, 38 anni, di Matera. Sono gli ultimi due dispersi.



Nigel Farage: “Vi do un consiglio: ritirate i vostri soldi il prima possibile” [VIDEO]




NIGEL FARAGE







L’europarlamentare Nigel Farage non smette di stupirci. Qui di seguito vi riportiamo alcune sue dichiarazioni tratte dal video (qui sotto) in cui parla di crisi e di possibilità di rivoluzioni violente in Europa.
“Il mio timore è che quello che farà saltare l’euro non sarà determinato da aspetti economici ma da una rivoluzione violenta e su larga scala”






“La Slovenia sarà il prossimo Paese ad essere salvato nei prossimi 2-3 mesi.”

“Hollande il numero uno tra gli idioti che governano questo mondo, ha applicato una tassa del 75% sui redditi alti, come chiedere all’imprenditore di successo: “Per piacere, abbandoni il Paese immediatamente” .
“L’idea di abolire le singole nazioni è ormai religione. Hanno un nuovo inno, una nuova bandiera, lo sapete? Secondo voi io mi alzo in piedi all’udire di tale inno?”
“Se avete investimenti bancari, ritirate i vostri soldi. Quando questo disastro si evolverà, sarà da voi che verranno.”

Fonte: signoraggio.it




Nigel Paul Farage (Farnborough, 3 aprile 1964) è un politico britannico, leader dell'UKIP[1], ruolo che ha precedentemente ricoperto dal settembre 2006 al novembre 2009. Deputato europeo, è co-presidente del gruppo Europa della Libertà e della Democrazia dal 1° luglio 2009.

Le battaglie di Nigel Farage sono in difesa delle sovranità nazionali. Il 16 novembre 2011 ha denunciato, al parlamento europeo,[5] ciò che ritiene essere il ribaltamento dei governi italiano e greco, per instaurare "Puppet Government", cioè governi fantoccio, accusando, tra gli altri, il Presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy di non essere mai stato eletto per rappresentare 500 milioni di persone.
Il 13 giugno 2012, in un suo intervento al Parlamento Europeo, Nigel Farage ha duramente criticato la manovra di aiuti al sistema bancario spagnolo, definendo, tra le varie cose, il premier spagnolo Mariano Rajoy un incompetente, e ha concluso il proprio discorso affermando che “l'Euro Titanic ha ormai colpito l'iceberg” e che “non ci sono abbastanza scialuppe di salvataggio”[6].
Farage è anche attivo nel denunciare le modalità attuative del Trattato di Lisbona che non hanno visto coinvolti direttamente i popoli europei.


Fonte: Wikipedia.it





MERCOLEDI 8 MAGGIO 2013






L'UDINESE PASSA A PALERMO: 3-2. ROSANERO QUASI CONDANNATI ALLA SERIE B








A 180' dalla fine del campionato, il Palermo ha un piede in Serie B. Costretti a vincere contro l'Udinese, i rosanero hanno invece fallito la missione, cadendo 3-2 in casa. Dopo il vantaggio friulano firmato Muriel (10') e il pari su rigore di Miccoli (35'), Angella al 64' porta di nuovo avanti l'Udinese. Hernandez trova il 2-2 all'81', ma Benatia richiude i conti all'83'. Sorrentino aveva anche parato un rigore a Di Natale sull'1-1.

Si spengono così le residue forze del Palermo e si alzano i cori contro il presidente Zamparini. Il baratro della B è sempre più vicino, mentre diventano concrete le speranze di Europa League dell'Udinese, giunta alla sesta vittoria consecutiva.



IL TABELLINO


PALERMO-UDINESE 2-3


Palermo (3-5-2): Sorrentino 6,5; Muñoz 6, Von Bergen 6, Aronica 5; Morganella 6, Barreto 6,5, Faurlin 5 (34' st Rios sv), Kurtic 5,5 (23' st Hernandez 6,5), Dossena 5 (27' st Garcia sv); Ilicic 6, Miccoli 6. 


A disp.: Benussi, Brichetto, Mantovani, Anselmo, Viola, Nelson, Fabbrini, Formica, Sperduti, Boselli, Dybala. 


All.: Sannino



Udinese (3-4-2-1): Brkic 6,5; Benatia 6,5, Angella 6,5, Hertaux 6; Basta 6, Pereyra 6, Allan 6, Badu 6,5, G. Silva 6; Muriel 7 (46' st Ranegie sv); Di Natale 5,5 (23' st Zielinski sv). 


A disp.: Padelli, Pawlowski, Siku, Merkel, Pasquale, Faraoni, Maicosuel, Campos Toro, Rodriguez. All.: Guidolin



Arbitro: Giannoccaro di Lecce


Marcatori: Muriel (U), 35' rig. Miccoli (P), 19' st Angella (U), 36' st Hernandez (P), 38' st Benatia (U) 

Ammoniti: Barreto, Aronica, Faurlin, Morganella (P), Badu (U)
Espulsi: -
Note: al 9' st Sorrentino para un rigore a Di Natale







Il referendum anti-euro è in parlamento. Grillo? No, a volerlo è la Lega






Per molti cittadini sarebbe una liberazione. Per molti economisti una catastrofe. Grillo ne ha parlato ma non ha avanzato proposte concrete. E' il referendum sull'euro. Se il Movimento 5 Stelle ne ha fatto uno slogan, la Lega Nord ne ha fatto una proposta di legge. Spulciando tra i ddl del Senato, ci s'imbatte nel numero 545, depositato a Palazzo Madama lo scorso 11 aprile e annunciato in aula il 16 aprile.

Si tratta di due sole righe che mirano a modificare un articolo della Costituzione: "All'articolo 75, sostituire il comma 2 con il seguente: 'Non è ammesso il referendum per le leggi di bilancio, di amnistia e di indulto". Cosa c'entra con l'euro? Rispetto all'articolo attualmente in vigore, scompare un solo passaggio: il divieto di indire referendum per la "ratifica di trattati internazionali". Come l'accordo che ha dato vita all'euro e, in generale, gli accord


i con l'Europa. Senza l'approvazione delle due magiche righe del ddl 545, il referendum sulla moneta unica è, semplicemente, incostituzionale. Il documento è frutto di iniziativa popolare: servono almeno 50 mila firme per presentare una proposta come questa. Non si può negare quindi che abbia una certo seguito popolare. Ma i numeri in parlamento restano striminziti: ha il sicuro appoggio della Lega e, con tutta probabilità, anche del Movimento 5 Stelle. Ma per modificare la Costituzione servono una maggioranza dei due terzi e almeno 18 mesi di tempo.



Se si vuole pensare di portare i cittadini a decidere sull'euro, però, è l'unica strada possibile. La sola che darebbe la stura a un referendum. Una parola, referendum, che non compare nel ddl 545. Compare in un disegno di legge firmato dal parlamentare leghista Giancarlo Giorgetti e depositato appena 5 giorni dopo la registrazione del progetto di revisione costituzionale. Il testo chiede all'Ue di andare oltre una mera "area monetaria" e di limitare "la permanenza nell'euro ai territori che hanno conseguito l'equilibrio tra entrate e spese del proprio bilancio". Un sogno alla tedesca. Ma il referendum chiede soprattutto ai cittadini di dire sì o no alla modifica costituzionale che aprirebbe a un referendum sull'euro. Insomma, una sorta di referendum sul referendum.

L'iniziativa popolare numero 545 e la proposta di legge Giorgetti, quindi, sono due strade che portano allo stesso obiettivo: permettere direttamente ai cittadini di bocciare, di volta in volta, quanto imposto da Bruxelles.Moneta unica compresa.

Fonte: Paolo Fiore






Genova, la tragedia in porto almeno 7 morti, si cercano altri dispersi







 


 




Sono almeno sette le vittime certe della sciagura nel porto di Genova, dove una nave portacontainer ha abbattuto la torre di controllo del movimento nel bacino. Cinque i corpi recuperati finora, in corso le operazioni per recuperare il cadavere della sesta vittima.  

Si continuano a cercare gli altri dispersi già individuati nella zona della tromba delle scale della torre dei piloti. Si è sparsa nella tarda mattinata la notizia che uno dei dispersi era stato recuperato ancora vivo 12 ore dopo l'incidente, ma era una notizia del tutto infondata.






 


 







Omicidio Meredith, Amanda: "Ho paura di tornare in Italia"







"Ho paura di tornare in Italia". Amanda Knox sembra non aver alcuna voglia di tornare nel nostro Paese per affrontare il processo che ancora pende a suo carico. Secondo le anticipazioni dell'ennesima intervista tv, in onda in prime time sulla Cnn, la giovane di Seattle si scaglia senza mezzi termini contro il sistema giudiziario italiano, definendo l'impianto accusatorio "assurdo". 


Insomma, secondo lei, tutte le critiche sul fatto che avrebbe reagito in maniera fredda circa la morte della sua compagna di stanza, sono profondamente ingiuste: "Ho pianto, mi sono arrabbiata, ho avuto paura. Sono queste tutte le cose che ci sono state, che ho mostrato all'esterno, che mi sono uscite fuori". Quindi ribadendo la sua totale estraneità ai fatti, dice sempre più decisa: "Non ci sono prove contro di me, non ero presente alla scena del delitto". 




MARTEDI 7 MAGGIO 2013




Interruzione dell'erogazione dell'acqua potabile









Si rende noto che l'A.P.S. ha comunicato via fax in data 3 maggio 2013, l'interruzione dell'erogazione dell'acqua potabile, dalle ore 8,00 del 7 maggio 2013 fino ad ultimazione dei lavori  di riparazione sulla condotta di adduzione di Risalajmi.

Comunicato Sito Comune di Misilmeri





AGGIUNGIAMO DALLA REDAZIONE

CHE E' ASSOLUTAMENTE VERGOGNOSO CHE MISILMERI AVENDO UNA SORGENTE DEVE ELEMOSINARE L'ACQUA...UN BENE PUBBLICO SVENDUTO AI PRIVATI

MA ANCHE I CITTADINI DEVONO PRENDERE POSIZIONE QUINDI AVERE PIU CORAGGIO A LAMENTARSI E RIBELLARSI A QUESTA SITUAZIONE DA 3° MONDO 






Grecia, gli insegnanti: i bambini a scuola cercano cibo nella spazzatura





Scene di Fame e Disperazione in Grecia,Grazie all'euro e alla ue,Responsabili e Carnefici di questa Brutta Situazione







 


Con la crisi economica che sta flagellando la Grecia, nel Paese ormai si vedono scene ritenute impensabili in Europa: bambini che a scuola cercano cibo nella spazzatura, altri che chiedono ai compagni gli avanzi, o piegati in due per i crampi della fame o che svengono. È quanto raccontano gli insegnanti greci, come segnala il ‘New York Times’.



Scene di Fame e Disperazione in Grecia,Grazie all'euro e alla ue,Responsabili e Carnefici di questa Brutta Situazione


“Neppure nei miei incubi mi sarei aspettato una situazione del genere – spiega Leonidas Nikas, direttore di una scuola elementare di Atene -. Ormai siamo a un punto in cui i bambini arrivano a scuola affamati. Le famiglie hanno difficoltà non solo con il lavoro, ma a sopravvivere”. L’anno scorso si stima che il 10% degli scolari di elementari e medie abbia sofferto la fame, “e la Grecia è ora al livello di alcuni paesi africani”, rileva Athena Linos, docente della facoltà di medicina di Atene.

Le scuole greche non offrono il pranzo, gli studenti si portano il cibo da casa o lo comprano nelle mense. Ma il costo è diventato insopportabile per molte famiglie e alcuni ragazzi stanno iniziando a rubare il cibo



Scene di Fame e Disperazione in Grecia,Grazie all'euro e alla ue,Responsabili e Carnefici di questa Brutta Situazione







Uccise la compagna, libero per decorrenza termini










Nell'aprile 2012 Ivan Forte, 27 anni, uccise la compagna Tiziana Olivieri, 40 anni, a Fontana di Rubiera, nel Reggiano, strangolandola e appiccando fuoco alla loro stanza da letto per cercare di cancellare ogni prova mentre nella stanza a fianco dormiva il loro bimbo di undici mesi. Forte confessò il delitto e finì in carcere da dove però è uscito due giorni fa per 'decorrenza dei termini di custodia cautelare'. In 12 mesi non è stata fissata la prima udienza del processo. La procura di Reggio aveva tempestivamente richiesto ili giudizio immediato ma non sarebbe poi stato disposto dal Gup. 







Oskar Lafontaine: “L’Euro é la causa della crisi economica in Europa e dobbiamo ripensarlo”.



Nel silenzio totale dei mass media italiani, le notizie dal fronte tedesco “anti euro” vengono semplicemente cestinate e/o ignorate, in nome della censura tricolore pro liberismo economico.

In Germania, nazione regina e padrona delle politiche economiche europee, anche l’ex Ministro delle Finanze Oskar Lafontaine, uno dei padri promotori e fondatori della moneta unica europea, ha espresso una opinione chiara e decisa contro l’Euro e la politica di Austerity i quali, a sua detta, sono i principali fattori che hanno causato la profonda crisi economica degli stati dell’Europa meridionale e non solo.
“La situazione economica sta peggiorando di mese in mese, e la disoccupazione ha raggiunto un livello che pone le strutture democratiche sempre più in dubbio“, ha detto Lafontaine, aggiungendo che “I tedeschi non hanno ancora capito che l’Europa meridionale, tra cui la Francia, saranno costretti dalla loro miseria attuale a combattere contro l’egemonia tedesca, prima o poi.”
Parole pesanti e dura, dette proprio uno dei padri fondatori dell’Euro, che mette il carico dichiarando che bisogna “farla finita con l’esperienza dell’euro, una moneta disastrosa” . Macigni sull’operato della Merkel, insomma, definito  di “intransigenza egoista” , la quale é stata anche accusata dall’ex Ministro di pensare solo ai “risparmiatori tedeschi, alla sua bilancia commerciale, e al suo futuro elettorale“
Staremo a vedere come e cosa replicherá il cancelliere tedesco Angela Merkel a questo ulteriore affondo alla sua politica.
Il pensiero di Lafontaine, comunque, va anche ai francesi, che per mezzo secolo i veri partner economici della Germania: “Stiamo vedendo la fine del dogma dell’austerità. E’ una vittoria del punto di vista francese“. I rapporti tra Francia e Germani si sono incrinati notevolmente dopo la virata anti-Austerity voluta da Hollande.
La posizione di Lafontaine si aggiunge a quella degli antieuropeisti di “Alternativa per la Germania“, e il fatto che una personalitá di “sinistra” (socialdemocratici tedeschi) di questa caratura rilasci tali dichiarazioni rappresenta un segnale decisamente importante, e che rafforza la frangia sempre crescente degli euroscettici tedeschi che vorrebbero, nel migliore dei casi, almeno un ripensamento della politica economica che lega i paesi della Zona Euro e , nel peggiore, addirittura auspicherebbero l’uscita della Germania dalla Zona Euro, il che starebbe a significare l’effettivo fallimento e il termine dell’unione monetaria.

Fonte: tuttoilfangominutoperminuto.wordpress.com





Il fondatore tedesco dell’Euro: “Basta con la moneta unica, sta portando al disastro”






Oskar Lafontaine, tra i padri fondatori dell’euro, cambia radicalmente la sua posizione e ne chiede la dissoluzione per evitare un disastro economico e sociale.






Oskar Lafontaine, tra i padri fondatori dell’euro, cambia radicalmente la sua posizione e ne chiede la dissoluzione per evitare un disastro economico e sociale.
L’ex ministro delle finanze tedesco Oskar Lafontaine chiede la fine dell’Euro per evitare un ”disastro” economico e sociale a livello europeo. Lafontaine è solo l’ultimo in ordine di tempo che si unisce al sempre più folto gruppo di euroscettici che si oppongono al progetto dell’Europa unita. Le sue dichiarazioni fanno notizia, dal momento che l’esponente del “die Linke” è stato uno padri della moneta unica. Ora, però, direttamente dal sito del suo partito esprime tutte le sue perplessità nei confronti di quella che definisce “catastrofica moneta”. 

Lafontaine ammonisce che “la situazione economica sta peggiorando di mese in mese, la disoccupazione [in Europa, ndr] ha raggiunto un livello che mette in discussione sempre più le strutture democratiche”.


 Le cose sono davvero cambiate da quel lontano 2002, anno in cui monete e banconote uniche iniziarono a circolare in Europa al posto di quelle nazionali. “I tedeschi ancora non hanno realizzo che i paesi dell’Europa meridionale, compresa la Francia, prima o poi saranno costretti dalla miseria a combattere contro l’egemonia tedesca” ha detto, attribuendo gran parte delle responsabilità della crisi alla compressione salariale della Germania, attuata per ottenere quote di esportazione, che condurrà però, a suo dire, alla ribellione contro Berlino dei paesi in difficoltà.



Le posizioni di Lafontaine sembrano aver trovato una prima conferma nel Ministro delle finanze francese,Pierre Moscovici, secondo cui “è giunta la fine del dogma of austerity”, che sta rendendo sempre più freddi i rapporti tra Germania e Francia. “Abbiamo perorato la causa della crescita per un anno. L’austerità da sola impedisce la crescita” dice Moscovici, sottolineando come la mossa porterà ad una maggiore flessibilità di bilancio, che consentirà a Parigi di avere due anni più, fino al 2015, per riportare il rapporto deficit/pil al 3%. Moscovici ha sottolineato che Parigi intende vendere parte delle azioni detenute in società statali per finanziare gli investimenti necessari a stimolare la crescita del Paese. Il ministro ha quindi precisato che l’esecutivo non ha intenzione di privatizzare le società in cui lo Stato ha una quota di maggioranza.


FONTE: Signoraggio.it







“Vado incontro alla morte”. L'ultima confessione di Andreotti








Taciturno e distaccato dalla vita esterna negli ultimi tempi. Lui grande tessitore dei rapporti con l'oltretevere “si mostrò sorpreso dall'avvicendamento alla guida del Vaticano”. Un uomo stanco quello descritto nella parole di chi ne conosceva gli intimi pensieri. “Da quando un anno fa si era aggravata la sua condizione gli portavo la comunione a casa ogni sabato mattina, e lo trovavo sempre sulla sua poltroncina a rotelle, dove dopo la comunione usava salutarmi con le parole 'grazie, il signore la benedica' – si confida Don Luigi – appena due giorni fa l'ho trovato però più stanco e sofferente del solito”. Giulio Andreotti soffriva da tempo di una insufficienza respiratoria che lo ha sfiancato.

“Fino ad un anno fa veniva in chiesa tutti i giorni. Era un rito – ricorda il parroco – arriva la mattina alle 7.30 e si sedeva al secondo banchetto, il suo banchetto. Poi si alzava e leggeva la lettura del giorno prima che iniziasse la messa. E dopo la comunione restava a lungo in ringraziamento”.


