E' scomparso oggi, all'età di 84 anni, Giovanni Lo Dico, battagliero bracciante, contadino, militante politico e poeta, autore del libro "Finalmente le api mangiarono il miele. Autobiografia di un siciliano che non si rassegna".
Giovanni Lo Dico nacque il 15 dicembre 1928 a Misilmeri, dove viveva. Ha frequentato le scuole elementari. Ha sposato nel 1957 Sara Rettino da cui ha avuto i figli Francesco ed Anna. Dal 2005 ha pubblicato a sue spese cinque raccolte di poesie e proverbi in dialetto siciliano, che ha donato ad amici e conoscenti. Ha scritto a mano la sua memoria autobiografica su alcuni quaderni tra il 2010 e il 2012.Ecco come si racconta nel suo ultimo libro.... costretto a sei anni a lavorare nei campi come raccoglitore di olive con altri bambini che frequentano ad intermittenza le scuole elementari. Ancora ragazzo perde prematuramente il padre: la madre si impiega in lavori domestici a Palermo lasciando Giovanni e la sorella a vivere con i nonni. Lo Dico diventa a tredici anni bracciante agricolo, sarà poi mezzadro, mietitore stagionale a Corleone e Prizzi, coltivatore diretto. Dopo la seconda guerra mondiale diventa attivista politico e sindacale, partecipando alle lotte per la riforma agraria, la ripartizione del prodotto, l’imponibile di manodopera, l’assistenza sanitaria per tutti, rendere vivibile il quartiere abusivo dove è andato ad abitare dopo il matrimonio. Diventerà quindi consigliere comunale del Pci per venti anni e sarà impegnato nel movimento sindacale e cooperativo. Si accorge quindi della mutazione antropologica del suo partito e si dichiara in disaccordo con le politiche consociative. In pensione, partecipa a progetti educativi nelle scuole e promuove le iniziative di un gruppo di coetanei che otterrà dal comune di Misilmeri adeguati locali per il tempo libero degli anziani.
Fonte: http://www.misilmeriblog.it/?Id=44860
Sentite condoglianze da Giornale Di Misilmeri
domenica 30 giugno 2013
mercoledì 26 giugno 2013
Conti correnti, per un bonifico i clienti pagano fino a 8 euro
Tassi per chi va in rosso (senza avere un fido) schizzati al 24%, interessi per chi lascia i soldi in banca schiacciati sullo zero virgola (0,006% in media). E spese di gestione alle stelle, con i bonifici per cassa - quelli in contanti allo sportello - che toccano i 7,75 euro (Unicredit); le commissioni per saldare le bollette con l'addebito in conto che arrivano a 4 euro (Bnl); quelle dovute per le tasse (e le comunali come l'Imu sono le più care) che raggiungono i 10 euro (Mps); 5 euro per le rate dell'affitto in contanti(Unicredit); 3 euro per ricaricare le carte prepagate (Bnl, in agenzia). Dura la vita del correntista nel giugno 2013, tra superspese e novità fiscali.
I depositi bancari tradizionali costano sempre di più alle famiglie e la forbice dei tassi si è allargata rispetto a un anno fa. Lo dice la nostra indagine fra cinque grandi banche (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi, Bnl, vedi tabella): il tasso creditore medio è oggi dello 0,006%, in linea con lo 0,005% del marzo 2012. È come dire che, per avere un euro di guadagno (senza contare il bollo da 34,20 euro), bisogna tenerne sul conto 16.700 (sedicimilasettecento). Ma l'interesse passivo medio dovuto da chi osa sforare senza avere un fido si è impennato al 19,8%, contro il 14,5% di un anno fa. C'è insomma ormai una differenza enorme, 19,79 punti, fra quanto le banche remunerano il denaro e quanto incassano, se lo prestano.