Nessun segreto nascosto in confessionale: “Non parlava mai di politica, ma dei suoi tormenti personali. Era una presenza discreta e umile qui in parrocchia, quasi nascosta, ma allo stesso tempo era un uomo generoso, accogliente e disponibile. Tutte le mattine uno stuolo di poveretti lo aspettava davanti al portone per capire se si sarebbe incamminato a piede verso la chiesa di san Giovanni, appena dietro l'angolo, e se si sarebbe fatto accompagnare in macchina fino alla chiesa del Gesù. E lo seguivano aspettando la busta che lui era solito dare, ogni giorno”.



LUNEDI' 6 MAGGIO 2013





Chiesa Nuova in festa, un successo coinvolgente







Una splendida giornata interamente dedicata ai piccoli Misilmerese del quartiere Chiesa Nuova attraverso il gioco.


Il gioco, visto come opportunità di incontro, di conoscenza, di amicizia di festa, di gioia e condivisione.


Una giornata pensata per stimolare i più piccoli alla  socializzazione, aiutandoli a conoscere gli altri, a collaborare con loro per il buon esito del gioco di squadra. Insegnando al ragazzo a rispettare gli altri, anche i più deboli, senza isolarli nel gruppo.


Questi i valori che hanno animato una giornata ricca di allegria con l'associazione Misilmeri è viva, e la Comunità Parrocchiale della Chiesa Nuova calati in una realtà a misura di bambino. Diverse le attività svolte durante la mattinata: grande successo per i giochi sportivi: gimkana di bici, mini volley e mini calcetto, mentre il miniclub con tanti colori e la baby dance hanno attratto l'attenzione dei più piccoli. La musica ha fatto da sottofondo hai tanti "giochi di strada" rispolverati per l'evenienza.


Nel pomeriggio invece, l'attenzione è stata interamente catalizzata dalla caccia al tesoro, con diverse decine di ragazzi scatenati alla ricerca di indizi e nella risoluzione di enigmi, calcoli matematici, indovinelli e filastrocche per giungere per primi al "tesoro", che poi non era altro che una pizza (consumata in serata) per ciascuno dei componenti della squadra che per prima ha risolto tutti i quesiti sottoposti.


Abbiamo pensato questa "caccia al tesoro"  come un buon metodo per insegnare e ad osservare le regole, a tendere verso un traguardo  (la vittoria) con tutte le proprie forze, ad accettare serenamente anche le sconfitte, comunque a non  scoraggiarsi.


Una giornata che nelle intenzioni degli organizzatori rappresentava il superamento della monotonia quotidiana, momento di libertà, dando ad un altrimenti anonima domenica di Maggio un senso di gioia e serenità.


Fonte: http://www.misilmeriblog.it/?id=44582






È morto Giulio Andreotti: aveva 94 anni Funerali privati, camera ardente in casa







GIULIO ANDREOTTI si è spento oggi nella sua abitazione romana alle 12 e 25. Il 'Divo Giulio' aveva 94 anni, essendo nato il 14 gennaio del 1919. Politico longevissimo, sulla scena politica da più tempo della regina Elisabetta. Sette volte presidente del consiglio, Andreotti è stato uno dei principali esponenti della Democrazia cristiana e tra i protagonisti della vita politica italiana nella seconda metà del secolo scorso. E' sempre stato presente dal 1945 in poi nelle assemblee legislative italiane: dalla consulta nazionale all'Assemblea costituente, e poi nel Parlamento italiano dal 1948, come deputato fino al 1991, e successivamente come senatore a vita. Andreotti è stato anche giornalista e scrittore.




DOMENICA 5 MAGGIO 2013





Il Maestro Sucato espone le Sue Opere








Domenica 5 maggio alle ore 17,00 sarà inaugurata la mostra di Giusto Sucato: “Gioca con la memoria” curata dal figlio Pablo Sucato.


Giusto gioca con la memoria e la rielabora: realizza le sue opere manipolando oggetti in disuso che ricicla alla rinfusa in un caleidoscopio di colori e forme fanno capolino le sculture che ritraggono pesci in alluminio e quadri definiti antropologici .e poi sculture a forma di sedia dedicate a grandi artisti del passato. Più che lo studio di un artista quello di Sucato assomiglia all’officina di un fabbro: ogni giorno le sue mani tagliano, modellano e dialogano silenziosamente con la polvere del tempo.


Le straordinarie creature di Giusto Sucato paiono uscire dalla bottega di un fabbro che taglia, spezza, salda e modella.


“Le realizzazioni di Giusto Sucato sono in perfetto equilibrio tra scultura primitiva, pittura e messaggio concettuale; un’arte che esalta le doti intellettive e manuali di questo artista che ha fagocitato esperienze del passato, rielaborandole in modo originale, non ripetitivo quindi ma interpretativo, in una espressione artistica che non prescinde dalla storia senza però cadere nella banalità del già visto. Per Sucato è fonte inesauribile di ispirazione tutto ciò che è negletto, accantonato da un consumismo sfrenato che rifiuta tutto ciò che, il giorno prima, faceva bella mostra nelle case, nei cascinali adesso diruti, per le strade, nelle vetrine sfavillanti, tali da attrarre l’attenzione di una umanità che ripone nella pubblicità fiducia assoluta; simulacro elettronico e visivo di affermazioni mendaci. 








Tutto ciò che è “pattume del benessere”, raccolto coscientemente da Sucato, é utile alla fantasia di questo artista straordinario; e, ogni cosa si trasforma, come per magia, in maschere tribali, in sedie (dedicatorie ai grandi della storia dell’arte, o a personaggi illustri), in scritture fantastiche che assumono un senso logico nell’insieme creativo: l’oro sfavilla a riscattare il nero pauroso del supporto scavato dal tempo o morso dal fuoco che consuma e purifica, distruggendo i gravami che appesantiscono il corpo e l’anima di uomini già schiacciati dall’algida logica di un modernismo mendace. Il mondo artistico di Sucato attrae per l’imprevedibilità dell’oggetto finito, frutto di assemblaggi di materiali i più disparati che, ad una normale osservazione, appaiono oggetti banali, non sollecitanti alcuna curiosità; pezzi di ferro informi, molle che un giorno lontano appartenevano ad una lucente e rombante automobile, pezzi di legno anonimi o irritanti quali ostacoli ad un agevole cammino, lamiere incrostate di ruggine, chiodi, forse gli unici a suggerire attualità d’uso, fregi lignei o metallici, ultimi sussulti di strutture ormai scacciate da una nobiltà ignorata da una realtà che rifiuta reminiscenze romantiche, irritanti testimonianze di un mondo chiuso nell’ampolla di una clessidra, dimenticata e mai più capovolta.”


Giusto Sucato nasce a Palermo nel 1951, autodidatta le sue opere si ispirano al grande artista spagnolo Pablo Picasso (suo punto di riferimento) già collaboratore attivo e ideatore, insieme a Francesco Carbone, del Centro Studi Ricerca e Documentazione “Godranopoli”, vive ed opera a Misilmeri. Sin dai primi anni Settanta espone in mostre personali e collettive ed in rassegne d’arte di carattere nazionale ed internazionale. E’ inoltre presente alle più importanti manifestazioni d’arte che privilegiano il libro oggetto come espressione visiva. Sucato non si ferma mai la sua ricerca piuttosto difficile condotta sempre all’interno della sua provincia, in una realtà difficile per chi come lui lavora senza mai chiedere nulla alle istituzioni.


La sua ultima produzione sarà esposta dal 5 maggio a Misilmeri nel nuovo spazio in corso IV aprile, 86, in quella che era la sua bottega.





----------------------------------



Regione, boom di assenze negli uffici







PALERMO. Anno nuovo, guai vecchi. Nei primi tre mesi del 2013 si è registrato un nuovo boom di assenze per malattia tra i 17 mila dipendenti della Regione siciliana: ben 57.750 giornate non lavorate, rispetto alle 47.385 rilevate nell’ultimo trimestre del 2012. Un incremento che supera di poco il 20 per cento. Il dato è riferito a una media, ogni mese, di circa 15 mila regionali, ed è considerato dagli uffici più completo rispetto alle statistiche di un anno fa, quando il campione di dipendenti sui quali l’amministrazione effettuava la rilevazione si fermava a quota 12 mila. Tanto che nei primi tre mesi del 2012 il numero di assenze per malattia era stato pari a 43.400, rispetto ai 57.750 del 2013: l’incremento in questo caso sfiora addirittura il 33 per cento ed è comunque allarmante. Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un'inchiesta con tutti i dati, il commento dell'assessore Patrizia Valenti e le reazioni dei sindacati.


Fonte: http://www.gds.it/gds/sezioni/politica/dettaglio/articolo/gdsid/258811/




SABATO 4 MAGGIO 2013




La ue continua nell'opera di usurpazione delle Ricchezze nazionali e dello Svuotamento di Potere e Sovranità dei Singoli Stati










Il World Gold Council ha chiesto all'Italia di usare le sue 2.000 tonnellate d’oro per mitigare i dettami di austerità imposti dall’Unione Monetaria Europea. 


Utilizzando le sue riserve – le quarte per valore nel mondo - come garanzia di una prima tranche per le eventuali perdite degli obbligazionisti, l'Italia potrebbe raccogliere sul mercato dei capitali 400 miliardi di euro o giù di lì e potrebbe così decidere del proprio futuro, almeno per un pò. 


L'Italia già lo fece nel 1974, quando chiese un prestito di due miliardi di dollari alla Bundesbank, usando il proprio oro come garanzia. Anche il Portogallo ha fatto la stessa cosa e prese un miliardo di dollari in prestito dalla Banca dei regolamenti internazionali (BRI) nel 1975-1977, e l'India che usò il suo oro per prendere un prestito dal Giappone nel 1991. 


Una sondaggio congiunto della WGC - Ipsos ha rilevato che il 61% degli imprenditori italiani e il 52% del pubblico sosterrebbe questa idea e solo una piccola minoranza sarebbe contraria. 






Il rapporto dice: 


Con l'Italia che deve ancora affrontare importanti sfide finanziarie, il patrimonio dello Stato - come ad esempio le riserve d'oro - costituisce una possibilità per conquistarsi un certo spazio vitale. 


Un debito sovrano garantito con "obbligazioni auree" costituirebbero un debito sostenuto da garanzie reali come l’oro. In questo modo utilizzando una parte delle riserve auree, gli Stati sovrani possono ottenere prestiti con minori interessi, senza (eventualmente) dover vendere un’oncia del loro oro. 


L'uso dell’oro aiuterebbe i governi sovrani a riconquistare la fiducia dei mercati obbligazionari a costi di finanziamento più bassi. Le nazioni potrebbero aumentare tra quattro e cinque volte il valore delle loro riserve in oro - un prestito obbligazionario garantito al 20% con oro potrebbe raccogliere fondi sufficienti per coprire circa l'80% del rifinanziamento di cui ha bisogno l'Italia per due anni. 


In questo modo si potrebbe attendere più serenamente che la crescita prenda piede. Si potrebbe abbassare il livello del debito sovrano senza far aumentare l'inflazione e si darebbe all’Italia tempo e risorse per lavorare su riforme e rilancio dell'economia. Utilizzando l'oro per emettere titoli di debito sovrano si otterrebbe una maggiore flessibilità senza infierire oltre con l’austerità. 


Questo è esattamente il modo di pensare che dovrebbe attecchire negli Stati occupati dall’Unione Monetaria Europea, e l'Italia è sotto occupazione da quando la BCE ha effettivamente rovesciato il governo eletto con il colpo di Stato del novembre 2011 - con la complicità attiva del Presidente Napolitano, un ex stalinista che ha poi trasferito la sua mania ideologica nel Progetto dell’Unione Europea. Questo disegno (con-l-oro-di-bankitalia-possiamo-emettere-bond-400-miliardi) è stato presentato, lo scorso ottobre, da Alessandro di Carpegna Brivio amministratore delegato della Camperio Sim. 





Comunque, basterebbe che il nuovo premier Enrico Letta dicesse all’Europa di andare a buttarsi a fiume, perché la "reflazione (inflazione che unita alla recessione viene indicata in modo contratto col termine di reflazione) se avvenisse in un solo paese violerebbe le regole dell'UEM”. 


Ma è altamente improbabile che Mr. Letta lo faccia. E’ un figlio del Progetto UE – letteralmente - visto che è cresciuto a Strasburgo e che si è formato nell'entourage di Prodi e di Andreotti. 


La sua voglia di crescita è priva di significato come l’impegno di Hollande nel rilanciare la crescita in Francia. Hollande in realtà ha fatto il contrario. Con la sua politica fiscale Hollande sta tentando di far contrarre il PIL di quest'anno del 2%, in modo anticiclico durante una recessione, perché è così intriso del suo europeismo che non se la sente di mandare al diavolio i sapientoni di Bruxelles e di Francoforte (anche se qualcuno del suo Partito Socialista vorrebbe farlo). 


La mia preoccupazione è che il piano del World Gold Council vorrebbe semplicemente puntellare l’impalcatura di questa impraticabile Unione il più a lungo possibile, per poi lasciare l'Italia ancora più vulnerabile, dopo essersi giocata anche la sua ultima carta. 


Nemmeno questa strategia comunque risolverebbe il problema fondamentale di una Italia che ha perso costantemente competitività sul costo del lavoro per quindici anni. Tentare un recupero in questo campo con una "svalutazione interna" sarebbe molto distruttivo e sarebbe una dura prova per la coesione sociale che potrebbe arrivare fino al punto di rottura. 


Quello che dovrebbe fare l'Italia sarebbe dire alla Germania che non continuerà ad essere un membro dell'UEM a meno che il Nord non “si riadegui-reflettendo ” con una "rivalutazione interna" che riporti il divario NORD-SUD a valori accettabili. In questo caso l’Italia potrebbe anche usare le sue riserve d'oro per rendere questa minaccia veramente credibile. 






La Germania dovrebbe sapere che l'Italia ha tutti i mezzi per stabilizzare il mercato obbligazionario appena liberatasi dai cappi dell’Europa. L'Italia è perfettamente in grado di farlo - e, a mio parere potrebbe averne grossi benefici - in quanto ha un avanzo di bilancio primario del 2.5% del PIL e non si troverebbe ad affrontare nessuna crisi di finanziamento. 


Ci sarebbe allora da capire se la Germania ha più da guadagnare o più da perdere dal non opporsi alla conclusione di un affare di questo genere. 






Anno domini 2061, e finalmente l’Italia non c’è più




Ma non è fantapolitica! Il film che Rai Movie ha mandato in onda giovedì 2 maggio, ”2061, un anno eccezionale”, proponeva, nel quadro di un’Europa distrutta e in miseria, un’Italia tornata agli antichi Stati, con un alto muro di sbarramento al Po a separarla dal resto della penisola,l ’Emilia-Romagna diventata la repubblica di Gargamella, la Toscana tornata al Granducato con le tradizionali lotte intestine; Roma col suo vasto contado malarico costituiva un nuovo Stato Pontificio e il Sud invaso dagli arabi era diventato il Sultanato delle Due Sicilie. Esattamente duecento anni dopo l’unità, l’Italia era tornata al punto di partenza. Una fatalità storica. Ma se l’intento era quello di fare della satira antinordista l’effetto non era affatto fantapolitico illustrando un quadro destinato prima o poi a diventare realtà. Si spera solo che non ci voglia così tanto tempo. Ma la divisione del Paese è nell’ordine delle cose. Sembrava impossibile metterlo insieme, scardinarlo nelle sue varietà inconciliabili non sarà più difficile. Il ritorno ai liberi territori che si aggregano sulla base di tradizioni, sentimenti e sensibilità comuni, al di là degli artificiali confini posti dagli uomini, non è una prospettiva remota. E tuttavia, come nel film citato, talvolta si esaspera un problema con la segreta speranza di esorcizzarlo; così gli sceneggiatori, di pura fede italiana,volendo mettere in ridicolo gli indipendentisti e i secessionisti del Nord, hanno in realtà resuscitato un antico problema, ponendolo all’attenzione anche degli indifferenti e degli agnostici.


Il tema è quello di sempre: la frattura orizzontale che divide in due l’Italia; voler semplificare il problema, o ignorarlo, è solo un modo di esasperarlo. Se l’intento era quello di far ridere con un assurdo quesito, si è ottenuto l’affetto contrario e infatti gli attori erano tutti meridionali, a cominciare da Diego Abatantuono che alla testa di bande armate sudiste dà l’assalto al muro nordista e dentro Milano cerca di ingannare una pattuglia meneghina parlando il milanese che può uscire di bocca a uno di Bitonto o di Trapani. E naturalmente non inganna nessuno e messi in galera per ingresso clandestino nello Stato del Nord, cominciano a litigare fra loro dandosi reciprocamente del “terrone”.


La difficoltà di stare insieme, nasce dalla diversità dei temperamenti e dei caratteri. Si prenda il cinema, tanto per restare in argomento. La maggior parte degli attori d’oggi sono meridionali, con voci sgraziate e dialettali, con un’idea vaga della grammatica e della fonetica. Per questo il cinema italiano non ha mercato, è roba da avanspettacolo. Ma è soprattutto il costume che segna la frattura. Da Roma in giù il lavoro statale e la polizia, al Nord l’impresa di rischio, il lavoro metodico. Come ha scritto Indro Montanelli tra Milano e Agrigento la distanza è molto più lunga di quella misurata in chilometri. Nemmeno il Financial Times ritiene che l’Italia possa restare unita per sempre. In un articolo recente prevedeva la divisione del paese, con un redivivo regno delle due Sicilie denominato con termine appropriato “Bordello” (in italiano nel testo) alla deriva nel Mediterraneo o aggregato alla Grecia. La burocrazia meridionale ha caratteri tirannici che derivano da secoli di malgoverno. Befera e la sua Nequitalia non potrebbero avere che derivazioni “spagnolesche”, di disprezzo del suddito vessato con i balzelli più iniqui;di Befera il famigerato redditometro dichiarato dispendioso e offensivo per il contribuente onesto.Ma anche il redditometro rispecchia una mentalità poliziesca,persecutoria,tipicamente meridionale.


Viceversa il buon governo di Maria Teresa, il sistema fiscale equo,i trasporti all’avanguardia, il catasto moderno, le leggi civili costituiscono ancora un motivo di rimpianto per gli abitanti del Nord cisalpino. Le statistiche indicano che il divario Nord- Sud è aumentato, l’emigrazioni di giovani meridionali è ripresa verso Nord. Esercito, polizia, magistratura non sono più contenitori sufficienti per chi è alla ricerca di “posti” di lavoro parassitario. Due filosofie di vita contraddistinguono l’impossibilità di stare insieme. Il Financial Times, che non lesina le sue attenzioni al caso italiano, ha profetizzato che “l’Europa sopravviverà se si trasformerà in una federazione politica e fiscale limitata a Germania, Francia, Benelux e Italia del Nord”. Carlo Cattaneo l’aveva detto. Ma il 2061 è troppo lontano. Come la beccaccia frollata che cade dal becco, l’Italia cadrà prima, finalmente!


Di Romano Bracalini





Giochi e Caccia al Tesoro per i ragazzi. E' Festa alla Chiesa Nuova



L'Associazione Misilmeri è viva in collaborazione con la comunità parrocchiale della Chiesa "Cuore Immacolato di Maria" e dell'omonima congregazione organizza per Domenica 5 Maggio un'intera giornata di divertimento per bambini e ragazzi da svolgere nel quartiere della Parrocchia con appuntamento nella zona "ospedaletto"  Tante le attività in programma per regalare ai giovani misilmeresi una giornata di puro divertimento. Di mattina a partire dalle 10:30 tornano i giochi e le attività ludiche per bambini, in una riproposizione, anche se per una sola tappa, del Quartierando. Con questa tipologia di attività vogliamo rendere il giovane misilmerese soggetto attivo e non più passivo, come accade con gli strumenti ludici di ultima generazione, coinvolgendolo in un insieme di attività ricreative, ludiche, e di intrattenimento formativo, riproposte al fine di valorizzare gli alti valori del gioco tradizionale come momento di socializzazione, strumento di creatività e  recupero della memoria.  Oltre ai classici giochi della tradizione siciliana verranno effettuati anche i giochi sportivi a misura di bambino: minicalcetto, gimkana di bici, e il minivolley a cura dell'Associazione Cresit  Di pomeriggio invece grande novità con la Caccia al tesoro, di mattina verranno prese le iscrizioni per poter partecipare ad un gioco, che ci auguriamo, possa essere molto partecipato ed apprezzato dai giovani partecipanti.  Buona conoscenza del quartiere, logica, riflessione, arte creativa, intuito le caratteristiche principali per rispondere ai quesiti della caccia al tesoro ed aggiudicarsi i premi offerti dagli sponsor.  Appuntamento per tutti i bambini e ragazzi Domenica 5 Maggio in Via Alcide De Gasperi 
(Zona Ospedaletto)

Fonte: Misilmeri Blog





VENERDI' 3 MAGGIO 2013




Felice Puzzo responsabile della Polizia Municipale







Dopo tanti rumors, arriva la conferma ufficiale con la determina del 23/04/2013, Felice Puzzo,  subentra in luogo di Giuseppe La Barbera come funzionario responsabile dell’Area X, ovvero della Polizia Municipale


Puzzo è un Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato di Caltanissetta “di provata esperienza e competenza professionale” si legge nella determina. La nomina del nuovo responsabile dell’area X è fino al 07/09/2013


Fonte: http://www.misilmeriblog.it/?Id=44581






La missione impossibile di Letta, l’Ue vuole 300 miliardi dall’Italia

Nessun telegiornale ne parla e forse ne parlerà mai. Bisogna rassicurare gli italiani, “i media devono cooperare” col governo. Niente tensioni. Meglio alimentare facili illusioni. Ma sì, illudiamoci pure che il governo Letta riuscirà a eliminare l’Imu sulla prima casa, a non alzare l’IVA, ad abbassare il costo del lavoro e addirittura a creare il reddito minimo per le famiglie più povere. Sognare non è reato, il problema è che la realtà va in ben altra direzione. E la realtà, per il nostro paese, è molto più drammatica di come venga raccontata. Una situazione quasi disperata, se pensiamo che a gestirla sono gli stessi partiti che ci hanno condotto al disastro.






Le cifre, da brividi: 303 miliardi di euro fra il 2013 e il 2017 incluso, ovvero 60,5 miliardi l’anno. Questa è la stratosferica quota che l’Italia dovrà versare all’Unione Europea per aiutare i paesi in difficoltà. A ricordarcelo è niente meno che Unimpresa, la quale sottolinea come questi 303 miliardi incideranno pesantemente sul rapporto tra debito pubblico e Pil (fonte: Adn Kronos). Insomma, i sacrifici fatti sin qui dagli Italiani sembrano totalmente inutili. Altri verranno chiesti a breve, visto che servono una sessantina di miliardi l’anno fino a tutto il 2017. 





Dove trovare queste immense risorse? Il timore è che possa essere ancora una volta intaccato il welfare state, dunque i servizi ai meno abbienti. Altro che abbassamento delle imposte e reddito minimo: l’Italia va in direzione opposta! Sarà, Enrico Letta, in grado di cambiare rotta? Difficile, quasi impossibile, anche perché parliamo di un europeista che più europeista non si può, esponente di un un partito, il Pd, che considera i dettami dell’Unione Europa come dogmi.


Fonte: controcopertina.com





Sfiorata una strage. Tir sul muro di Villa Fabiana





INCIDENTE SS121, FERITO UN MISILMERESE


Incidente sulla strada a  scorrimento veloce Palermo Agrigento tra Misilmeri e Villabate.  Coinvolti un grosso autoarticolato frigorifero ed una vettura  Hyundai i20. Il camion è finito contro il muro del ristorante  Villa Fabiana mentre era in corso un matrimonio.    

Il conducente dell'autovettura, un uomo di Misilmeri di 53  anni, è rimasto ferito ed è stato trasportato all'ospedale Civico in rianimazione. La dinamica dell'incidente non è chiara, pare che i due mezzi procedessero in direzione di  Palermo e che l'autista del grosso automezzo abbia perso il  controllo del veicolo, anche per la strada resa viscida dalla  pioggia. L'autoarticolato ha cominciato prima a sbandare poi ha  divelto una cinquantina di metri di guard rail andandosi a  fermare sul muro del ristorante.




GIOVEDI' 2 MAGGIO 2013






Solidarietà al 'Di Cristina' Donati ecografo e quattro lettini




Nella foto Giorgio Trizzino i dirigenti della Cancascì Petroli e il commissario Pullara




PALERMO – Solidarietà, assistenza, entusiasmo e tanta gioia, questa mattina, all' Ospedale dei Bambini di Palermo. Si è svolta in queste circostante, nella sede della direzione sanitaria, la donazione di un ecografo ad alta specializzazione e di quattro lettini per i piccoli pazienti che popolano i vari reparti della struttura sanitaria. A prendere parte alla consegna, tra gli altri, il padrone di casa, Giorgio Trizzino, il direttore amministrativo Dulia Martellucci e il commissario staordinario, Carmelo Pullara.

L'ecografo e i lettini sono stati donati dalla Cancascì Petroli, una società siciliana che si occupa della distribuzione di carburante nell'Isola. “E' una grande emozione, oggi, essere qui e vedere con i nostri occhi un personale medico così vicino e contento di svolgere il proprio lavoro, non ce lo aspettavamo – ha esordito così Antonio Cancascì, uno dei benefattori – Quest' importante iniziativa, maturata da tempo, ha consentito alla nostra società di entrare nel sociale”.
L'idea della società Cancascì, emersa nel corso della mattinata, è quella di non bloccarsi ad un singolo episodio e, soprattutto, coinvolgere in opere di solidarietà più persone possibile: “Non ci fermeremo, la soddisfazione più grande è poter aiutare questi piccoli pargoli e consentire loro un maggiore accesso alle cure – ha dichiarato Vincenzo Cancascì - vogliamo portare avanti l'iniziativa coinvolgendo anche altri imprenditori di nostra conoscenza”.
I bambini, da oggi, potranno beneficiare di uno strumento utilissimo che permetterà di studiare i loro vasi sanguigni spesso troppo piccoli per essere visualizzati, in modo più preciso, facilitando così il lavoro del rianimatore. L'ospedale dei Bambini è l'unica struttura pediatrica della Regione siciliana e rappresenta un importante punto di riferimento per le malattie dell'alta specializzazione. Lo sa bene il commissario straordinario dell'azienda ospedaliera Civico: “Le iniziative che coinvolgono il privato hanno sempre una rilevanza notevole perchè rappresentano quel punto di unione tra la società civile e la pubblica amministrazione – queste le parole di Carmelo Pullara durante la consegna – In momenti come questo di restrizione economica, le donazioni di questo tipo rappresentano una vera e propria boccata d'ossigeno per il mantenimento della qualità sanitaria”

Fonte: http://livesicilia.it/2013/04/29/solidarieta-al-di-cristina-donati-quattro-lettini_306503/




MERCOLEDI' 1 MAGGIO 2013








La Festa del lavoro o Festa dei lavoratori è una festività celebrata il 1º maggio di ogni anno in molte nazioni del mondo, che intende ricordare l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori.


La festa ricorda le battaglie operaie, in particolare quelle volte alla conquista di un diritto ben preciso: l'orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore (in Italia con il r.d.l. n. 692/1923). Tali battaglie portarono alla promulgazione di una legge che fu approvata nel 1867[1] nell'Illinois (USA). La Prima Internazionale richiese poi che legislazioni simili fossero introdotte anche in Europa.
L'origine della festa risale ad una manifestazione organizzata negli Stati Uniti dai Cavalieri del lavoro (Knights of Labor, associazione fondata nel 1869) a New York il 5 settembre 1882. Due anni dopo, nel 1884, in un'analoga manifestazione i Cavalieri del lavoro approvarono una risoluzione affinché l'evento avesse una cadenza annuale. Altre organizzazioni sindacali affiliate all'Internazionale dei lavoratori - vicine ai movimenti socialisti ed anarchici - suggerirono come data della festività il primo maggio (anche festa di S.Giuseppe lavoratore).

In Italia

Appena si diffuse la notizia dell'assassinio degli esponenti anarchici di Chicago, nel 1888, il popolo livornese si rivoltò prima contro le navi statunitensi ancorate nel porto, e poi contro la Questura, dove si diceva che si fosse rifugiato il console USA.
Tra le prime documentazioni filmate della festa in Italia, il produttore cinematografico Cataldo Balducci presenta il documentario Grandiosa manifestazione per il primo maggio 1913 ad Andria (indetta dalle classi operaie) che riprende la festa in sette quadri, e si può - così - vedere il corteo che percorre le strade affollate della Città: gli uomini, tutti con il cappello, seguono la banda che suona, con alcune bandiere.
In Italia la festività fu soppressa durante il ventennio fascista - che preferì festeggiare la Festa del lavoro italiano il 21 aprile in coincidenza con il Natale di Roma - ma fu ripristinata subito dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945.
Nel 1947 la ricorrenza venne funestata a Portella della Ginestra (PA), quando la banda di Salvatore Giuliano sparò su un corteo di circa duemila lavoratori in festa, uccidendone undici e ferendone una cinquantina.
Dal 1990 i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, in collaborazione con il comune di Roma, organizzano un grande concerto per celebrare il primo maggio, rivolto soprattutto ai giovani: si tiene in piazza San Giovanni, dal pomeriggio a notte, con la partecipazione di molti gruppi musicali e cantanti, ed è seguito da centinaia di migliaia di persone, oltre a essere trasmesso in diretta televisiva dalla Rai.




MARTEDI' 30 APRILE 2013






Rifiuti, il commissario potenzia la raccolta: strade pulite entro 5 giorni





"Secondo quanto mi ha riferito il commissario straordinario, Marco Lupo, a cui sono stati conferiti poteri per eliminare i rifiuti, che si sono accumulati nelle strade di Palermo, stimati in 2.500 tonnellate, sono stati presi a nolo 10 autocompattatori e 4 pale meccaniche per il recupero. Il commissario conta di riportare la situazione alla normalità entro 5 giorni". Lo ha detto il prefetto di Palermo, Umberto Postiglione a proposito dell'emergenza rifiuti nel capoluogo siciliano.


Quali tasse paghiamo sulla benzina?



Proprio per questo motivo si stanno diffondendo sempre più le automobili le auto ibride e le auto elettriche, tutte vetture che possono aiutarci a diventare sempre meno dipendenti dalla benzina e ad ottenere così finalmente il tanto agognato risparmio. Ma perché la benzina ha un costo tanto elevato? Il suo costo è così alto perché oltre al prezzo del combustibile e al guadagno del gestore della pompa è necessario considerare le accise e l’IVA.

Cerchiamo innanzitutto di capire che cosa sono le accise, si tratta infatti di una tipologia di imposta un po’ particolare. Potremmo definire le accise come delle imposte di salvataggio, si tratta cioè di uno strumento che lo stato utilizza per riuscire a raccogliere fondi per varie tipologie di emergenze.
Si possono in questo modo raccogliere i fondi necessari per ripagare le spese di guerra, per aiutare le zone in cui si sono abbattuti terremoti, alluvioni o altre tipologie di disastri naturali, per finanziare progetti di grande importanza sociale. Di per sè le accise non possono quindi essere considerate negative, in fin dei conti si tratta infatti di tasse che aiutano il paese. O almeno così dovrebbe essere. In realtà noi oggi paghiamo ancora delle accise per eventi che ormai fanno parte del passato. Un esempio? Sulla benzina paghiamo ancora le accise per la guerra in Abissinia del 1935, assurdo non vi pare?
Considerando che le accise costituiscono più di un terzo del prezzo che paghiamo per la benzina potete rendervi conto benissimo che si tratta di una condizione del tutto inaccettabile, non sarebbe meglio rivedere le accise per cercare di garantire dei prezzi un po’ più bassi ai cittadini italiani che oggi come oggi vivono una grave crisi economica?
Vi riportiamo di seguito il valore delle accise, con ovviamente le motivazioni che hanno portato alla loro nascita, per un litro di benzina ricordandovi che questi dati sono aggiornati al 2011:
· 0,001 euro – guerra di Abissinia (1935)
· 0,007 euro – crisi di Suez (1956)
· 0,005 euro – disastro del Vajont (1963)
· 0,005 euro – alluvione di Firenze (1966)
· 0,005 euro – terremoto del Belice (1968)
· 0,051 euro – terremoto del Friuli (1976)
· 0,039 euro – terremoto dell’Irpinia (1980)
· 0,106 euro – missione in Libano (1983)
· 0,011 euro – missione in Bosnia (1996)
· 0,020 euro – rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004)
· da 0,0071 a 0,0055 euro – finanziamento alla cultura (2011)
· 0,040 euro – emergenza immigrati crisi libica (2011)
E queste sono solo alcune delle accise previste. Non solo, sia sul prezzo del combustibile che sulle accise è ovviamente anche necessario calcolare l’IVA.

Fonte: cometrovarelavoro.it





Misilmeri pulita a mano






Sono senza stipendio ormai da due mesi e il 2 Maggio attorno ad un tavolo in Viale Campania a Palermo si deciderà il loro futuro lavorativo, il destino di 190 lavoratori Coinres è ancora appeso ad un filo.

In molti paesi del consorzio la situazione è di emergenza e per scongiurarla i Comuni sono stati costretti a rivolgersi a ditte esterne. A Misilmeri tutto ciò non è accaduto, eppure i lavoratori avrebbero diversi motivi per lamentarsi: "Il Comune di Misilmeri ci ha abbandonati, nei nostri confronti c'è il menefreghismo assoluto"


Li abbiamo incontrati mentre ripulivano a mano, la lunga striscia di rifiuti davanti Piazzale Vittime di Nassiriya: "Oltre all'incertezza lavorativa che pesa su di noi e sulle nostre famiglie, ci ritroviamo a lavorare senza mezzi idonei, stanotte in questo tratto, raccoglieremo circa 12.000 Kg di spazzatura e lo faremo con le mani, perchè oltre agli autocompattatori non ci sono mezzi e nessuno si mobilità per procurarceli.

Lo sfogo dei lavoratori non si esaurisce: "Potremmo essere a dormire come alcuni nostri colleghi di altri paesi, ma noi siamo Misilmeresi e ci teniamo a mantenere il nostro paese decoroso, ma è davvero assurdo lavorare in queste condizioni, il territorio da coprire è sempre più vasto, visto che comprende anche le contrade di Rocca Bianca e coda di volpe, ma i mezzi sono sempre di meno. Forse- continuano i lavoratori-  siamo l'unico paese della Sicilia, sprovvisto di "vasca" ( un furgoncino o una motoape provvisto di un vano posteriore per la raccolta ndr) che ci permetterebbe di raccogliere i rifiuti dei bar, dei ristoranti, delle scuole o nelle stradine strette, insomma ci sentiamo abbandonati.

E' uno sfogo che definiremmo legittimo, di alcuni padri di famiglia Misilmeresi, che pur in un momento molto delicato della loro vita lavorativa hanno deciso di non creare un emergenza ma anzi di mantenere il nostro paese quanto più decoroso possibile. 


Fonte: misilmeriblog.it






Finanziaria, proteste davanti all'Ars Ardizzone ai precari: "Abbiate pazienza"



Lavoratori della formazione professionale e sindacalisti delle federazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil si sono incatenati davanti a palazzo dei Normanni per protestare contro un nuovo rinvio dell'incontro col governo regionale per la ratifica dell'accordo raggiunto l'altro ieri sui tre settori della formazione professionale e sull'avvio delle procedure di finanziamento della seconda annualità del piano dell'offerta formativa. "Il governo Crocetta e gli assessori Scilabra e Bonafede - dice Giusto Scozzaro, segretario regionale della Flci - dimostrano insensibilità istituzionale e non comprendono che stanno facendo cambiare atteggiamento a persone che hanno sempre creduto nelle forme istituzionali e democratiche del confronto. Quello del governo è un atteggiamento inaccettabile".




LUNEDI' 29 APRILE 2013



Eurogendfor, cos’è la gendarmeria europea?








Il potere dell’Unione Europea non si manifesta solo sulla nostra politica finanziaria ma ora anche su un aspetto importante del nostro convivere civile. Importante ma clamorosamente sottaciuto, ma che noi riteniamo fondamentale affrontare ai fini di Capire il quadro complessivo dell’attuale situazione europea.