I depositi bancari tradizionali costano sempre di più alle famiglie e la forbice dei tassi si è allargata rispetto a un anno fa. Lo dice la nostra indagine fra cinque grandi banche (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi, Bnl, vedi tabella): il tasso creditore medio è oggi dello 0,006%, in linea con lo 0,005% del marzo 2012. È come dire che, per avere un euro di guadagno (senza contare il bollo da 34,20 euro), bisogna tenerne sul conto 16.700 (sedicimilasettecento). Ma l'interesse passivo medio dovuto da chi osa sforare senza avere un fido si è impennato al 19,8%, contro il 14,5% di un anno fa. C'è insomma ormai una differenza enorme, 19,79 punti, fra quanto le banche remunerano il denaro e quanto incassano, se lo prestano.
sabato 22 giugno 2013
Ritorna Il Calcio a Misilmeri
Terza Categoria Palermo:Importante notizia in ambito dilettantistico poichè secondo fonti attendibili il Misilmeri Calcio che dopo aver calcato importanti palcoscenici come l'Eccellenza ed aver vinto nel 91 la Coppa Sicilia negli ultimi anni ha attraversato un periodo molto difficile dopo il fallimento per mancata organizzazione all'interno della società e per mancanza di sponsor che in passato finanziavano la squadra. Adesso sembra che con l'unione di più appassionati Misilmeresi la squadra verrà iscritta nel campionato di Terza Categoria che può sembrare in sè un bassissimo livello di competizione rispetto alle categorie più importanti toccate in passato ma che restituisce una prima squadra a Misilmeri e ai Misilmeresi che meritano di certo di riottenere il Calcio nel proprio paese. Al momento però la composizione della dirigenza e quella della squadra è al momento sconosciuta ,composizione che scopriremo molto presto.
Forte scossa di terremoto nel Nord. Magnitudo 5.2, epicentro in Toscana
La terra ha tremato in Emilia, Toscana, Lombardia, Piemonte e Liguria. Una scossa di terremoto di magnitudo 5.2 è stata registrata alle 12.33 nel nord Italia. L'epicentro è in Toscana a 2 km da Fivizzano, in provincia di Massa Carrara. La profondità è di 10 chilometri. Momenti di paura fra le popolazioni interessate e in molti si sono riversati nelle strade. Una prolungata scossa di terremoto è stata avvertita venerdì alle 12:33 nel Nord Italia. L'epicentro è, secondo l'Ingv, con epicentro a 2 km da Fivizzano, in provincia di Massa e Carrara, e di magnitudo di 5.2 Richter con profondità 5.1 km.
Il centro sismologico americano Usgs, invece, stima il sisma in 5.1 Richter e profondità di 10 km. Il terremoto è stato seguito da oltre 30 scosse di minore intensità, le più intense di magnitudo 3.8 alle ore 13.19 e di 4.5 alle 14.12, con una profondità di 10 chilometri ed epicentro sempre a Fivizzano. Alberto Marcellini, Sismologo del Cnr, spiega che «è certo che ci saranno anche altre scosse, e non si può escludere che siano anche di una certa intensità».Una persona è rimasta ferita a Postella. A Fivizzano e Casole Lunigiana alcune abitazioni hanno riportato danni con crolli parziali e caduta di porzioni di tetto. Una frana ha isolato l'abitato di Equi Terme nel comune di Fivizzano in Lunigiana. Ma non si registrano né danni gravi, né richieste di soccorso.
Il centro sismologico americano Usgs, invece, stima il sisma in 5.1 Richter e profondità di 10 km. Il terremoto è stato seguito da oltre 30 scosse di minore intensità, le più intense di magnitudo 3.8 alle ore 13.19 e di 4.5 alle 14.12, con una profondità di 10 chilometri ed epicentro sempre a Fivizzano. Alberto Marcellini, Sismologo del Cnr, spiega che «è certo che ci saranno anche altre scosse, e non si può escludere che siano anche di una certa intensità».Una persona è rimasta ferita a Postella. A Fivizzano e Casole Lunigiana alcune abitazioni hanno riportato danni con crolli parziali e caduta di porzioni di tetto. Una frana ha isolato l'abitato di Equi Terme nel comune di Fivizzano in Lunigiana. Ma non si registrano né danni gravi, né richieste di soccorso.
mercoledì 19 giugno 2013
Le ingiustizie cesseranno?