L’argomento è poco conosciuto, trattato esclusivamente da pochi siti web e completamente marginalizzato, se non proprio ignorato, dai media mainstream nazionali. Parliamo dell’Eurogendfor. Cos’è l’Eurogendfor? Perché è importante Capire di cosa si tratta?
Innanzi tutto, potremmo sostenere con ferma certezza che l’Eurogendfor è la prova provata di quanto la stragrande maggioranza dei cittadini italiani siano completamente all’oscuro del contenuto dei trattati e degli accordi comunitari. L’Eurogendfor viene istituita il 18 ottobre del  2007 a Velsen, in Olanda, con un omonimo Trattato firmato da Italia, Francia, Spagna, Paesi Bassi e Portogallo; a cui in un secondo tempo si è aggiunta la Romania nel 2008. L’arma è formata da agenti provenienti dalle polizie militari dei paesi firmatari, nel caso dell’Italia il corpo dei Carabinieri e ha la sua base operativa sul territorio del nostro Paese, precisamente presso la Caserma “Generale Chinotto” di Vicenza.
Sul sito istituzionale si legge che viene: “costituita per Trattato con lo scopo di rafforzare le capacità di gestione delle crisi internazionali e contribuire alla Politica di Difesa e Sicurezza Comune (PSDC). Eurogendfor può essere considerata come uno strumento integrato finalizzato a condurre missioni di polizia in diversi teatri, inclusi quelli destabilizzati, a supporto dell’Unione Europea (EU), l’Organizzazione del Trattato Nord-Atlantico (NATO), le Nazioni Unite (UN), l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europea (OSCE) o eventuali coalizioni ad hoc.”
Fino ad ora questa forza di polizia europea è stata utilizzata prevalentemente in missioni all’estero, come nel 2007 in Bosnia- Herzegovina, nel 2009 in Afghanistan sotto la guida della NATO e nel 2010 ad Haiti in supporto alle Nazioni Unite. Sempre sul sito istituzionale si legge che i compiti principali dell’Eurogendfor riguardano la sostituzione delle forze di polizia locali o il loro rafforzamento nelle situazioni di crisi d’ordine pubblico e impiego in operazioni umanitarie. Quello che potremmo definire il “lato oscuro” di quest’istituzione europea, nascosto dietro la facciata delle missioni umanitarie e del motto: “Lex Paciferat”, è molto preoccupante. Gli agenti dell’arma, che può agire naturalmente sul territorio dei Paesi comunitari, rispondono esclusivamente al Cimin, il Comitato Interministeriale composto dai Ministri degli Esteri e della Difesa dei paesi firmatari. L’EGF nelle sue missioni ha compiti quasi illimitati: supervisioni, arresti, indagini penali, attività d’intelligence, controllo delle frontiere, formazione di personale, pubblica sorveglianza, protezione di beni e persone; ma, in cima alla lista della mansioni, come sottolineato anche sul sito istituzionale, troviamo le “missioni di ordine pubblico”.
Non pochi intravedono un sottile richiamo in questi scopi principali alla UEO e in particolare alla questione sorta con la dichiarazione Petersberg del giugno 1992, quando il Comitato Interministeriale, riunito appunto a Petersberg (Bonn), approva una Dichiarazione che individuava una serie di compiti, precedentemente attribuiti alla stessa UEO, da assegnare all’Unione Europea; le cosiddette “missioni Petersberg”: missioni umanitarie o di evacuazione, missioni intese al mantenimento della pace, nonché le missioni costituite da forze di combattimento per la gestione di crisi, ivi comprese operazioni di ripristino della pace, o meglio note come Peacekeeping.
Non è azzardato immaginare come questa forza potrà in futuro essere utilizzata anche in caso di forti scontri di piazza o in caso di rivolta popolare contro il governo in carica, o contro la stessa UE presumiamo. Nei giorni più accesi degli scontri avvenuti ad Atene, nell’ottobre del 2011, molti blog d’informazione greci e anche una radio hanno dato notizia dell’approdo di un contingente dell’Eurogenfor sull’isola di Igoumenitsa. Questa notizia, naturalmente segnalata come falsa e priva di fondamento dal governo greco, è stata ripresa e ritenuta affidabile anche dal documentarista della BBC, David Malone, sul suo blog: “Che differenza c’è esattamente tra Eurogendfor e qualsiasi altra forza mercenaria? Il governo Greco potrebbe ‘invitare’ qualsiasi esercito privato. Non importa come inquadrare Eurogendfor ,la realtà è che il popolo Greco non ha votato a favore di questo trattato e di certo non gli è stato chiesto se è d’accordo che delle forze straniere quasi militari possano operare in Grecia. Se questa storia si rivela essere vera, allora significa che il governo Greco, come tutti i governi nel corso della storia che hanno perso ogni legittimità con la loro stessa gente, cerca il sostegno militare di forze esterne con cui reprimere il proprio popolo. Una volta vista in questo modo, alla fine entra in gioco la parola tirannia. E questa parola ha conseguenze estremamente gravi.”
Leggendo il trattato che istituisce la gendarmeria, i timori espressi da molti prendono consistenza. Secondo l’art. 21 i locali, edifici, archivi, atti, file informatici, registrazioni e filmati di proprietà dell’arma sono da ritenersi inviolabili; l’art.22 garantisce un’immunità da provvedimenti esecutivi dell’autorità giudiziaria dei singoli stati nazionali, estesa alle proprietà ed ai capitali del corpo di gendarmeria, mentre l’art.23 dispone che le comunicazioni non possano essere intercettabili, l’art.28 chiarisce come i Paesi firmatari, rinunciano a chiedere un indennizzo per danni procurati alle proprietà nel corso della preparazione o esecuzione delle operazioni, l’indennizzo non verrà richiesto neanche in caso di ferimento o decesso del personale di Eurogendfor. Infine, ma forse di maggior importanza, l’articolo 29 enuncia: “I membri del personale di Eurogendfor non potranno subire alcun procedimento relativo all’esecuzione di una sentenza emanata nei loro confronti nello Stato ospitante o nello Stato ricevente per un caso collegato all’adempimento del loro servizio”.
Il Parlamento italiano ha ratificato il Trattato il 14 maggio 2010. La Camera dei deputati lo ha approvato con voto unanime: presenti 443, votanti 442, astenuti 1. Hanno votato sì 442. Di lì a poco, anche Palazzo Madama si è adoperato per far passare il trattato che in poco tempo riceve il via libera dell’aula. Il 12 giugno 2010 il Trattato di Velsen entra in vigore nel nostro Paese, all’oscuro dei cittadini, senza alcun dibattito o discussione al riguardo e con il benestare di tutta la nostra classe politica, senza alcuna differenza di partito.

Fonte: capiredavverolacrisi.com












Mini emergenza rifiuti

Torna come un fastidioso malanno di stagione l'emergenza rifiuti. Questa comunque rispetto agli anni scorsi si può  definire una mini emergenza.


Il disservizio nasce dal mancato pagamento dello stipendio di Marzo ai lavoratori del Coinres e all'incertezza sul loro futuro lavorativo,ancora non del tutto chiaro.


La situazione comunque starebbe per tornare alla normalità, sono stati infatti raccolti i cumuli di rifiuti nel corso principale e Lunedì dovrebbe essere raccolta anche quella di Viale Europa, dove soprattutto davanti Piazzale vittime di Nassiriya la spazzatura ha raggiunto livelli emergenziali.


All'inizio della settimana entrante una delegazione di lavoratori Coinres dovrebbe essere ricevuta dai Commissari.


Ci auguriamo che possa prevalere il buonsenso ed inoltre ci rivolgiamo ai lavoratori Coinres, specie quelli Misilmeresi, affinché seppur in una situazione di incertezza lavorativa, possano mantenere il paese pulito, come ad onor del vero, hanno sempre fatto, anche quando in passato si sono verificati prolungati ritardi nei pagamenti dei loro stipendi.


Fonte: Misilmeri Blog





Emanuele Di Girolamo: L’UE e le sue contraddizioni




L’imminente ingresso nell’UE della Croazia avviene in un momento di grave crisi dell’Unione, che è alle prese con le contraddizioni sempre più evidenti alla base della sua creazione. Voluta e sostenuta fortemente dalla superpotenza che da oltre 70 anni incide in tutte le scelte chiave delle nostre “democrazie” è oggi sempre più chiaramente percepita come un organismo in cui non tutti gli Stati hanno pari dignità e come un elefantiaca tecnocrazia che impone le sue scelte dolorosissime senza la minima legittimazione democratica. La sua scommessa di maggior successo sulla carta, la creazione di una moneta unica sta distruggendo le economie di Paesi che non possono sostenere le assurde e utopiche regole imposte dalla suddetta tecnocrazia. L’euro presuppone che i Paesi che ne fanno parte convergano verso gli stessi parametri che però non tengono in alcun conto delle differenze socio-economiche e di struttura produttiva che caratterizzano da sempre gli Stati Europei e che in fondo sono la vera ricchezza del nostro Continente.
Anche lo stesso allargamento a Est dell’Unione, adottato senza preoccuparsi minimamente dell’impatto socio-economico che avrebbe avuto, ha prodotto enormi squilibri e risposte estremiste che vanno sempre più diffondendosi in Europa (Grecia e Ungheria in primis). Molti dei nuovi membri dell’UE non si pongono più come obiettivo l’adesione alla moneta unica e la stessa Turchia è sempre meno attratta dal “modello” europeo, dopo aver bussato invano per quasi 50 anni alla porta di Bruxelles. D’altra parte, l’unico organismo europeo eletto democraticamente (il Parlamento) non ha allo stato attuale il potere di incidere sulle scelte fondamentali della costruzione europea, né di fermare la pericolosa deriva tecnocratica dell’UE.
Sapere che un Paese europeo come la Grecia è ridotto in condizioni di semi-schiavitù allo scopo di restituire il debito contratto ed essendo per di più commissariato in qualsiasi scelta di politica economica, sta mostrando il volto peggiore e la mancanza di solidarietà che contraddistingue oggi l’Unione Europea. Ma questo è soltanto il risultato che gli studiosi di relazioni internazionali definiscono “realismo” politico. In un’organizzazione e nelle relazioni inter-statali i rapporti di forza emergono quando siano in gioco interessi veri, siano essi di natura politica interna, economici, di status e di prestigio. Ignorare questa realtà, affidandosi all’utopia liberale della cooperazione come migliore risultato possibile nei rapporti tra Stati, significa consegnarsi alla grande finanza e a coloro che possono trarre i maggiori benefici dalla speculazione sui debiti sovrani, vista l’assoluta mancanza di controlli e azioni giuridiche adeguate. Senza cambiamenti radicali, l’esperimento europeo rischia di trasformarsi in una breve parentesi di illusioni e di povertà.

Emanuele Di Girolamo



Domenica 28 Aprile 2013







Poche settimane fa il Presidente INPS Antonio Mastropasqua ha avvisato il governo che, a causa della fusione con Inpdap e Enpals l’ente previdenziale italiano se non sarà effettuata una nuova riforma, andrà in bancarotta entro il 2015 (leggi la notizia) ma il governo anziché fare qualcosa per risanare la situazione, magari riducendo le mega pensioni che ci costano oltre 10 miliardi di euro all’anno, sembra deciso a stanziare nuovi sussidi, che prosciugheranno ancora prima le casse dell’INPS: a beneficiarne, sarebbero gli immigrati…




La Uil-Pa: 11 milioni destinati a famiglie straniere a basso reddito

Ora che manca un governo nel pieno delle funzioni, che la crisi economica continua a mordere le caviglie soprattutto dei giovani, che centinaia di migliaia di esodati sono ancora in attesa della prima pensione, pare che sia un serbo una nuova, controversa sorpresa che potrebbe mettere in serio pericolo le già prosciugate casse dell’Inps.
A quanto pare, infatti, il governo Monti, in carica per affari correnti da tempo immemore, ma che non ha rinunciato a varare altri provvedimenti urgenti, come il decreto dello sblocco dei pagamenti della Pa verso le imprese, avrebbe in cantiere una proposta shock prima di abbandonare la nave al prossimo, non ancora identificato comandante: riconoscere il diritto al sussidio per i nuclei familiari a basso reddito anche alle famiglie di immigrati.
L’allarme è lanciato dalla Uil-Pa. Si tratta, in realtà, della correzione dovuta a una procedura aperta nei confronti dell’italia, che però l’esecutivo agli sgoccioli starebbe risolvendo nel modo peggiore: pescando proprio nei fondi dell’istituto di previdenza, dove, cioè, i fondi sono ridotti al lumicino, anche in seguito allo scellerato accorpamento con la vecchia Inpdap.
“Nel suo ultimo anelito di vita, il Governo in uscita tenta di affondare un ulteriore duro attacco nei confronti dell’INPS e dei lavoratori dipendenti” così Benedetto Attili denuncia la possibilità che la decisione venga presa in tempi stretti. Secondo la denuncia del sindacato, infatti, sarebbe già pronta la norme che, in base alla legge 448/1998, (art.65) riconoscerà anche alle famiglie di extracomunitari residenti nel nostro Paese i  sussidi per i nuclei a basso reddito.
E tutto ciò, secondo la Uil, avrebbe un costo già definito: 11 milioni di euro che sarebbero prelevati proprio dalle tasche della previdenza nazionale: “Siamo di fronte ad un nuovo ed inaccettabile tentativo dell’esecutivo di minare alle basi la funzionalità dell’Istituto e di compromettere seriamente la sostenibilità delle politiche previdenziali già fortemente depotenziate a seguito di interventi sconsiderati”.
Il portavoce sindacale, in ogni caso tiene a precisare che “non entriamo assolutamente nel merito dell’iniziativa sociale, che consideriamo lodevole e degna di un Paese civile,  ma contestiamo fermamente la soluzione finanziaria  adottata”. Dunque, si tratterebbe di conservare le finanze faticosamente messe da parte dai lavoratori dipendenti in decenni di attività: “Non consentiremo ad alcuno di perpetrare il depauperamento del nostro patrimonio previdenziale, vanificando i sacrifici dei lavoratori dipendenti che quel patrimonio lo hanno faticosamente costituito per finalità che nessuno ha il diritto di alienare”.
Fonte: leggioggi.it







Da tempo i criminali della troika hanno ordinato il licenziamento di migliaia di dipendenti pubblici. Per un po’ il governo ellenico ha fatto resistenza, ma ora i licenziamenti di massa sono pronti a partire.


Dopo una serie di rinvii e di maldipancia interni ai tre partiti che compongono l’esecutivo di Atene, la questione dei licenziamenti dei dipendenti del settore pubblico in Grecia, considerati dalla troika (Fmi, Ue e Bce) una delle condizioni indispensabili per continuare il piano di aiuti economici al Paese, sembra ora in dirittura d’arrivo. Dopo la riunione del Consiglio governativo per la Riforma Amministrativa, svoltasi sotto la presidenza del premier Antonis Samaras, il ministero competente si è detto pronto ad accelerare le procedure necessarie per l’allontanamento di migliaia di dipendenti. I licenziamenti di massa, così come annunciato già negli ultimi mesi, verranno mascherati come intervento punitivo nei confronti di dipendenti statali “irregolari” o inadempienti rispetto ai nuovi requisiti fissati dall’esecutivo.

Entro la fine di luglio, ha detto il ministro per la Riforma Amministrativa Antonis Manitakis, il piano per il ”nuovo settore pubblico” sarà ultimato. In base a tale piano, concordato con i rappresentanti della troika, entro la fine del 2014 dovranno essere licenziati 15.000 dipendenti di cui i primi 4.000 entro la fine del 2013 e i restanti 11.000 entro il 2014. Per ogni dipendente che verrà licenziato, promette il governo, sarà assunto un giovane con i requisiti previsti dalla legge per le assunzioni nel settore pubblico. Riguardo la ristrutturazione di alcuni ministeri, approvata dal Consiglio per la Riforma dello Stato, fonti del ministero della Pubblica Amministrazione sostengono che essa ha come obiettivo la riduzione della burocrazia e il miglioramento dei servizi a favore del cittadino.


Il prossimo 1° Maggio i sindacati hanno proclamato l’ennesimo sciopero generale contro i nuovi tagli al welfare e al lavoro imposti dal governo Samaras.


Fonte:  contropiano.org







Intorno le 11.30 mentre Il Premier incaricato Enrico Letta pronunciava il Giuramento alla presenza del Presidente della Repubblica.


Un uomo disperato per le condizioni economiche sparava ferendo 2 carabinieri e una donna incinta.Un atto sicuramente da condannare ma i politici o pseudo tali devono prendere atto della disperazione della gente prima che succeda qualcosa di veramente grave.! anche se già l'accaduto di oggi lo è.




27 Aprile 2013



Marco Della Luna: Morire per Maastricht con Enrico Letta e l’Eurogendfor: il matrimonio tra partitocrazia e poteri forti porterà infatti miseria e repressione violenta..







  


Rieleggere Napolitano al Colle e puntare decisi a legittimare con una riforma costituzionale il presidenzialismo di fatto, svuotando di poteri e dignità il parlamento in favore della Commissione Europea, della BCE e del Quirinale, serve appunto a questo. E’ stata subito confermata la linea neoliberista e fiscalista, gli uomini del Bilderberg, del FMI e dell’UE sono i primi a congratularsi. 

E Napolitano, col plauso di quasi tutti, incluso Berlusconi, incarica di formare il governissimo “senza alternative” l’on. Enrico Letta, che, come economista e come politico, è assolutamente improponibile come premier, per ciò che ha fatto e per ciò che è stato. Però si capisce anche perché e per cosa  è stato scelto…
Cresciuto nella scuola economica di Andreatta (autore di quella riforma monetaria che gettò il debito pubblico italiano nelle grinfie della vorace speculazione internazionale, facendolo raddoppiare in rapporto al pil nel giro di pochi anni) nonché di Prodi (autore, con Draghi, della deregulation bancaria del 1999 che ha consentito alle banche di giocare nella bisca dei mercati speculativi coi soldi dei risparmiatori); di Prodi fu anche sottosegretario alla Presidenza del consiglio. Enrico è inoltre membro di organismi di area Rockefeller ( Aspen Institute, Trilateral Commission), frequentatore del Bilderberg, ossia dei fari illuminanti della finanziarizzazione, della liberalizzazione (o pseudo-liberalizzazione, se consideriamo che la fiscalizzazione dei danni da frode non rientra certo nel liberalismo), della globalizzazione dell’economia e del mondo intero. Coerentemente con questa linea di ingegneria finanziaria e sociale, Enrico Letta, già membro della commissione per l’Euro 1994-1997, ha persino scritto un libro intitolato: “Euro sì. Morire per Maastricht”, Laterza 1997, in cui scrive che vale la pena di morire per l’Euro e Maastricht come nel 1939 valeva la pena di “morire per la Polonia” e che …non c’è un Paese che abbia, come l’Italia, tanto da guadagnare nella costruzione di … una moneta unica….” (2) e…”abbiamo moltissimi imprenditori piccoli e medi che … quando davanti ai loro occhi si spalancherà il grandissimo mercato europeo, sarà come invitarli a una vendemmia in campagna. E’ impossibile che non abbiano successo…il mercato della …moneta unica sarà una buona scuola. Ci troveremo bene… (3) ” (Fonte: Perché hanno messo Enrico Letta? in www.cobraf.com)24.04.2013.
Quindi Letta, come economista e come partecipe delle istituzioni di ambito monetario, non solo non aveva avvertito verso che cosa si andava con Maastricht, col blocco dei cambi, coi vincoli di bilancio, con la deregulation bancaria – non solo non aveva lanciato l’allarme, ma ha sempre spinto in quella direzione, e ha professato un’obbedienza rigida, fino alla morte, verso quelle illuminate riforme, anzi pare abbia addirittura contribuito a pianificarle. Quindi diffidenza radicale verso di lui, non solo come economista, ma anche come statista, come cristiano, come uomo di sinistra.
“Tutto ciò che fa il parlamento è democratico” rassicura Stefano Rodotà, candidato dal M5S, dall’alto delle sue laute e meritate rendite pubbliche, dimenticando di precisare:. “Soprattutto se quel parlamento è un parlamento di nominati, nominati da non più di venti persone delle segreterie/cda dei partiti”.
La partitocrazia poteva salvarsi solo garantendo gli interessi dei poteri forti internazionali sull’Italia.
Napolitano già nel 2006 aveva apposto la sua firma accanto a quella del premier Prodi, sulla riforma dello Statuto della Banca d’Italia, riforma reclamata da Draghi per legittimare la piena proprietà privata della stessa Banca d’Italia. Che poi si è mossa o non mossa come abbiamo visto nel caso MPS. Anche quella è stata un’avanzata privatizzazione di un potere pubblico sovrano, quello monetario.
Napolitano, nel novembre del 2011, su richiesta della Merkel e di altri, aveva sostituito Monti a Berlusconi, e poi ha sostenuto vigorosamente tutta la politica finanziaria ed economica di Monti, pur vedendo i disastri che essa cagionava al Paese, nella sua obbedienza alle prescrizioni della Germania.
Napolitano, da ultimo, ha concesso la grazia all’agente della CIA, col Joseph Romano, già condannato, che rapì, su suolo italiano, Abu Omar, per farlo torturare in Egitto – l’ha concessa senza che nemmeno Romano dovesse disturbarsi per richiederla.
Napolitano il 24.04.13 ha dato l’incarico di formare il nuovo governo a Enrico Letta, PD,, economista della scuola di Andreatta e di Prodi (autori, come abbiamo visto, delle riforme più perniciose per il paese, già sottosegretario alla presidenza del consiglio sotto Prodi, dirigente dell’Aspen Institute Italia, frequentatore del Gruppo Bilderberg, membro della Trilateral Commission – tutti organismi di segno neoliberista, legati alla grande finanza apolide, e propugnatori dei progetti illuminati della migliore cultura massonica.
Molti sentivano il bisogno di un presidente della Repubblica che facesse gli interessi del popolo rispetto a quelli del capitalismo privato, e dell’Italia rispetto a quella degli stranieri. Sono stati frustrati.
Ora a Napolitano si conferma, all’interno, la richiesta di farsi da garante della coesione della partitocrazia necessaria alla tutela degli interessi della partitocrazia stessa; e, dall’esterno, di farsi garante della obbedienza dell’Italia alle potenze dominanti, e a una politica economico-finanziaria suicida, che avvantaggia il capitalismo bancario straniero a danno degli italiani.
E’ a questa richiesta che si deve il suo successo e la sua ri-elezione, a questa capacità di duplice e congiunta garanzia, di giunzione tra gli interessi forti esterni e quelli sempre meno forti interni, che gli assicura il sostegno “delle cancellerie che contano”?
In ogni caso, sia chiaro che non intendo esprimere un giudizio politicamente o moralmente negativo su Napolitano: il ruolo che egli svolge sicuramente non è esaltante, i suoi atti sopra ricordati nemmeno, ma probabilmente l’uno e gli altri non sono una scelta sua, derivano ineluttabilmente dai vincoli gravanti sull’Italia nel contesto e nella gerarchia internazionale. Non è improbabile che Napolitano per primo deplori ciò che è costretto a fare, e che stia cercando di limitare le sofferenze degli italiani nel corso di un processo che non ha avviato e non può arrestare.
Confermata la policy recessiva: quindi aspettiamoci agitazioni popolari e prepariamoci alla violenza di Stato
La partitocrazia, traballante per la sua delegittimazione e i disastri delle sue scelte, rinuncia a ogni finzione di cambiamento invocato dalla gente, modifica come e quanto serve la costituzione, e si prende qualche mese aggiuntivo ricompattandosi e mummificandosi. Ha un anno e mezzo al massimo, per realizzare due cose:
-o rilegittimarsi attraverso un rilancio dell’economia e dell’efficienza del sistema paese;
-oppure allestire un apparato autocratico di repressione e di intimidazione poliziesche con cui domare l’inevitabile rabbia di popolo, che potrebbe sfociare nella prima rivoluzione italiana (la quale sarebbe anche la prima azione collettiva unificante e fondatrice di una unità nazionale italiana, sinora n on realizzatasi).
Qualcuno pensa che, fra altri sei mesi di peggioramento economico quale stiamo avendo da anni, si potrà governare gli italiani col loro consenso e con le buone, senza ricorrere alla violenza di Stato? Ricordo che in Italia la ragion di Stato è ricorsa alle stragi terroristiche per delegittimare il dissenso radicale su temi socio-economici in altri periodi critici.
Vorrei poter pensare che un governissimo di scopo, o un governo di unità e salvezza nazionali, possa rilanciare l’Italia, forte della straordinaria ampiezza della sua maggioranza; e non posso escludere, onestamente, che sia questo il disegno anche di Napolitano, oltre che dei capi di Pd. Pdl, Scelta Civica. Ma non lo credo proprio.
Purtroppo, però e per ora, la continuazione sulla linea del rigore suicida è stata confermata, il programma dei partiti in campo e quello dei Dieci saggi è risibile in rapporto ai problemi economici, e del resto gli strumenti per una diversa politica finanziaria  mancano, essendo stata ceduta la sovranità non solo monetaria, ma anche fiscale e finanziaria, ed essendo stato eretto a norma costituzionale il dogma monetarista Inoltre, ai partiti manca la competenza tecnica-economica e i loro uomini sono specializzati e selezionati nel senso che sappiamo; infine, le larghe intese sono automaticamente spartitorie.
Gli strumenti per la seconda soluzione, la soluzione repressiva, invece, ci sono tutti, grazie al MES, al Trattato di Lisbona e all’Eurogendfor, che è il corpo di polizia antirivolta europea, approvato da tutto il parlamento il 09.03.10, composto esclusivamente di corpi militari e non civili, sottratto alla normale responsabilità e giurisdizione, e per ora senza limitazioni nei tipi di armi che può usare contro i civili – vedi gas e armi elettromagnetiche e acustiche più o meno subletali.E’ sostanzialmente un corpo di polizia quasi-militare straniero che il Cimin, comitato dei ministri degli interni europei, farà invitare dai governi sul cui territorio vi siano tensioni sociali, specialmente dovute a proteste popolari contro le misure economiche e fiscali imposte a tutela della grande finanza, come già avvenuto in Grecia. Non è un esercito comune e paritario dei popoli europei, creato per difendersi da possibili attacchi esterni. E’ l’esercito dei banchieri e dei paesi creditori, creato per tener sottomessi i popoli debitori e farli pagare e prendergli i risparmi e i redditi1.
Immaginatevi reparti di polizia militarizzata formati di tedeschi mandati contro una sommossa popolare di italiani disperati e rovinati dalle politiche finanziarie fatte in obbedienza a Berlino e nel suo interesse. Militari tedeschi che vedono gli italiani come gente con poca voglia di lavorare e molta di sprecare, che minaccia il loro benessere e la loro egemonia. Militari tedeschi che sanno che, per ciò che faranno, non saranno soggetti a giudici italiani. Militari tedeschi che sanno che il governo italiano dipende dal sì tedesco per poter continuare a sostenere il proprio debito pubblico. Quanti scrupoli avranno, a tirare il grilletto? E quelli che hanno firmato l’adesione o sottomissione dell’Italia a questa Eurogendfor sono tra quelli che vanno a commemorare Marzabotto, S. Anna di Stazzema e le fosse Ardeatine…   Da “Morire per Maastricht” a “Uccidere per Maastricht!” L’Italia neorepubblichina fa leggi per legittimare chi la dovrà occupare.
Insomma, sapendo che l’economia italiana non ripartirà, soprattutto con la linea di austerità che è già stata riconfermata, è ovvio che il governo delle larghe intese avrà come asse portante, oltre all’attacco al risparmio, alla residua ricchezza degli italiani, l’organizzazione di un forte apparato autoritario e repressivo, iniziando con un adeguato battage mediatico preparatorio, che lo giustifichi moralmente.
“Il dissenso può essere espresso solo nelle forme della legalità”, continua la rassicurazione di Rodotà, dall’alto dei suoi redditi e della sua autorevolezza di sinistra. Ma che fare se le forme della legalità vengono svuotate e calpestate dal palazzo che difende i suoi interessi contro quelli di un popolo che non rappresenta, anzi tradisce? Emigrare o insorgere, o aspettare che la schifezza marcisca del tutto e cada da sé? I miei lettori sanno che io raccomando l’emigrazione e sono convinto che gli italiani siano incapaci di una ribellione politica – e proprio per questo i politici italiani possono permettersi di fare ciò che fanno. Con i francesi, gli inglesi o gli americani non si azzarderebbero.

 Marco Della Luna





Rimanendo nella ue Perdiamo Sovranità e Forze Armate






DALLA REDAZIONE DI GIORNALE DI MISILMERI CON SCONCERTO PUBBLICHIAMO QUESTO ARTICOLO PERCHE' LA PERMANENZA NELLA ue E' PERICOLOSA PER TUTTI E I NOSTRI CARABINIERI NON DEVONO ESSERE TOCCATI E NESSUNA FORZA MILITARE ITALIANA

SI AI CARABINIERI 
NO ALL'eurogendfor 



l'Arma dei carabinieri, in osservanza del trattato di Velsen procede a tappe forzate al proprio smantellamento con la chiusura di numerosi reparti, sino all’inevitabile scioglimento dell’Arma.
La legge n.84 del 12 giugno 2010 riguarda direttamente l’Arma dei Carabinieri, che verrà assorbita nella Polizia di Stato, e questa degradata a polizia locale di secondo livello. Allo stesso tempo, l’art.4 della medesima legge introduce i compitidell’Eurogendfor
Entro il 30 aprile quindi, nel quadro dei provvedimenti di razionalizzazione operati dal Comando Generale conseguentemente ai tagli imposti dal contenimento della spesa, saranno soppresse le aliquote Artificieri antisabotaggio dei comandi provinciali di Latina, Messina, Caltanissetta e Brindisi, nonché del Gruppo Operativo Calabria e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna.

RICORDIAMO AI CITTADINI CHE I CRIMINALI CHE GESTISCONO LA ue SI SONO BEN GUARDATI INTORNO E HANNO COSTITUITO L'eurogendfor IN MANIERA TALE DA NON ESSERE SOTTO IL CONTROLLO DI NESSUNA NAZIONE QUINDI POSSONO FARE LA QUALSIASI SENZA ESSERE PROCESSATI SVEGLIA GENTE !!!




Mario Monti blinda l’Imu. L’imposta che doveva tornare “light” nel 2015, con l’esenzione della prima casa, resterà così com’è per sempre



 


Liberarsi dell’Imu sarà difficile. Anzi, probabilmente impossibile. Anche perché nel consiglio di ministri di ieri, in silenzio, Mario Monti ha di fatto blindato la misura più impopolare del suo governo, garantendo all’Europa che tutto il gettito dell’imposta sarà disponibile anche dopo il 2015.
È l’ultimo lascito – impegnativo – del presidente del Consiglio uscente, attraverso una modifica del Def, il Documento di Economia e Finanza.
Non era scontato. L’imposta sugli immobili, protagonista della campagna elettorale appena conclusa, nei piani originari del governo era in realtà un’imposta a tempo. Meglio, un anticipo in versione “rafforzata” dell’imposta già decisa dal governo Berlusconi e che sarebbe entrata in vigore nel 2014. A differenza di quanto previsto dalla legge sul federalismo fiscale targata Tremonti -Calderoli, Monti aveva anticipato l’entrata in vigore dell’Imu al 2012. Con due differenze: l’estensione dell’applicazione alla prima casa (esentata da Tremonti) e calcolandola sul 160% della rendita catastale (rispetto al 105% precedentemente previsto). In questo modo l’Imu targata Monti ha garantito un gettito di circa 12 miliardi all’anno superiore a quello della versione più soft varata dall’ex ministro dell’Economia. A legislazione vigente, dopo il 2015, l’Imu sarebbe tornata “light”. Insomma, via quella sulla prima casa e via la rivalutazione delle rendite prevista da Monti.

Il problema è che, con la versione light, i conti pubblici dopo il 2015 non tornerebbero. Il punto è che Monti vuol farli tornare a tutti i costi. Per questo, nel Def presentato alla Commissione speciale, aveva inserito due previsioni: una con l’Imu confermata in cui filava tutto liscio, e una senza l’Imu con la necessità di una manovra lacrime e sangue per il 2015.

I primi a sottolineare l’incongruenza erano stati i tecnici del Servizio del Bilancio del Senato, che nell’analisi del Def avevano rilevato come il Documento esponesse “due quadri di previsione tendenziali. Sulla base del primo (basato sull’ipotesi della mancata conferma del vigente regime di tassazione degli immobili), la manovra correttiva richiesta sarebbe stata pari a 0,9% del Pil nel 2015 e a 1,2 e 1,4 rispettivamente per il il 2016 e il 2017″. Tirando le somme, interventi di correzioni variabili tra i 15 e i 20 miliardi l’anno. Diverso invece il caso di un secondo scenario – quello che a questo punto pare concretizzarsi – di conferma del vigente regime di prelievo anche dal 2015. In questi casi, gli interventi di correzioni – spiega il Servizio del Bilancio – più modesto “pari a a 0,2 per cento, 0,4 per cento e 0,6 punti di Pil in ciascuno degli esercizi 2015-2017″.
Due quadri tendenziali che gli stesso tecnici del Servizio del Bilancio avevano giudicato a rischio di contrasto “con la procedura di sorveglianza europea”. Cosa che si è puntualmente verificata. La Commissione Europea ha fatto sentire la sua voce. Ha preso carta e penna e ha scritto a Monti e al ministro Vittorio Grilli per sapere quale delle due proiezioni sui conti pubblici fosse quella giusta: con l’Imu o senza. La risposta è arrivata nella correzione del Def decisa senza troppa pubblicità dal consiglio dei ministri. La versione corretta è quella che prevede l’Imu anche dopo il 2015. Ascoltato in audizione, questa sera, Grilli ha poi voluto sottolineare che “l’Imu è sperimentale non per dire c’è o non c’è, non perché si cancella”. “Fare aggiustamenti – ha detto – è nelle prerogative del governo e del parlamento, ma l’imu è la fonte di finanziamento delle autonomie locali”. La cosa importante, ha spiegato “è che non spariscano nel nulla entrate programmate”. Tradotto: come ogni cosa provvisoria è destinata a diventare permanente. Il Parlamento la può pure abolire ma deve trovare da qualche altra parte 16 miliardi.
Le incertezze di Bankitalia e Corte dei Conti. Rassicurazioni che hanno raffreddato le preoccupazioni raccolte oggi dalla Corte dei Conti, che è andata dritta al punto nel corso dell’audizione del presidente Luigi Giampaolino in Senato: “Nell’impostazione del Def non si ravvisano esigenze di nuove manovre correttive dei conti pubblici, se non a partire dal 2015 e condizionate nella dimensione dal mantenimento o meno del gettito Imu”. Quasi un’eco delle parole pronunciate pochi minuti prima dal Direttore centrale per l’area ricerca economica della Banca d’Italia Daniele Franco, che aveva spiegato come andassero “immediatamente dissipate le incertezze sulla stabilità del gettito legato al vigente sistema di imposizione sugli immobili”.

Fonte: huffingtonpost.it





26 Aprile 2013





Misilmeri; Villaggio Dell'Emiro.......e Delle Buche




BUCA DI VIA A. DE GASPERI 16
BUCA DI VIA A. DE GASPERI 16


BUCA DI VIA A. DE GASPERI 16


Questo è lo SCEMPIO che si presenta nella quasi totalità delle strade misilmeresi una continua indecenza che non ci stancheremo di mostrare perchè siamo stufi di vedere lavori fatti come si suol dire con i PIEDI 

Non è possibile che vengano fatti gli scavi e ricoperti con lo stesso materiale scavato senza un minimo di cemento,le buche rappresentate in foto erano state " riparate " in fretta e furia a seguito di una segnalazione ma con le piogge del mese scorso sono sprofondate più di prima.

Invitiamo il Comune a verificare il corretto ripristino delle strade dopo che sono state scavate e ulteriormente martoriate.

Le persone sono stanche di pagare,pagare e pagare senza ricevere uno straccio di servizio o riscontro.




Trasferito l'ufficio dei Vigili Urbani





Si rende noto che da venerdì 26 aprile 2013, gli uffici della Polizia Municipale saranno temporaneamente trasferiti presso il piano terra della palazzina direzionale dei mercati ortofrutticoli, in viale Europa. La decisione di trasferire gli uffici si è resa necessaria dopo l'incendio che ha reso inagibili i locali di corso Vittorio Emanuele. L'allocazione degli uffici ha natura temporanea, in attesa del ripristino della vecchia sede.    


Dal sito del Comune di Misilmeri









Giancarlo Giorgi,L'Imprenditore vessato dalla Banche schiave della u.e.


Concorezzo ( Monza e Brianza ), 25 aprile 2013 — 


Morire di banche. E non di crisi. Con le aziende in salute, che comprano, vendono, assumono. Giancarlo Giorgi, 72 anni, modello di piccolo imprenditore brianzolo, rischia di chiudere due ditte con 28 dipendenti nella zona industriale di Concorezzo: si chiamano Cleaning Management (prodotti detergenti) e Rinauto 900 (trasporti e biciclette elettriche), fatturato da 7 milioni di euro e forte propensione all’export. In un’intervista al «Giorno», a fine gennaio, lancia l’allarme sulla stretta del credito che soffoca le imprese sane, medio-piccole, come le sue. Parole che rimbalzano sugli schermi televisivi. Passano i mesi e la morsa diventa letale, Giorgi finisce sulla lista degli inaffidabili anche se inaffidabile non è, non può esserlo, con tutti quegli affari che stanno andando in porto soprattutto nel mondo arabo, nel Kurdistan iracheno e in Libia, la terra che gli ha dato i natali in quel di Misurata.

Giorgi cosa le sta succedendo con le banche? 
«Mi hanno tolto gli affidamenti. Ho presentato 200mila euro di fatture per coprire una spesa di 50mila, ma la banca non ha accettato e mi ha mandato in rosso. Si tratta di una cifra modesta, per me che fatturo 7 milioni di euro. Ho detto loro che così facendo mi avrebbero messo in seria difficoltà. Per tutta risposta l’istituto di credito invia l’avviso di sofferenza alla Centrale rischi della Banca d’Italia, con cui non ho mai avuto a che fare in 50 anni di carriera: in questo modo mi impediscono di operare con qualsiasi istituto. E dunque non posso pagare i fornitori. Per ora cerco di resistere attingendo al mio conto personale. L’organo deliberante della banca sta discutendo la mia situazione. Intanto che aspetto, muoio. E pensi che in 4 anni gli istituti di credito si sono presi 408mila euro tra interessi e commissioni».
Cosa prova quando sente la notizia di un imprenditore che si è tolto la vita?
«Io non mi suicido perché sono religioso. Non giustifico, ma capisco chi l’ha fatto. Il loro dramma è anche il mio dramma. Vado avanti perché ho la solidarietà dei fornitori e perché alcuni clienti che mi stimano pagano in anticipo. Loro sanno quanto sono credibile, le banche fanno finta di non saperlo. E mi uccidono».
O chiude o si trasferisce all’estero?
«Purtroppo non vedo altre prospettive. Se i politici non riformano il sistema bancario, non avrò alternative. Ho già degli uffici in Libia e nelle isole di Capo Verde ho avviato in un’impresa in 2 giorni. Perché se parliamo di tempi della giustizia e della burocrazia, il terzo mondo siamo noi, non c’è dubbio. Siamo massacrati da tempi che si dilatano all’infinito, mentre in Germania pubblica amministrazione e banche stendono tappeti rossi alle imprese che funzionano. Qui invece le Pmi sono tartassate dal 56% di tasse... In questo siamo i primi al mondo».
Cosa chiede ai politici e al prossimo Governo?
«Di mettere mano immediatamente al sistema bancario, occorre colpire questa lobby. Procedure come quella che hanno applicato nei miei confronti uccidono la produttività, bisogna stoppare la Centrale rischi. Negli Usa le banche falliscono, qui no: quante decine di migliaia di piccole aziende si potrebbero salvare con i 4 miliardi di euro dati al Monte dei Paschi di Siena?».
Potrebbe licenziare qualche suo dipendente? 
«No, non l’ho mai fatto in vita mai, nemmeno quando guidavo il colosso Serist con 2mila dipendenti e 120 milioni di fatturato. Recentemente ho assunto 5 ragazzi di nemmeno 30 anni. Punto sui giovani, il più vecchio qui dentro dopo di me ha 39 anni. Ma se non cambiano le cose sarò costretto a chiudere e tutti perderanno il posto. E sarà per colpa delle banche».