Il Giovane scultore Giuseppe Morici ragazzo frequentante nell'anno scolastico 2012/13 la classe quarta,è stato l'unico bocciato della sua classe. Pur avendo avuto durante il corso dell'anno, un rendimento scolastico "in grosso modo",equo a quello dei suoi compagni(da come affermavano i professori della classe,durante i ricevimenti dei genitori), è stato l’unico a non essere stato ammesso alla classe quinta. Giuseppe,il ragazzo in questione,non immaginava che avrebbe pagato cosi' le conseguenze del suo essere sempre "preciso e battagliero" quando qualcosa non andava all'interno dell'Istituto:Giuseppe ha un fratello disabile che frequenta anche lui questa scuola. Giovanni,il fratello disabile, frequenta la classe quinta.Durante gli anni,Giuseppe e la sua famiglia hanno sempre fatto in modo che Giovanni potesse far fronte al diritto all'istruzione proprio come tutti gli altri ragazzi,malgrado la sua disabilità.Tutto questo sempre con l’ausilio di un Legale che “ha aiutato “Giovanni ,tutelando i suoi diritti di studente e ragazzo UGUALE AGLI ALTRI,cosa che questo Istituto marcava nei confronti di quest’ultimo (e di altri che come lui hanno degli handicap), rendendo per niente facile la frequenza del ragazzo,il quale ha sfociato la tensione con attacchi di gastrite nervosa,di cui non aveva mai sofferto. Giuseppe per “aiutare” il fratello,ha evidentemente dato fastidio a qualcuno che non tollera i disabili e che tanto meno metta alla luce i fatti oscuri di questo Istituto,che sono piuttosto molteplici.
Inviatoci da Giuseppe Morici
Sito Internet: www.giuseppe-morici.blogspot.it
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/GiuseppeMoriciScultoreEModellatore?ref=hl


Inviatoci da Giuseppe Morici
Sito Internet: www.giuseppe-morici.blogspot.it
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martedì 18 giugno 2013
Foa contro l’euro: “Crea disoccupazione”
MARCELLO FOA - Il direttore da TIMEDIA (Teleticino + Corriere) è durissimo contro
l’euro.
Sul suo blog si scatenata in una dura e documentata invettiva: “La fonte è a prova di smentita: trattasi dell’Organizzazione internazionale del Lavoro. Il dato inequivocabile, poiché statistico.”“Secondo le cifre diffuse alcuni giorni fa e di cui ben pochi hanno parlato in Europa, i 19 Paesi dove l’occupazione è tornata sopra i livelli prima della crisi dei mutui subprime del 2008 sono: Argentina, Turchia, Ungheria, Repubblica Dominicana, Malta, Romania, Armenia, Brasile, Cile, Lussemburgo, Germania, Colombia, Israele, Uruguay, Perù, Russia, Svizzera, Kazakistan, Thailandia.”“I Paesi che l’Organizzazione internazionale del lavoro considera in continuo declino sono: Giordania, Croazia, Grecia, Spagna, Italia, Marocco, Sri Lanka, Belgio, Portogallo,Slovacchia, Francia, Irlanda, Slovenia, Giamaica, Finlandia, Cipro, Giappone, Danimarca, Olanda, Australia, Nuova Zelanda, Norvegia.”
Poi c’è l’Austria che rientra nella categoria dei Paesi in miglioramento ma sotto i livelli pre-crisi.Dunque: solo 3 Paesi della zona euro stanno veramente bene, ma di questi tre due (Lussemburgo e Malta) sono così piccoli e operano in condizioni talmente particolari da non fare quasi testo. Ne resta uno solo: la Germania.