Fonte: ilgiorno.it




25 Aprile 2013









Nel lontano 1978 l'allora deputato del Partito Comunista Italiano Giorgio Napolitano mostrava le sue perplessità sulla all'epoca embrionale moneta unica continentale, quindici anni prima di Maastricht e dodici prima de "L'Euro minaccia la democrazia" dell'"ammazza-sindacati" Margaret Thatcher. Perplessità tutt'altro che peregrine e che, già all'epoca, profetizzava che l'abbraccio tedesco sarebbe presto o tardi divenuto una morsa letale.


Lo si legge nel resoconto stenografico della seduta dell'assemblea della Camera dei Deputati del 13 dicembre 1978, a partire da pagina 24992, durante una discussione riguardante l'adesione dell'Italia al Sistema Monetario Europeo, che sarebbe entrato in vigore quattro mesi dopo. Si tratta di parole che sorprendono per la loro lucidità, poiché, senza tagliare di netto le gambe all'unione monetaria (come molti euroscettici sostengono senza averle lette, evidentemente), spiegano, anzi, profetizzano il futuro dell'allora CEE a distanza di quarant'anni.

Giorgio Napolitano, pur non respingendo le idee europeiste, ricordava che la costruzione di una unione monetaria non poteva svolgersi in modo frettoloso e, citando il governatore della Banca d'Italia, ammoniva che «Un suo insuccesso comporterebbe gravi ripercussioni sul funzionamento del sistema monetario internazionale e sulle possibilità di avanzamento della costruzione economica europea».
I negoziati, spiega Napolitano, presero però una piega sbagliata. Il colpevole? La Germania: «[...]dal vertice è venuta solo la conferma di una sostanziale resistenza dei Paesi più forti, della Germania, e in particolare della banca centrale tedesca, ad assumere impegni effettivi e sostenere oneri adeguati per un maggiore equilibrio tra gli andamenti delle economie di paesi della Comunità. E' così venuto alla luce un equivoco di fondo: se cioè il nuovo sistema debba contribuire a garantire un più intenso sviluppo dei paesi più deboli della Comunità, o debba servire a garantire il Paese più forte, ferma restando la politica non espansiva della Germania, spingendosi un Paese come l'Italia alla deflazione.» Trentacinque anni dopo siamo esattamente a questo punto, con Paesi come i PIIGS in depressione economica e lentamente portati a quella destinazione finale, ovvero ladeflazione, che la Grecia sta già cominciando a sperimentare.
Le idee del futuro presidente della Repubblica, rilette con spirito del 2013, risuonano come un martello sulla testa di chi partecipò a quei negoziati (come Andreotti, all'epoca presidente del Consiglio), poiché sembrano cronaca dei giorni nostri. Parafrasando Napolitano, "non è che questa costruzione monetaria filo-tedesca finirà per intaccare le nostre riserve auree, portandoci a perdere competitività e quindi costringerci a svalutare la moneta". È esattamente ciò che è avvenuto negli anni successivi, fino alla svalutazione della lira all'inizio degli anni Novanta (anche se, va precisato, non fu tutta colpa dello SME, anzi, i corrottissimi governi italiani negli anni Settanta-Ottanta ebbero colpe gravissime nello sviluppo rapido ma sbilenco del Paese).
Ma il Napolitano con il cronovisore non termina qui, anzi, dopo la svalutazione ricorda la possibilità che l'Italia possa essere costretta ad «adottare drastiche manovre restrittive». E qui vediamo, facendo andare avanti la videocassetta della Storia, l'eurotassa di Romano Prodi, che ci permise di entrare nell'euro (insieme a qualche trucco contabile di Carlo Azeglio Ciampi) e, dopo il decennio berlusconiano che, con il suo immobilismo fatto solo di proclami ha peggiorato ulteriormente la situazione, arriviamo al governo Monti e alla sua dolorosissima austerità: una scelta, quella di re Giorgio, che possiamo immaginare sofferta, mentre emergiamo dalla Camera del dicembre 1978, poiché a quell'austerità il governo Berlusconi-Tremonti avevano legato il Paese nel 2011, nel disperato tentativo di rimanere a galla, mentre lo spread saliva e l'economia crollava.
Leggiamo ancora Napolitano: «Il  rischio  è  quello  di veder  ristagnare  la  produzione, gli investimenti e l'occupazione invece  di  conseguire un più alto tasso  di crescita; di vedere  allontanarsi, invece di avvicinarsi, la soluzione dei problemi del Mezzogiorno.»
Questi rischi, evidentemente, erano ben noti al governo dell'epoca, che pure, nei negoziati, chiesero trasferimenti dalle aree più ricche a quelle meno prospere. Un embrione di unione fiscale, che oggi, mentre l'Europa continua a scivolare su salvataggi che non salvano nessuno,viene richiesta a sempre più forte voce, sempre più inascoltata.
Chiosa ancora Napolitano: «La verità è che forse [...] si  è  finito per  mettere il "carro" di un accordo monetario davanti ai "buoi" di un accordo per le economie.» Si chiede retoricamente il deputato comunista, come mai tutti spingono così tanto per l'Italia nell'euro? E perché l'Italia non ha fatto leva su questo interesse per ottenere un negoziato che giungesse a conclusioni meno irresponsabili?
Già, perché? Sono domande che ci facciamo ancora oggi e che dobbiamo porci ancora adesso: l'Italia è nell'euro e questo è un dato di fatto che non può, né deve cambiare, poiché l'Italia e l'Europa intera imploderebbero, e il botto sarebbe tanto forte che le conseguenze si sentirebbero in tutto il globo.
Piuttosto è necessario che il governo di Re Giorgio prossimo venturo segua quella stessa linea politica che quel giovane deputato napoletano portava avanti in un'aula tuttavia sorda a quei moniti: battere i pugni sul tavolo perché si cambi rotta, poiché l'Europa a guida tedesca continua a farci sbattere contro gli iceberg. Lo scafo dell'euro si sta riempiendo d'acqua: o ci salviamo tutti o affonderemo insieme.

Fonte: http://it.ibtimes.com








24 Aprile 2013


25 Aprile? I Siciliani non hanno nulla da festeggiare




"Terroni, ed è una fase che troppo spesso è emblematica di una cultura che,  succube di oltre 150 anni di occupazione, fa passare i carnefici per eroi e gli eroi per criminali."


"La guerra contro il brigantaggio, insorto contro lo Stato unitario, costò più morti di tutti quelli del Risorgimento. Abbiamo sempre vissuto si dei falsi: il falso del Risorgimento che assomiglia ben poco a quello che ci fanno studiare a scuola – INDRO MONTANELLI – "


Alle prime luci dell’alba del 10 luglio 1943, due fra le più grandi flotte militari dell’epoca, la Britannica e la Statunitense, erano approdate sulle coste siciliane, nell’ambito dell’operazione HUSKY. E vi sbarcarono due armate, rispettivamente comandate dai generali MONTGOMERY e PATTON. Era stato, quello, il più grande sbarco (molti i mezzi anfibi) del Ventesimo Secolo. Vi fu qualche reparto dell’Esercito italiano che tentò di contrastare l’invasione. A sua volta, l’Esercito tedesco fece del suo meglio per ostacolare l’avanzata dei “Liberatori”. Vi furono vittime civili uccise dagli Alleati in entrata e vittime civili uccise per rappresaglia dai soldati tedeschi in ritirata. Le vere battaglie – come abbiamo accennato – furono combattute dagli Eserciti regolari in campo. L’invasione della Sicilia non fu affatto una passeggiata. Fu un’impresa ardua con migliaia di morti e di feriti. E con migliaia di prigionieri.


L’occupazione della Sicilia si compì in trentotto giorni complessivamente. Ed esattamente dal 10 luglio al 17 agosto 1943. Data, questa, nella quale l’ultimo soldato dell’esercito tedesco aveva già lasciato la Sicilia.


Dobbiamo ricordare, non senza emozione, che, fino a pochi giorni prima dello “sbarco” delle Truppe Alleate (Anglo-Americane), quasi tutte le città, i paesi, i centri abitati della Sicilia erano letteralmente massacrati dai bombardamenti a tappeto delle flotte aeree dei “Liberatori”, che avevano seminato morte e distruzione ovunque, anche per agevolare il loro sbarco, programmato da tempo.


I danni di quei bombardamenti sono in gan parte visibili ancora oggi. Mentre si è tentato e si tenta di ignorare e, talvolta, di dimenticare le migliaia e migliaia di vittime dei bombardamenti. Anche per non oscurare l’immagine complessiva dei Liberatori-Vincitori della Seconda Guerra Mondiale.


Per la verità, ancora prima dello Sbarco, il Popolo Siciliano aveva ritrovato dignità, progettualità politica e speranza di Riscatto e di Rinascita nella LOTTA DEMOCRATICA E POPOLARE PER L’INDIPENDENZA DELLA SICILIA. Il MOVIMENTO SEPARATISTA, guidato soprattutto da ANDREA FINOCCHIARO APRILE, fu forse l’UNICO a “lanciare” messaggi e documenti politici di grande spessore, a rimboccarsi le maniche e a fare ai Dirigenti dell’AMGOT richieste adeguate ai bisogni del POPOLO SICILIANO.


Soprattutto dopo l’ARMISTIZIO di CASSIBILE e dopo che il REGNO D’ITALIA, guidato da BADOGLIO, era diventato CO-BELLIGERANTE degli ALLEATI e dei LIBERATORI, il SEPARATISMO SICILIANO fu osteggiato con la violenza e con la persecuzione degli Adepti.


Il 19 ottobre del 1944 era avvenuta a PALERMO la STRAGE DI VIA MAQUEDA, con 22 morti e centinaia di feriti.


Il 31 marzo del 1945 il COMITATO PER LA INDIPENDENZA DELLA SICILIA, presieduto sempre da Andrea FINOCCHIARO APRILE (che, peraltro, aveva già dichiarato la decadenza della Monarchia Sabauda, spiazzando tutti), aveva inviato un MEMORANDUM alla CONFERENZA DI SAN FRANCISCO con cui reclamava il Diritto del Popolo Siciliano a pronunziarsi in un REFERENDUM sulla INDIPENDENZA della SICILIA.


Nelle piazze e nelle strade di Sicilia, la stragrande maggioranza dei Siciliani si era mobilitata per reclamare l’Indipendenza della Sicilia.



Per concludere: alla data del 25 aprile 1945, il Popolo Siciliano, perseguitato ed oppresso, continuava a battersi fra mille difficoltà, ma in modo determinato, per ottenere che in Sicilia si applicassero i principi conclamati dalla SOCIETA’ DELLE NAZIONI agli inizi della guerra contro Hitler ed i suoi alleati, e che coincidevano perfettamente con alcune importanti rivendicazioni, tipiche del Sicilianismo forte e puro (fra i quali quelli all’AUTODETERMINAZIONE, alla INDIPENDENZA, alla GIUSTIZIA, alla LIBERTA’, al PROGRESSO, alla MIGLIORE QUALITA’ DELLA VITA, alla RIAFFERMAZIONE DELLA PROPRIA IDENTITA’ NAZIONALE, al RITORNO NEI CONSESSI INTERNAZIONALI etc.).

Si trattava di Diritti “SCOMODI” e pertanto CALPESTATI e severamente NEGATI, non solo dal Governo Fascista, appena sconfitto, ma anche da tutti i precedenti Governi italiani dal 1860 in poi. Diritti che, paradossalmente – in quegli anni – venivano SOFFOCATI, spesso ricorrendo alla forza e alla repressione, dai Governi dell’”ITALIA LIBERATA”. E cioè dai Governi di: Pietro BADOGLIO, Ivanoe BONOMI, Ferruccio PARRI, Alcide DE GASPERI, ecc..


Ci sembra altrettanto doveroso ricordare che, qualche mese dopo il 25 aprile del 1945, (ed esattamente il 17 giugno 1945), a RANDAZZO, in contrada MURAZZU RUTTU, sarebbe avvenuto l’ECCIDIO nel quale restarono uccisi Antonio CANEPA, Carmelo ROSANO e Giuseppe LO GIUDICE.


Detto sinteticamente quanto sopra, riaffermiamo la FEDE degli INDIPENDENTISTI FNS nella verità, nella giustizia e nel rispetto dei Diritti fondamentali del Popolo Siciliano, della Nazione Siciliana, nella NUOVA CULTURA di PACE, di PROGRESSO, di DEMOCRAZIA, di FRATELLANZA e di COLLABORAZIONE fra i Popoli del Mediterraneo, dell’Europa e del Mondo. Una “CULTURA” ed una scelta di vita che da più parti auspichiamo, anche perché nessuno dovrebbe più ricadere negli ERRORI e negli ORRORI del passato.





23 Aprile 






E' stata trovata morta in un burrone la ragazzina di Brunico scomparsa due giorni fa. Per tutta la giornata erano proseguite le ricerche di Laura Winkler, sparita domenica pomeriggio. I tre "cani molecolari" impiegati da soccorritori e forze dell'ordine si erano fermati - anche oggi - subito fuori dal paese all'altezza della Statale della Pusteria, nelle immediate vicinanze di un albergo. Da qui in poi si perdevano le tracce della tredicenne.

Per due giorni soccorso alpino, vigili del fuoco, carabinieri e guardia di finanza hanno passato al setaccio l'intera vallata, controllando con dei cani metro per metro ogni singolo maso, fienile e torrente. I sommozzatori hanno scandagliato un piccolo laghetto e tutti i pozzi sono stati svuotati. Le squadre di ricerca sono arrivate fino al lago di Anterselva, che è ancora gelato. I carabinieri hanno sorvolato la zona anche con un drone con una telecamera ad alta risoluzione e con telecamere a calore.








 



Le previsioni di Citigroup sull'eurozona vedono uno sfaldamento dell'euro nell'estrema periferia e il nostro paese nella trappola del MES 


Business Insider - Secondo le ultime previsioni economiche di Citigroup, che ha messo in guardia su possibili crisi di panico che potrebbero nuovamente colpire i mercati, l’importante ristrutturazione del debito sia di Cipro che della Grecia probabilmente costringerà questi travagliati paesi della zona euro a uscire dalla moneta unica .


CRISI DI CIPRO – Con i 10 miliardi di euro di salvataggio concessi a Cipro dalla cosiddetta troika (Commissione europea, la Banca centrale europea e il Fondo monetario internazionale ), nel mese di marzo l’azionario su entrambi i lati dell’Atlantico è rimasto relativamente positivo. Il paese ha imposto anche controlli sui capitali e un prelievo sui grandi depositi.

Ma la storia è tutt’altro che finita, secondo Citi, con le prospettive economiche della zona euro che rimangono tutt’altro che sane.
“Continuiamo a ritenere che la Grecia e Cipro lasceranno l’UEM (Unione Monetaria Europea)”, ha dichiarato Citigroup nella nota pubblicata mercoledì.

“Ci aspettiamo che la zona euro rimarrà in recessione per quest’anno e nel 2014 – con recessioni profonde nella maggior parte dei paesi periferici -. e con ulteriori episodi di tensione sui mercati finanziari”.

Cipro a un certo punto subirà probabilmente la sua prima ristrutturazione del debito sovrano, che potrebbe potrebbe mettere in pericolo la sua appartenenza all’Unione monetaria, ha aggiunto Citigroup. Questo potrebbe essere richiesto dalla generale consapevolezza del fatto che la grave debolezza economica farà uscire dai binari il programma di riforma o dalla decisione politica di Cipro di abbandonare il piano della troika.
Il Parlamento Tedesco giovedì ha sostenuto il piano di salvataggio di Cipro con un’ ampia maggioranza, ma rimangono ancora delle preoccupazioni sul voto finale del Parlamento Cipriota. Secondo Reuters, il procuratore generale di Cipro Petros Clerides ha rilasciato delle indiscrezioni sul voto in programma mercoledì, secondo cui quasi la metà dei 56 membri del Parlamento potrebbero opporsi al piano di salvataggio.
Il Partito Cipriota dei Verdi, con un solo membro in parlamento, è stato il primo ad annunciare apertamente la sua intenzione di respingere l’accordo.
“Ci sono numerosi fatti che potrebbero causare nuove tensioni sui mercati. Ma anche se le tensioni finanziarie non peggiorassero ulteriormente, ci aspettiamo che presto la BCE (Banca Centrale Europea) taglierà di nuovo i tassi, probabilmente alla riunione di maggio “, ha detto Citigroup.

CRISI EURO – La banca ritiene che varie “misure di allentamento del credito” potrebbero entrare in gioco se le banche centrali e le autorità di regolamentazione assumessero un punto di vista più morbido sulle nazioni indebitate. Le severe misure di austerità della zona euro hanno ricevuto una crescente attenzione questa settimana, con il Commissario agli affari economici e monetari dell’UE Olli Rehn che ha dichiarato a Reuters giovedi che la stretta di bilancio potrebbe essere rallentata per rilanciare la crescita economica.

Tuttavia secondo Citigroup Spagna e Italia non ne usciranno indenni, a causa del continuo circolo vizioso di scarsa disponibilità di credito bancario, debolezza economica e aumento della disoccupazione nella maggior parte dei paesi periferici:
“L’Italia e la Spagna finiranno per entrare quest’anno in una qualche forma di programma ESM (European Stability Mechanism). Qualche forma di ristrutturazione dei debiti del governo e / o di passività delle banche rimane probabile in un certo numero di paesi, tra cui Portogallo, Cipro, Italia, Spagna e Irlanda “.

Fonte: nocensura.com







 






"Italien ist im Herbst bankrott"


"L'Italia in autunno va in bancarotta". Beppe Grillo parla col tabloid tedesco Bild, che così titola l'intervista. "Berlusconi è finito. Le Pmi vanno in bancarotta. Fra settembre e ottobre allo Stato finiranno i soldi, e sarà difficile pagare pensioni e stipendi".


"Confrontare i dati elettorali delle regionali e delle politiche, e partire da qui per tentare di dimostrare un calo di consensi in atto verso il Movimento, equivale a produrre un evidente falso". Lo afferma il blog di Beppe Grillo affidando al post di "Cecilia C." il compito di chiarire che "alle elezioni regionali di febbraio i 5 Stelle presero in Lombardia il 13%, in Molise il 16% e in Lazio 20%. In quella stessa data, pero', e in quelle stesse regioni, il Movimento prese in Lombardia il 19%, in Molise e nel Lazio il 27%. L'identica cosa e' successa in Friuli Venezia Giulia".


A sostegno dell'analisi, si aggiunge che "intanto, il sondaggio di ieri di Emg/La7 da' il Movimento primo partito a livello nazionale al 29.1%, il pdl al 27,1% e il pdmenoelle al 20,3%".








 




George Soros sa che qualcosa di spaventoso è in arrivo. I Rockefeller sanno che qualcosa di grande e orrendo sta per accadere. Quel qualcosa di grande è il collasso di tutto il denaro stampato dal nulla che è in giro per il mondo.
Nei loro incontri segreti del Bilderberg, i globalisti  hanno pianificato la data esatta della nostra fine economica. Potete persino scommettere che “qualsiasi giorno nero” coinciderà con una data ironica che farà ridere sommessamente i globalismi, all’inizio pianificato di un prossimo evento ” false flag” (un falso evento).
Vi ricordate quando i lacchè globalisti fecero schiantare gli aerei contro il World Trade Center l’11 settembre? I globalisti pianificarono un evento 911… il 9/11 (la data scritta in modo americano, in cui prima c’è il mese e poi il giorno, ndt) . Capito?? 3000 morti non sono niente per i globalisti.
Nessuno, se non questi psicopatici criminali, riderà quando lanceranno il loro piano per il collasso finanziario. Purtroppo né io nè voi abbiamo un posto a tavola , quindi non abbiamo informazioni da un insider, per valutare quando il collasso finanziario è in arrivo. Tuttavia ci sono delle cose su cui possiamo fare attenzione.
La tempistica è tutto
Anche se la piu’ parte di noi non ha informazioni da un insider, ci sono tuttavia dei segni rivelatori che possiamo cercare e che potrebbero servire come avvisaglia per quando il collasso accadrà. E’ piu’ accurato aspettarsi che il collasso sia incernierato su eventi piuttosto che andare a pescare una data sul calendario.

Prima di tutto (ricordo comunque che sta parlando della realtà Americana ndt) cominceremo a vedere presto piu’ controlli sulla quantità di prelievi che si possono fare con i bancomat e dai conti risparmio, in aggiunta a cio’ che è già trapelato. Aspettatevi che aumentino le frodi delle ipoteche MERS, dato che i globalisti sicuramente tenteranno di rubare il piu’ possibile prima del crollo delle economie del mondo.

L’attacco sulle nostre pensioni si intensificherà come stiamo vedendo al momento in California
La Federal Reserve continuerà a comprare proprietà indigenti stampando denaro dal nulla al tasso di 40 miliardi di dollari al mese.
Tuttavia, il miglior segno premonitore del crollo incombente coinciderà con i globalisti che mettono all’angolo la maggioranza del mercato dell’oro su questo pianeta . Dopo che i globalisti avranno preso controllo sull’oro, vedremo allora un conto alla rovescia dell’ Armageddon economica, in cui tutte le valute andranno in iperinflazione prima di collassare. Allora l’umanità sarà alla mercè di persone che non avranno senso della decenza e del rispetto per la vita.
I mercati finanziari stanno vedendo una forte discesa, artificialmente prodotta e che non ha precedenti, dei prezzi dell’oro e dell’argento.
Goldman Sachs ha appena aperto i cancelli dell’inferno
I prezzi dell’argento sono grandemente scesi lunedi scorso (articolo scritto il 18 aprile 2013, giovedi) . Il panico di vendita ha dominato il Mercato, dato che gli investitori e le istituzioni finanziarie non hanno potuto scarica re abbastanza in fretta, quel che avevano in oro e argento.
Il Mercato indica chiaramente segni di manipolazione di massa da parte dei globalisti.
La miglior prova che i globalismi stanno manipolando il prezzo dell’oro, giunge dalla “Goldman Sachs che ripetutamente ha detto ai suoi clienti all’inizio di questo mese, di cominciare a fare una short COMEX nella posizione dell’oro.” (lo short è la vendita , si veda anche qui: http://www.deshgold.com/manipolazione-ribassista-sullargento-si-profila-il-default-del-comex/)
Ricordatevi per favore che questa è la stessa Goldman Sachs che ridusse le sue azioni l’11 settembre (9/11). La stessa che ha messo opzioni put sulla Transocean la mattina in cui c’è stata l’esplosione del pozzo di petrolio nel Golfo del Messico. La stessa Goldman Sachs che è stata pescata mentre vendeva sul Mercato immobiliare, in anticipo rispetto alla bolla immobiliare poi scoppiata.
Sostanzialmente, quando Goldman Sachs inizia a vendere, qualsiasi cosa sia, dovremmo tutti inquietarci, soprattutto se avete investimenti personali da qualche parte, nei beni che sono coinvolti nella vendita. Quando la Goldman Sachs inizia a vendere , qualsiasi cosa sia, è tempo di pigliare I vostri soldi e mettervi a correre su per la collina. Quel tempo potrebbe essere ora.
Perchè la Goldman Sachs abbasserebbe cosi tanto il prezzo dell’oro?
Se il dollaro e l’euro collassassero domani, che valuta resterebbe? La prima ed ovvia risposta sarebbe l’oro e poi l’argento. Fatevi questa domanda: se sapeste che le banconote in tutto il mondo stessero per crollare, che azione rappresenterebbe la vostra migliore opzione?
La risposta ovvia sarebbe quella di abbassare enormemente il prezzo dell’oro e dell’argento, se uno ha la possibilità di farlo, quindi comprarne il piu’ possibile. Goldman Sachs ha la capacità di farlo .
Tutto il resto… ha senso
Cosa farà la gente, quando la proverbiale … palta arriverà alla bocca e gli Americani non potranno ritirare il loro denaro dalle banche? Quando le pensioni non saranno piu’ pagate, che farà la piu’ parte della gente? In parole semplici … scenderanno nelle piazze.
Quando gli Americani cercheranno una qualche vendetta, che faranno? Potrebbe non avere importanza, perché incontreranno una DHS (Homeland Security, polizia interna) ben armata ed equipaggiata di munizioni e sostenuta da 2700 personale in carriera. Ci sarà una carneficina catastrofica nelle strade d’America e ci mancano solo delle settimane, pochi mesi, perché questo accada.
Ora.. cominciano o no, ad avere senso i false flag della sparatoria nella scuola (la Aurora Batman Shooting) di Sandy Hook e “l’attacco terroristico” alla maratona di Boston?
Tutti questi eventi sono programmati per condurre ad una confisca delle armi, perché cosi i globalismi possono continuare ad aver strada libera con la popolazione indifesa. Inoltre, questi eventi offrono buon teatro per una distrazione del pubblico americano, dal suo ladro rampante.
Nei prossimi giorni e settimane, ci saranno altre false flag, studiate per giustificare la confisca delle armi e per fornire il pretesto per la legge marziale.
Non sono Nostradamus, ma conosco l’agenda globalista e so che stanno andando verso lo sfascio e presto il gioco sara finito, se non vogliamo opporre resistenza.
Conclusione
C’è una speranza per la umanità?
Gli Americani posso preservare cio’ che è rimasto del loro futuro finanziario?
La sola opzione è “fare come l’Islanda con la Federal Reserve.” Se non ci impegnamo con volontà a far si che il governo arresti i criminali della Federal Reserve e Goldman Sachs, non abbiamo speranza di superare la marea finanziaria che sarà usata per renderci schiavi. Se l’America non sviluppa una spina dorsale, l’unica cosa che potete ancora fare al presente, è togliere il vostro denaro da queste banche criminali, cosa che ancora potete fare.

by Dave Hodges


Fonte: terrarealtime.blogspot.it






Chiudere bottega, strangolati dalle tasse? Neanche per sogno, meglio rifiutarsi di pagare le imposte: «In un sistema fiscale come quello dell’euro, evadere le tasse è un dovere patriottico». Parola di Paolo Barnard, giornalista convertitosi alla sovranità monetaria come unica via d’uscita dall’euro-tunnel della crisi. «Non possiamo distruggere il nostro futuro per un sistema fiscale criminale». La notizia però è un’altra: sono gli applausi fragorosi dei 180 spettatori radunatisi a Cantù, cuore della Lombardia produttiva. Sindaci, associazioni, organizzazioni politiche, cittadini e imprenditori. E’ il 14 aprile 2013, data a suo modo storica: «Potreste diventare il primo Comune Me-Mmt d’Italia». 



Convegno sull'Euro a Cantù: "Tornare alla Lira"


Il sindaco, l’indipendente Claudio Bizzozero, approva: la piccola Cantù, meno di 40.000 abitanti, in provincia di Como, è pronta a “fare qualcosa” per ribellarsi concretamente alla “dittatura del rigore” che mette alle corde gli enti locali e getta nella disperazione famiglie e imprese.
E’ andato ben oltre i convenevoli, il sindaco Bizzozero, annota Massimiliamo Sparacino sul sito “MeMmt” dedicato alla Modern Money Theory promossa da Warren Mosler: il primo cittadino di Cantù ha impiegato poco a sintonizzarsi con Barnard. «Un imprenditore – racconta il sindaco – è venuto a confessarmi che, per non chiudere, è costretto a fare un po’ di nero, sennò rischia la chiusura». 

Bel problema: «Sono cresciuto con l’insegnamento che le tasse vanno sempre pagate», premette Bizzozero. «Ma, come scrissi ai miei cittadini – aggiunge – se queste sono troppe e devono portare alla chiusura delle imprese lasciando sul lastrico intere famiglie, allora non solo comprendo chi fa il nero, ma lo giustifico anche». Il sindaco parla chiaro: «Quello di Monti è stato il peggior governo che l’Italia abbia mai avuto. I vostri discorsi – dice, rivolto a Barnard – cominciano a fare breccia nel cuore della gente. Dovete considerare Cantù una città-ponte per le vostre idee».

«L’inizio di una rivoluzione monetaria potrebbe partire da qui, da Cantù», sostiene Sparacino, attivista MeMmt e, nell’occasione, reporter del felice incontro tra Barnard e i lombardi. Micidiale, come al solito, l’efficacia con cui l’ex inviato di “Report” illustra ai presenti l’aberrazione dell’Eurozona, introdotta in Italia da «quel signore cicciotto, con gli occhiali e l’accento bolognese», secondo cui l’euro sarebbe stato una specie di paradiso terrestre. 

La bonomia di Prodi e l’agghiacciante trappola di Bruxelles. Prima, ai tempi della moneta sovrana, succedeva questo: lo Stato, cioè “il Re”, disponeva in modo teoricamente illimitato del denaro necessario per pagare stipendi, costruire opere pubbliche, aprire servizi. Ora, invece? Deve ricorrere alle banche, le sole che possono accedere alla nuova moneta tramite il suo unico padrone, la Bce. Con lo Stato, aggiunge Barnard, oggi le banche si comportando come con qualsiasi azienda o famiglia. «Ti servono 50.000 euro per piazzare quei lampioni? Ok, ma coi debiti come sei messo? Situazione patrimoniale? Solvibilità?».

E’ credito vincolato e condizionato. Nonché carissimo: «Devi restituire tutto, e con gli interessi. Ed ecco le tasse inique dell’Eurozona». Prima, in regime di moneta sovrana, «le tasse non sono mai servite per finanziare i servizi e la spesa pubblica, ma solo per regolare l’economia e darle respiro». Essendo il monopolista della sua moneta, che bisogno aveva lo Stato dei soldi dei cittadini? Ora invece quei soldi servono, eccome: proprio perché lo Stato non è più in grado di emetterlo, il denaro, a costo zero. 

E qui comincia la tragedia dell’austerity: tagli, spending review, credito “difficile” e oneroso, crollo della fiducia nel sistema, fuga degli investimenti, fine dei posti di lavoro e agonia degli enti locali. Tutto chiaro? Assolutamente: «Tra mettere in ginocchio i miei cittadini e sforare gli obblighi del pareggio di bilancio comunale non ho dubbi», annuncia il sindaco di Cantù: «Siamo pronti a violare la seconda opzione».
Bizzozero, sindaco anti-leghista della capitale lombarda dei mobilifici artigianali, sa che siamo all’inizio della catastrofe: «I dati Istat già illustrano la situazione del paese, ma non ne abbiamo ancora una percezione corretta: è molto peggio di quanto sembri». 

Invitato in televisione a “La vita in diretta”, ha irritato i conduttori giustificando gli imprenditori con l’acqua alla gola, costretti a “fare un po’ di nero” per non chiudere. Bizzozero sa benissimo da che parte stare: «Quando è comparso Monti, ho detto subito: non mi piace, e non condivido quasi niente di tutto quello che ha fatto nella sua vita». Con alle spalle vent’anni di diritto commerciale e contrattualistica, il sindaco di Cantù si è occupato di cooperazione internazionale in particolare con l’America Latina, «il continente che più di ogni altro ha subito l’applicazione autoritaria delle ricette di “aggiustamento strutturale”, imposte dogmaticamente con i diktat del Fmi e della Banca Mondiale a quei paesi che necessitavano di un aiuto». Paesi costretti ad accettare quelle condizioni capestro, e a rinunciare alla loro sovranità, applicando le stesse misure di Monti. «Risultato per l’America Latina: devastante. Sono gli indicatori economici che lo dicono, oltre a quelli sociali».
Convinto europeista «per educazione, per cultura», formatosi leggendo Altiero Spinelli, Bizzozero si dichiara «tutt’altro che un convinto eurista». 

E’ la storia, dice, che ce lo insegna: prima si fanno le unioni politiche, poi si pensa alla moneta. «Prima bisogna mettere insieme le teste delle persone, fare cultura europea, poi costruire la federazione politica europea, e infine si può pensare all’economia». Invece, «in Europa è stato fatto l’esatto contrario, ed è stato privatizzato tutto: e questo ha comportato una sostanziale svendita della nostra sovranità, messa in mano a dei privati. 

Perché l’Europa è tutto, fuorché una struttura pubblica». La sovranità non esiste più, dice il sindaco, intendendo «la sovranità popolare, oltre a quella nazionale». Che può farci, un sindaco? Prima di tutto, informazione e propagazione di base delle idee sovraniste, per il ritorno della democrazia in Italia: «Siamo molto interessati a fare in modo che queste questioni diventino molto popolari – anche a livello di bar, non di accademia, perché poi le accademie creano i loro dogmi, nessuno le tocca più e noi ne subiamo le conseguenze».

Il Fiscal Compact “affondato” in Italia da una rivolta dal basso promossa dai Comuni col sostegno dei cittadini? Giornate come quella di Cantù, ipotizza Massimiliamo Sparacino, potrebbero segnare l’inizio della fine dell’“economicidio” che è stato inflitto all’Italia. Da una parte un combattente come Barnard, che trasuda «rabbia etica per i crimini a cui assistiamo inermi» e, al tempo stesso, «estrema umanità per le tragedie che ne scaturiscono», affiancato dal lavoro di un giovane staff basato sul volontariato «che va avanti ad oltranza, senza fondi, con pazienza e nel silenzio dei media». E dall’altra, l’incontro «con il coraggio di un sindaco che si dice pronto a dare inizio a una rivoluzione storica della nostra economia». Lo ha ammesso lo stesso primo cittadino: «Siete i benvenuti, vi stavamo aspettando».

Fonte: libreidee.org








Il mese scorso l’Europarlamento ha respinto l’accordo raggiunto dai leader dei 27 Stati membri sul bilancio 2014-2020 dell’UE. Perchè considerato insufficiente per far fronte ai bisogni di sviluppo e agli obiettivi che l’Unione si è data nella strategia Europa 2020. In questo contesto, quale spazio avranno i progetti europei sulla disabilità?
«Colloqui tra i tre attori principali (Consiglio, Commissione e Parlamento) sono in corso e appare difficile trovare facilmente una posizione condivisa», sostiene Ádám Kósa, presidente dell’Inter-gruppo sulla disabilità dell’Europarlamento. 

«L’eurozona sta affrontando un periodo di recessione profonda: in un tale scenario, i governanti prendono in considerazione solo tagli alla spesa, invece di adottare misure anti-cicliche di sostegno e politiche attive. In simili circostanze – continua l’eurodeputato ungherese – è difficile mettere sul tavolo la questione disabilità, giacché è probabile che i governanti non abbiano la volontà o gli strumenti per dedicarsi a questo genere di questioni.»

«Nonostante questo, il bilancio pluriennale può contribuire decisamente allo sviluppo di progetti collegati alla disabilità.» Per il primo europarlamentare sordo della storia, infatti, il prossimo bilancio sarà basato sugli obiettivi della strategia Europa 2020 tra quali figurano la formazione permanente, l’inclusione sociale e l’educazione. Tutte questioni che interesseranno particolarmente la vita dei disabili. «Come presidente dell’Inter-gruppo Disabilità sto lavorando per promuovere l’attuazione dei diritti dei disabili troppo spesso trascurati; anche lavorando a stretto contatto con il Forum europeo della disabilità, al fine di trovare le migliori soluzioni per aumentare l’integrazione.»


Mentre le Istituzioni europee continuano a confrontarsi sul bilancio al momento non si vedono misure concrete per gli 80milioni di disabili europei. Tuttavia, molti eurodeputati rimangono sensibili alla questione con interrogazioni e iniziative parlamentari. Nel 2011, l’Assemblea di Strasburgo ha adottato la relazione di Kósa su mobilità e integrazione sociale. «Nonostante la libera circolazione dei lavoratori sia uno dei più importanti acquis dell’Ue, risulta spesso incomprensibile per le persone con disabilità. 

Accade di frequente – sostiene l’eurodeputato – che un disabile non possa usare la sua carta d’invalidità in un altro paese. Un’iniziativa a riguardo è stata avanzata dalla Commissione ed un vasto dibattito è attualmente in corso circa la corretta attuazione di una nuova Tessera Europea dei Disabili, per promuovere una maggiore inclusione.»

Se si vuole migliorare la vita dei disabili per Ádám Kósa bisogna anche «richiamare l’attenzione dei politici nazionali e locali al fine di implementare effettivamente la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità», ratificata dall’Ue e da quasi tutti gli Stati membri. C’è molto lavoro da fare a partire dall’adozione di criteri comuni di costruzione che garantiscano l’accessibilità, fino all’effettiva apertura del mercato del lavoro ai disabili. «Sono sicuro che il nostro impegno avrà successo solo se gli organismi nazionali responsabili comprenderanno le esigenze e saranno disposti a lavorare in questo campo anche in collaborazione con le ONG», conclude Kósa.

Fonte: west-info.eu











L'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi, che ha incaricato la guardia di finanza di fare approfondimenti. E se il lavoro dei netturbini prosegue senza sosta, le prospettive di vedere la città pulita sono ancora lontane. Palermo ancora boccheggia tra i rifiuti e la procura apre un fascicolo di indagine sulla mancata raccolta, ipotizzando il reato di interruzione di pubblico servizio. Ma perché tanti quartieri sono ancora assediati dai rifiuti? E quanto ci vorrà per rientrare dell'emergenza? Le otto ruspe e le tre gru, compresi i mezzi di Coime, Amg e Amap, riescono ad azzerare una decina di queste maxi cataste al giorno. E quindi una stima verosimile per uscire dall'emergenza è di circa 1 mese. Fino a ieri mattina, il dipartimento Raccolte di Amia stimava un arretrato di almeno 280 aree della città invase dalla spazzatura. 