Fonte: mattinonline.ch
l’euro.
Sul suo blog si scatenata in una dura e documentata invettiva: “La fonte è a prova di smentita: trattasi dell’Organizzazione internazionale del Lavoro. Il dato inequivocabile, poiché statistico.”“Secondo le cifre diffuse alcuni giorni fa e di cui ben pochi hanno parlato in Europa, i 19 Paesi dove l’occupazione è tornata sopra i livelli prima della crisi dei mutui subprime del 2008 sono: Argentina, Turchia, Ungheria, Repubblica Dominicana, Malta, Romania, Armenia, Brasile, Cile, Lussemburgo, Germania, Colombia, Israele, Uruguay, Perù, Russia, Svizzera, Kazakistan, Thailandia.”“I Paesi che l’Organizzazione internazionale del lavoro considera in continuo declino sono: Giordania, Croazia, Grecia, Spagna, Italia, Marocco, Sri Lanka, Belgio, Portogallo,Slovacchia, Francia, Irlanda, Slovenia, Giamaica, Finlandia, Cipro, Giappone, Danimarca, Olanda, Australia, Nuova Zelanda, Norvegia.”
Poi c’è l’Austria che rientra nella categoria dei Paesi in miglioramento ma sotto i livelli pre-crisi.Dunque: solo 3 Paesi della zona euro stanno veramente bene, ma di questi tre due (Lussemburgo e Malta) sono così piccoli e operano in condizioni talmente particolari da non fare quasi testo. Ne resta uno solo: la Germania.
Fonte: mattinonline.ch
lunedì 17 giugno 2013
M5S, 'processo' in streaming alla Gambaro. Falchi all'attacco, pronto dossier sui 'ribelli'
E' tutto pronto per il 'processo' alla senatrice dissidente Adele Gambaro da parte dei gruppi parlamentari grillini, che andrà in onda in diretta streaming questa sera alle 18. Per concordare la linea da seguire nella 'requisitoria' contro la parlamentare emiliana del M5S, i senatori ortodossi Vito Crimi e Nicola Morra si sono riuniti in mattinata. L'obiettivo era chiarire che chi si oppone al giudizio si mette contro la Rete. E mette in discussione il leader, Beppe Grillo, che ieri infatti ha tuonato ai suoi: "Non è una conta sulla senatrice, ma sul Movimento. E su di me".
Falchi all'attacco. L'ora cruciale è oggi alle 18. La riunione congiunta tra senatori e deputati del Movimento 5 Stelle sul caso di Adele Gambaro, la senatrice che ha criticato Beppe Grillo per i risultati negativi per il movimento nelle scorse amministrative, sarà in streaming. Quella ristretta in Senato, che «anticipa» il processo invece non sarà pubblica e non vedrà la partecipazione dell'ex capogruppo al Senato Vito Crimi che, intercettato dai cronisti, infatti, spiega di avere «altro da fare. Devo lavorare e abbiamo già parlato tantissimo. Sono ore agitate quelle che si vivono in questi giorni dentro i 5 Stelle. Tra interviste e smentite, a turno è una ridda di dichiarazioni tra i «falchi» e le «colombe» del movimento. Tra quelli che vogliono «processare» la Gambaro e lasciare al voto della Rete il destino della senatrice e tra quanti non vogliono votare quella che definiscono un diritto di critica e di libertà di parola e non dare quindi la possibilità alla Rete di «cacciare» l'eretica. In vista della resa dei conti e della manifestazione pro Grillo di domani in piazza Montecitorio, i falchi a cinque stelle vanno all'attacco. Il deputato Manlio Di Stefano va giù duro e scrive su Facebook: "La dignità o ce l'hai o non ce l'hai. La coerenza o ce l'hai o non ce l'hai. In italia non si rispettano i contratti legali vincolanti, figuriamoci quelli morali non vincolanti. E' stato chiesto troppo a queste persone. Fatele andare via tutte in un sol colpo. Spero vivamente che il M5S perda tutti gli elementi nocivi, tutti quegli elementi tossici che possono 'infettare', anche solo involontariamente, tutti gli altri. E' un po' la legge di Darwin 'sopravvivono i più forti, i non deboli".
domenica 16 giugno 2013
Via libera dal Cdm, approvato il "decreto fare". Vincoli per Equitalia e nuovi posti di lavoro
Tante misure concrete, per rilanciare l'economia. Un provvedimento completo, segno di coesione in consiglio del ministri, "perché gli italiani che vogliono fare possano rilanciare l'economia del nostro Paese". E' il premier Enrico Letta a chiarire il senso ed i punti chiave del "decreto fare", approvato dal Cdm in serata dopo una riunione fiume, durata diverse ore. Via libera dal consiglio dei ministri al decreto Fare. Tra i provvedimenti spicca la revisione dei poteri di Equitalia, che prevede a favore dei contribuenti in difficoltà economica o con momentanea carenza di liquidità, l’aumento della possibilità della rateizzazione dei debiti tributari dalle attuali 72 rate a 120, nonché l’aumento fino ad otto (dalle attuali 2) del numero di rate, anche non consecutive, a decorrere delle quali decade il beneficio della rateizzazione. I provvedimenti spaziano dal fisco, alle infrastrutture, all'edilizia, all'energia, la scuola e l'università e le semplificazionioni burocratiche: in tutto un'ottantina di articoli. Torna la mediazione civile obbligatoria che consentirà il taglio di un milione di processi in cinque anni. Sul tavolo ci sono anche bollette meno care, credito agevolato e semplificazioni per le aziende. E ancora l’impignorabilitá della prima casa per debiti tributari inferiori a 120 mila euro, con esclusione delle sole case di lusso.
Ad annunciare questa misura era già stato il presidente dei deputati Pdl, Renato Brunetta, che aveva espresso «grande soddisfazione per quanto si apprende dalle prime indiscrezioni». Analoga soddisfazione era stata espressa da Daniele Capezzone, presidente della Commissione Finanze della Camera, che aveva parlato di «successo storico per i contribuenti, e per un fisco davvero amico dei cittadini». A termine del Consiglio dei Ministri è stato il premier Letta ad avviare la conferenza stampa per illustrare i provvedimenti adottati dal governo. Confermando chiaramente anche le indiscrezioni sui provvedimenti relativi ai poteri di Equitalia. «Abbiamo approvato tante misure che servono a rilanciare l'economia del nostro Paese, perché gli italiani che vogliono fare possano rilanciare l'economia. È un provvedimento completo» ha detto Enrico Letta. Nel decreto c'è poi -ha aggiunto il premier- un capitolo «molto significativo sulla giustizia civile» attraverso «varie modalità, quali la mediazione e i giudici ausiliari», che permetterà di «ridurre le pendenze di un milione e 150 mila crediamo». Il ddl semplificazioni, non affrontato oggi per motivi di tempo, verrà discusso in Consiglio dei ministri mercoledì prossimo, mentre il pacchetto lavoro sarà all'esame del Cdm di venerdì prossimo, annuncia il premier. Il decreto approvato oggi "darà uno sblocco significativo a molti posti di lavoro", promette Letta, e dà risposte alle raccomandazioni fatte dall'Unione europea. Poi la parola passa ai singoli ministri, per i provvedimenti nello specifico.