Ecco Gli effetti dell'entrata in europa!

Caserme come prigioni per i debitori dello Stato
La nuova idea del governo di Samaras: «Carceri più umane per gli insolventi». Per cinquemila euro si rischia un anno.


Cinquemila euro di debiti con lo Stato? Il rischio è la reclusione fino a un anno. Il nuovo piano del governo greco punta a recuperare fondi e rinchiudere gli evasori in caserme trasformate ad hoc con «condizioni più umane». Ad annunciarlo il vice ministro alla Giustizia Kostas Karagkounis durante un'audizione in Parlamento. L'idea è appunto trasformare un sito per rinchiudere gli insolventi. Si parla di un campo di addestramento militare nella Provincia di Attica.










La sezione fallimentare del Tribunale di Palermo ha dichiarato il fallimento dell'amia Amia, l'azienda di igiene ambientale del Comune travolta da una crisi senza precedenti. La sentenza  è stata emessa stamattina dal collegio composto dal Presidente Antonio Novara e dai giudici Giacomo Maria Nonno e Clelia Maltese. 

Dopo il no al concordato preventivo il 5 aprile scorso, la decisione era nell'aria ed era filtrata da alcune voci all'interno dell'azienda. Per Amia i curatori fallimentari sono  Paolo Bastia, di Bologna, Andrea Gemma, di Roma e Mario Serio, di Palermo, nominati dai giudici. Per Amia Essemme, c'è invece il Professore Romano Francesco Macario. I curatori si sono subito recati a piazzetta Cairoli per incontrare i funzionari dell'azienda e per  stabilire il da farsi. 


Il Sindaco Orlando che ha detto in modo chiaro che il Comune è pronto a fare tutto il possibile nelle sue competenze  per garantire i servizi di igiene ambientale e dare garanzie ai lavoratori dell'Amia".


Nel provvedimento di fallimento dell'Amia, motivato con le eccessive perdite dell'azienda, il tribunale dispone l'esercizio provvisorio dell'attività fino al 15 giugno. Data che potrebbe essere prorogata. I giudici hanno nominato tre curatori fallimentari per Amia - Mario Serio, Andrea Gemma e Paolo Bastia e uno per la società satellite Amiaessemme, Francesco Macario -: spetterà a loro gestire il fallimento. La dichiarazione del tribunale segue il rigetto della proposta di concordato preventivo fatta dal Comune.








A Milano sono stati trovati morti due 33enni. I corpi senza vita erano in un appartamento di piazza Tommaseo, entrambi stesi su due letti differenti, ciascuno con un sacchetto intorno al collo contenente gas ad uso domestico.

A spiegare il gesto sono state trovate due lettere, scritte dalla stessa mano, dove si lamenta la mancanza di lavoro e soprattutto di relazioni famigliari.

I due, uno disoccupato e l'altro ingegnere alla General Electric avevano avuto una vita sentimentale complicata. Erano infatti due padri separati che viveano con grande sofferenza la lontananza dai propri figli, che vivono fuori Milano con le madri.

Ad allertare le forze di polizia è stata la madre di uno dei due uomini, amici sin dall'infanzia, che non riusciva ad entrare in contatto con il figlio.

Intervenuti i vigili del Fuoco, poichè l'appartamento era chiuso dall'interno, gli agenti hanno trovato i due cadaveri. Al momento sono ancora in corso accetamenti sulle identità dei due soggetti, si tratta di due italiani dell'80.
"Qualunque sia la motivazione che abbia spinto i due 33enni al gesto estremo di togliersi la vita, aspetto su cui le forze dell'ordine stanno ancora indagando, quanto accaduto questo pomeriggio e' per la nostra citta' un fatto tristissimo. Entrambi lasciano dei figli piccoli e famiglie, cui va il nostro primo pensiero e la nostra vicinanza". Cosi' l'assessore milanese alle Politiche sociali e cultura della salute, Pierfrancesco Majorino, sul duplice suicidio di Guido Schiatti e Fabio Bernini.

"Non vi è dubbio che la crisi negli ultimi mesi ha segnato drammaticamente la vita di molte persone, troppe in tutta Italia, Milano compresa", ha continuato Majorino, in una nota. "Da parte nostra rinnoviamo l'impegno a moltiplicare gli sforzi affinche' nessuno si senta solo di fronte alle difficolta', ben consapevoli che siamo di fronte a un periodo lungo nel quale sara' indispensabile il sostegno da parte di tutti".
Altro gesto disperato a Bologna, dove un consulente immobiliare di 59 anni si è suicidato nell'abitazione dove viveva. Aveva ricevuto un'ingiunzione di sfratto. L'ufficiale giudiziario ha suonato al citofono dell'appartamento di via dei Mille per la notifica del provvedimento ma non ha ottenuto nessuna risposta. Così, per aprire la porta, è intervenuto il proprietario di casa che ha scoperto, assieme alla polizia, il cadavere. L'uomo, che era separato da otto anni, si è tolto la vita sparandosi un colpo di fucile.



22 Aprile 2013




Scopre un sistema per risparmiare benzina ma in Italia nessuno lo ascolta





Mentre gli svizzeri, che non a caso sono avanti anni luce rispetto a noi italiani, hanno iniziato a montarlo in alcune carrozzerie. Ecco l’assurda storia di Leonardo Grieco, che ha inventato un sistema per risparmiare benzina ed abbattere le emissioni del 60% ma in Italia viene preso per pazzo.
Il meccanico Leonardo Grieco ha messo a punto il Kinetic Drive System, che permette alle auto di dimezzare i consumi di carburante, abbattere le emissioni del 60 per cento e allungare la vita del motore dell’80 per cento. Il Kds, scartato dalle grandi case automobilistiche (tra cui la Fiat), viene montato in alcune carozzerie svizzere.
Si chiama Kinetic Drive System (Kds) e promette di dimezzare i consumi di carburante, abbattere le emissioni del 60 per cento e allungare la vita del motore dell’80 per cento. L’invenzione porta la firma di Leonardo Grieco, un meccanico di lungo corso di Saltrio (Varese), uno di quelli che si è “guadagnato i galloni in officina – come dice lui stesso -, in anni di lavoro”, sporcandosi le mani oltre ad usare la testa.
Oggi il suo Kds, dopo essere stato brevettato, ha ottenuto dalla motorizzazione svizzera l’autorizzazione ad essere montato sui veicoli e in un’officina del Canton Ticino è già possibile farselo installare per poco meno di 2 mila euro. Per un non addetto ai lavori non è semplice intuirne il funzionamento, ma in buona sostanza il Kds è composto da una centralina che interviene sul meccanismo della frizione.
“Una volta accelerata la massa – spiega l’inventore – la macchina resta su un numero di giri ottimale e ad ogni cambio di marcia, grazie a questo sistema si risparmiano 700 giri motore. Infatti, mentre normalmente si scende al minimo di giri, qui si utilizza il motore soltanto quando dà la coppia migliore, fra i 1700 e i 2300 giri. Praticamente a parte lo spunto iniziale, la macchina viaggia quasi sempre a basso regime, basta dare un colpo di gas ogni tanto e ci si mantiene a velocità di crociera. Il pedale della frizione non c’è e per cambiare si usa solo la mano”.

Il signor Grieco ha montato il sistema su una vecchia Skoda 1900 turbo diesel: “Ho già fatto 50 mila chilometri con questa macchina e i risultati sono sorprendenti. Questa auto, che oggi ha 290 mila chilometri, fa abitualmente attorno ai 500 chilometri con un pieno, da quando ho montato il sistema Kds sono stabilmente sopra i mille”. Al signor Grieco dobbiamo credere sulla parola. Oltre ad aver visto la centralina montata e ad aver percepito il suo vibrante entusiasmo, non abbiamo infatti a disposizione elementi empirici sufficienti ad avvalorare la sua scoperta, se non un breve viaggio di prova da cui effettivamente abbiamo potuto constatare che il pedale dell’acceleratore viene usato davvero poco.

 Se quanto promesso fosse vero si tratterebbe di una innovazione sensazionale. Con macchine capaci di percorrere normalmente 50 km con un litro. Di questa vicenda colpisce anche un’altra cosa: “Questa scoperta potrebbe valere metà del combustibile mondiale – dice Grieco – ci ho speso dieci anni di lavoro e tentativi. Soldi, tempo e impegno. Nessuno ha però voluto darci retta. Nessuno ha voluto vederlo e capirne il funzionamento. Abbiamo scritto alle case automobilistiche di tutto il pianeta: a Marchionne, a Montezemolo, negli Stati Uniti, in Corea, dappertutto. Abbiamo speso un capitale in lettere e raccomandate. Le risposte che ci sono arrivate sono tutte uguali. Hanno tutte lo stesso desolante tenore, ne ho un cassetto pieno”.
Insomma, Grieco ha scritto e presentato il suo Kds alle principali case automobilistiche che hanno sempre risposto alla stessa maniera: “Ci dispiace tanto, ma la sua invenzione non ci interessa”. Ma l’inventore del Kds non ci sta: “Questi signori dovrebbero scendere dalle loro scrivanie e toccare con mano, sedersi sulla macchina e provarla prima di dire che non gli interessa. Prima provi, studi, poi mi dici che non funziona. Una bocciatura motivata la posso anche accettare. Ma una chiusura a priori no. Nelle cose, per capirle, bisogna metterci il naso”.

Dal momento che nessuna casa automobilistica ha creduto nel progetto, Grieco ha stretto un accordo con un’officina elvetica che ha accettato di montare il sistema sulle auto svizzere: “Siamo andati alla motorizzazione del Canton Ticino, hanno provato il sistema, hanno verificato le caste e dopo dieci giorni avevamo in tasca l’autorizzazione a montarla. Una cosa simile in Italia, con tutta la burocrazia, sarebbe impossibile”.


Fonte: infiltrato.it



------------------








Ormai sono trascorsi quasi due mesi dalle elezioni politiche e la classe politica di questo Paese malato terminale non è riuscita a formare un governo e ora nemmeno riesce ad eleggere un presidente della Repubblica. E intanto fuori dal Palazzo, che appare rinchiuso sotto una campana di vetro, gli imprenditori in difficoltà e i lavoratori senza più un impiego continuano a suicidarsi, le aziende chiudono a ritmo impressionante (30 mila il saldo negativo nei primi tre mesi del 2013: 150mila quelle morte e 120mila quelle nate), i piccoli negozi cadono come foglie morte, mille e più persone al giorno perdono il loro posto di lavoro, milioni di cittadini non arrivano ormai più nemmeno alla terza settimana e spesso sono costretti, vincendo la comprensibile vergogna, ad andare a mangiare alle mense del volontariato, e milioni di famiglie sono preoccupate di veder peggiorare ulteriormente le loro condizioni economiche.
Son tutte situazioni drammatiche che, ahinoi, conosciamo alla perfezione perché le cronache spietate di tutti i giorni ce ne offrono una persistente conferma. Ma lorsignori si aggirano nel loro “fortino romano”, parlano, discutono, sorridono, qualche volta si incazzano, poi vanno a bere il caffè sottocosto alla bouvette, e la sera cenano ai Due Ladroni o da Fortunato al Pantheon. Dimostrano ancora una volta che, messo il culo dentro il Parlamento, del resto non gli può fregare di meno, tanto hanno messo al sicuro la loro vita “alla faccia di quei beoti che ci hanno votato”.
Molti hanno sperato che l’arrivo in massa dei pentastellati (i grillini per chi non intende) avrebbe squassato l’eterno andazzo, ma così non è. Sia chiaro, il successo del M5S ha costretto la casta politica a rincorrere qualche taglio ai privilegi e agli stipendi d’oro. Ma è poca cosa rispetto allo sfascio che avviene fuori dal “fortino romano”. E se poi la cifra “rivoluzionaria” dei grillini si traduce nel sostegno, quale candidato presidente, di un vecchio arnese sinistroide come il professor Stefano Rodotà, allora c’è poco da stare allegri.
Dei leghisti, per carità padana, non vorrei nemmeno parlare. In questa vicenda quirinalizia recitano il ruolo delle comparse: sono scesi in basso fino a sostenere il candidato approvato dal capo Belrusconi (Franco Marini), e hanno fatto solo finta di provare a sostenere un loro candidato di bandiera per segnare quella che un tempo era la loro diversità. Meglio, molto meglio avrebbero fatto a seguire il consiglio di Gilberto Oneto di non partecipare al voto, ma era chiedere troppo a chi s’è abituato troppo bene a inciciare nel “fortino romano”.
L’Italia è fallita. Economicamente è fallita in maniera palese, e invito chi ancora non l’abbia fatto a firmare il manifesto a favore del fallimento guidato dello Stato (a tal proposito noto, dall’elenco dei sottoscrittori, che appaiono ben pochi esponenti dei movimenti indipendentisti soliti annunciare sfracelli  parolai contro lo Stato), ma è tracollata anche politicamente: ne eravamo convinti da tempo, ma quanto sta accadendo in queste settimane e in queste ore ce ne offre una rappresentazione plastica. Fine, non resta ormai più niente, se non, come sostiene l’amico Dal Col, le comunità comunali e territoriali che dovrebbero cominciare seriamente a pensare a come venirne fuori.

Fonte: lindipendenza.com



-------------------






Nella giornata di ieri,dalle ore 15:30  una parte di Misilmeri è rimasta completamente al buio. Si è verificato uno scoppio di un modulo nella Cabina Enel che si trova in Corso Vittorio Emanuele N°398 vicino alla Caserma dei Vigili Urbani. Sul posto ci sono diverse squadre dell’Enel che stanno cercando di riparare il guasto, nel frattempo per garantire comunque la  continuità dell’energia elettrica,Sono arrivati due potenti gruppi elettrogeni che hanno alimentato le abitazioni, Spenta invece l’Illuminazione Pubblica di tutto il Corso.

Sul posto Carabinieri, Protezione Civile, Vigili urbani e tre Camion dei Vigili del Fuoco. Si sta verificando se anche il primo piano dello stabile, dove sono ubicati gli Uffici del Giudice di Pace , si sono verificati incendi.Altro fatto più grave, forse legato al precedente, è l’incendio scoppiato negli uffici della caserma dei vigili urbani intorno alle ore 23:15, causato probabilmente all’alternarsi dei continui  Va e vieni Dell’Energia elettrica,Che a causato la distruzione di pc e di archivi in uso ai Vigili Urbani.





-------------------------



21 Aprile 2013






 



Marco Lo Bue nasce a Palermo il 20 Gennaio del 1992 , nel 2011 si diploma presso il Liceo Classico Vittorio Emanuele 2 di Palermo, e a 19 anni inizia a scattare le sue prime foto con una digitale evoluta con cui affina la tecnica  cimentandosi in tutti i generi fotografici , dalla paesaggistica alla ritrattistica passando per la fotografia da reportage e la macrofotografia . 

Basta poco tempo affinchè capisca che la fotografia è qualcosa che lo appassiona, così, decide di fare il passo avanti acquistando la sua prima reflex Nikon con il quale scatta tutt'oggi. Da autodidatta , inizia a leggere diversi manuali , segue workshop e si documenta online attraverso video corsi confrontandosi con amici fotografi più esperti da cui ricava consigli preziosi per la sua crescita artistica. 


Oggi ritenendo che nella vita non si finisce mai di imparare , studia Fotografia per la valorizzazione dei beni culturali e continua da freelance la sua attività sul territorio attraverso il reportage incentrato sulla ricerca dell'essere umano osservato in tutte le sue sfaccettature , attraverso la fotografia paesaggistica da cui produce stampe su carta professionale e infine attraverso la moda realizzando book fotografici per modelle emergenti e affermate , shooting fotografici per scopi pubblicitari , locandine e pubblicità per boutique del settore.


In questo momento si sta occupando in veste di fotografo ufficiale e giudice  , dell'Evento "Sposa Primavera" organizzato dall'Associazione Theca di Bagheria, ha già realizzato la locandina e realizzerà uno shooting pubblico con 20 modelle in abito da sposa durante la prima edizione della Festa di Primavera della città di Bagheria, inoltre sarà il fotografo anche della sfilata di moda e portamento " Tra anima e corpo" organizzata dall'Associazione Theca di Bagheria , anche in questa occasione realizzerà la locandina ufficiale per pubblicizzare l'evento e il servizio completo dell'evento che si svolgerà in data da destinare.




----------------



La foto non si riferisce ai fatti narrati


Ieri Sabato 20 Aprile transitando da Piazza Santa Teresa fino a Piazza Cosmo Guastella ( Piazza Fontana Nuova ) la carreggiata era occupata da una fila di macchine in doppia fila che si estendeva per tutto il percorso sopracitato.

Invitiamo le autorità competenti a prendere provvedimenti magari istituendo un bus cittadino e in concerto con le associazioni cittadine avviare una campagna di sensibilizzazione all'uso di bici o camminare a piedi,avvicinandoci sensibilmente ad altre realtà.


Giornale Di Misilmeri





--------------------

20 Aprile 2013







Si comunica alla cittadinanza che giorno 21 Aprile 2013 in Piazza Comitato si terrà la raccolta firme per la proposta di legge sui RIFIUTI ZERO. Una strategia che si propone di riprogettare la vita ciclica delle risorse in modo tale da riutilizzare tutti i prodotti, facendo tendere la quantità di rifiuti da conferire in discarica allo zero, contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente un processo di incenerimento o discarica . Il processo assomiglia al riutilizzo delle risorse fatto dalla natura.

Fonte: http://www.misilmeriblog.it/?id=44491



-------------------------------------





Ergastolo per Sabrina. Ergastolo per sua madre Cosima Serrano. Otto anni per Michele Misseri. E' questo il verdetto di primo grado sulla tragedia di Avetrana, accolto dagli applausi di chi era in aula. La sentenza è giunta alle 14.20 dopo una camera di consiglio fiume, durata oltre centodieci ore. Ha retto quindi la ricostruzione del delitto sostenuta dai pm. Ad uccidere Sarah Scazzi furono la cugina del cuore e la zia che l'aveva cresciuta nella sua abitazione di via Deledda. Michele Misseri entrò in scena dopo, quando le due donne le chiesero aiuto. E da fedele uomo di casa si diede da fare per far scomparire il cadavere.

--------------------



Da una settimana gli automobilisti che percorrono la Strada Statale 121, in entrambi i sensi di marcia, tra Misilmeri e Portella di Mare si sono già imbattuti in un restringimento di carreggiata con senso di marcia alternato gestito da un semaforo.

Per circa un mese, dal lunedì al venerdì dalle ore 7 alle ore 17 il cantiere rimarra aperto, quindi si consiglia agli automobilisti un percorso alternativo.


La strettoia si è resa necessaria per i lavori di messa in sicurezza che l'Anas sta effenduando su un cavalcavia.




Uscire a Misilmeri e prendere la provinciale per Portella di Mare, per coloro che arrivano dal lato di Agrigento, invece per quelli che arrivano da Palermo uscire allo svincolo della "Sicula Carni" a Portella di Mare.

Nessun commento:

Posta un commento