Ad annunciare questa misura era già stato il presidente dei deputati Pdl, Renato Brunetta, che aveva espresso «grande soddisfazione per quanto si apprende dalle prime indiscrezioni». Analoga soddisfazione era stata espressa da Daniele Capezzone, presidente della Commissione Finanze della Camera, che aveva parlato di «successo storico per i contribuenti, e per un fisco davvero amico dei cittadini». A termine del Consiglio dei Ministri è stato il premier Letta ad avviare la conferenza stampa per illustrare i provvedimenti adottati dal governo. Confermando chiaramente anche le indiscrezioni sui provvedimenti relativi ai poteri di Equitalia. «Abbiamo approvato tante misure che servono a rilanciare l'economia del nostro Paese, perché gli italiani che vogliono fare possano rilanciare l'economia. È un provvedimento completo» ha detto Enrico Letta. Nel decreto c'è poi -ha aggiunto il premier- un capitolo «molto significativo sulla giustizia civile» attraverso «varie modalità, quali la mediazione e i giudici ausiliari», che permetterà di «ridurre le pendenze di un milione e 150 mila crediamo». Il ddl semplificazioni, non affrontato oggi per motivi di tempo, verrà discusso in Consiglio dei ministri mercoledì prossimo, mentre il pacchetto lavoro sarà all'esame del Cdm di venerdì prossimo, annuncia il premier. Il decreto approvato oggi "darà uno sblocco significativo a molti posti di lavoro", promette Letta, e dà risposte alle raccomandazioni fatte dall'Unione europea. Poi la parola passa ai singoli ministri, per i provvedimenti nello specifico.
venerdì 14 giugno 2013
Letta all'Ue: "Non è solo l'Ecofin". Oggi a Roma il vertice sul lavoro
Enrico Letta alza la voce nei confronti di Bruxelles nel giorno del vertice con Germania, Francia e Spagna sul tema del lavoro. Il presidente del Consiglio, alla conferenza dei Prefetti, spiega che "l'Europa non si affida solo ai ministri dei numeri e delle Finanze". Bisogna avere il coraggio di dire ai cittadini la verità e di spiegare con semplicità ciò che si può fare e ciò che non si può fare perché «molto spesso i 'no'» devono essere più dei 'si'». È un passaggio dell'intervento del premier Enrico Letta alla conferenza dei prefetti a Roma. A cosa si riferisse precisamente il premier non è chiaro.
Ma è lecito pensare anche ai due nodi che tengono banco nel dibattito sulle misure economiche del governo, cioè Imu e Iva. Per entrambi i capitoli i ministri Saccomanni (Economia) prima e Zanonato (Sviluppo economico) poi sono stati chiari: servono otto miliardi per togliere l'Imu sulla prima casa e per bloccare l'aumento dell'Iva dal 21 al 22%. E questi soldi non ci sono. Come a dire: oltre al rigore dei bilanci ci deve essere altro. Anche se il vertice arriva proprio mentre l'Italia segna il nuovo record del debito pubblico, Letta rivendica che il summit di oggi tra i ministri delle Finanze e del Lavoro di Italia, Francia, Germania e Spagna sul lavoro è la dimostrazione della "volontà di muovere una ruota: cerca di affrontare il problema più drammatico, quello del lavoro soprattutto dei giovani". Poi la rassicurazione: al vertice europeo di fine giugno "non ci accontenteremo di parole, di dichiarazioni. Uno dei problemi dell'europa di oggi - aggiunge Letta- è un eccesso di parole che non si sono tramutate in fatti".
giovedì 13 giugno 2013
Comunicato dal Comitato Piano Stoppa e Gibilrossa
Si COMUNICA che a seguito di intercorsi colloqui telefonici con il Commissario del Comune di Misilmeri, Dott. Pulvirenti, che da domani 14/06/2013 nelle prime ore del mattino, si procederà alla rimozione dei rifiuti per le zone di Piano Stoppa e Gibilrossa.
Il Presidente - Giovanni Orlando
Messina, sindaco ancora in bilico Calabrò avanti dopo il riconteggio
Non è ancora finita. A Messina è di nuovo incerto il risultato elettorale. Fiato sospeso per la verifica sui verbali dell'ufficio elettorale del Comune che darebbe vincitore Felice Calabrò al primo turno. Durante il controllo, prassi prevista dalla normativa vigente, supervisionata dal giudice di corte d'appello Giuseppe Bonfiglio, al momento giunto a 130 sezioni su 254, sono emersi errori che cambierebbero il risultato.
Messina dunque potrebbe non andare al ballottaggio. Di sicuro al momento c'è solo che la trascrizione dei numeri tra i verbali di 3 sezioni e l'ufficio elettorale era sbagliata. Uno sbaglio che va favore del candidato del Pd, Felice Calabrò fermo nel primo conteggio al 49,94 per cento. Dopo la revisione, Calabrò (sostenuto da ben 8 liste) è al 50,01, vincerebbe perciò al primo turno.
mercoledì 12 giugno 2013
Iva, Zanonato: "Non prometto abolizione". Ma Alfano: "Al lavoro per stop aumento"
"Mi piacerebbe dire non aumenteremo l'Iva ma non lo posso fare, si tratta di una decisione che è stata presa, anche se la volontà resta ed è forte. La decisione è stata presa non dal mio governo, e l'incremento di gettito è già nel bilancio dello Stato", comn queste parole il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, è andato incontro ai fischi dell'assemblea annuale di Confcommercio.
Lo scenario (prossimo) da scongiurare «tempestivamente» è aumento dell’Iva di un punto. Sarebbe come gettare della benzina «sul fuoco della recessione». La similitudine è del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel suo intervento all’assemblea confederale. «Occorre davvero un approccio ‘senza se e senza ma - afferma - L’impatto di questo aumento sui consumi, sulla crescita e sull’occupazione sarebbe davvero benzina sul fuoco della recessione: da ormai troppo tempo: si potrebbe quasi dire »c’erano una volta i consumi». Per sedare la contestazione è dovuto intervenire lo stesso presidente di Confcommercio Carlo Sangalli che si è alzato per placare i contestatori. "Il corrispondente gettito - ha aggiunto Zanonato parlando davanti alla platea di commercianti - è già nel bilancio dello stato e quindi per farlo dobbiamo trovare 2 miliardi".
martedì 11 giugno 2013
E' il processo tedesco all'euro. Lo spread in area 280, Borse Ue in rosso
Questo pomeriggio La Germania avvia il suo processo alla Banca centrale europea e spaventa i mercati, anche perché lo fa proprio nel giorno in cui emerge con chiarezza quanto il ruolo dei governatori centrali sia fondamentale nell'orientare gli umori degli investitori.
La Corte Costituzionale tedesca ha iniziato l'esame dei vari ricorsi presentati dagli 'euroscettici' contro il piano dell'Eurotower di sostegno ai Paesi periferici dell'euro attraverso l'acquisto di titoli di Stato (Outright monetary transactions, Omt). A Karlsruhe, dove ha sede la Corte, il presidente ha detto chiaramente che non "vuole prendere decisioni sul senso delle politiche di salvataggio europeo", compito esclusivo della politica. Non importa, per i giudici, neppure il fatto che "le misure adottate abbiano avuto un buon risultato".
lunedì 10 giugno 2013
In Sicilia affluenza al 47%
Si va verso il ballottaggio a Modica (Ragusa), dove sono state finora scrutinate 7 sezioni su 51 ed è in vantaggio Ignazio Abbate (Udc, Modica 2013, Fare Modica) che riscuote il 29,58% dei voti, seguito da Giovanni Giurdanella (Pd e un lista civica) al 19,33%. Terzo Mommo Carpentieri (Megafono, Modica grande di nuovo, Adesso Modica) con il 16,09, tallonato da Giovanni Migliore (Pdl e liste civiche), mentre sono più distanziati gli altri quattro candidati.
L'ultimo dato sull'affluenza è ancora quello delle 22 di ieri ed è pari al 47,63 per cento, come rende noto l'ufficio elettorale della Regione Siciliana.Dalle 15 urne chiuse e via allo spoglio. A Ragusa, quando è stato completato lo scrutino in 17 sezioni su 71, è in vantaggio, in base ai dati forniti dal Comune, Giovanni Cosentini, esponente del centrosinistra (Territorio, il Megafono-Lista Crocetta, Ragusa domani, Udc, Pd) con il 28,49%. Segue Federico Piccitto (Movimento cinque stelle) 16,87. Quindi Franco Antoci (Pdl, Ragusa protagonista, Movimento civico ibleo) 14,89%; Enrico Platania (Movimento città) 14,45%; Francesco Barone (Idee per Ragusa, Costruiamo il futuro) 13,26%; Giovanni Iacono (Partecipiamo) 12,36%.
Ballottaggi, il centrosinistra fa "cappotto". Conquistate Roma, Treviso e Viterbo
In un secondo turno caratterizzato dal crollo dell'affluenza alle urne, anche con picchi del 17% in meno rispetto al voto di due settimane fa, il centrosinistra ha ottenuto una larga vittoria in tutti i principali comuni chiamati al ballotaggio. L'attesa maggiore era proprio per capire chi si sarebbe imposto nella capitale. E sul successo di Marino nella corsa al Campidoglio non ci sono mai stati dubbi, al punto che il comitato elettorale di Alemanno ha amesso la sconfitta fin dall'arrivo dei primi dati.
Il candidato dello schieramento guidato dal Pd ha ottenuto una netta affermazione, forte del 63,9% dei consensi contro il 36% del suo avversario.La prima questione da affrontare? La disoccupazione. «Abbiamo una Regione con cui dialogheremo quotidianamente e insieme cercheremo di affrontare la prima emergenza, quella del lavoro per i giovani e per quelli che lo hanno perso. Dobbiamo iniziare da lì» ha detto Marino che nel discorso ai suoi sostenitori in piazza di Pietra parla spesso al plurale: «Nella nostra capitale si passera dalla cultura dell'io alla cultura del noi - aggiunge - Saremo tutti noi, con le nostre idee, speranze e immaginazione con il nostro orgoglio di riavere indietro la nostra Roma». «Io ce la metterò tutta con grande umiltà, necessaria perchè solo un arrogante potrebbe pensare di avere le soluzioni giuste in tasca. Ma vi chiedo di continuare suggerirmi le vostre proposte. Perchè questa città va cambiata insieme: non è lavoro di una persona sola» dice Marino.Al primo turno il sindaco uscente aveva ottenuto il 30.27%, mentre il candidato del centrosinistra aveva conquistato il 42.60%. Ma il nuovo primo cittadino sarà comunque un sindaco scelto da meno della metà dei romani. Il dato più eclatante di queste elezioni è infatti l'astensionismo, ancora in crescita dopo i dati preoccupanti del primo turno. L'affluenza definitiva a Roma al ballottaggio si è attestata al 44,93%, in flessione rispetto al 52,81% del primo turno (meno otto punti circa).
L’euro ha le settimane contate?
Questa settimana la Corte Costituzionale tedesca ascolterà alcuni ricorsi riguardanti i meccanismi di funzionamento dell’Eurozona. Le decisioni che prenderà l’Alta Corte tedesca potrebbero mettere in moto una serie eventi che costringeranno il ritiro della Germania dall’euro e la fine dell’Eurozona.
Udo di Fabio, esperto di euro della Corte costituzionale ( Verfassungsgericht) fino allo scorso anno, ha dichiarato che la questione della legittimità della macchina Unione monetaria europea potrebbe provocare uno scontro tra la Germania e la Banca centrale europea (BCE) e provocare il crollo dell’Unione monetaria.
«Nella misura in cui la BCE sta agendo ‘ultra vires’ – cioè oltre i suoi poteri – e queste violazioni sono ritenute gravi e prolungate, la Corte deve decidere se la Germania può restare membro dell’Unione monetaria senza violare la costituzione tedesca» ha sscritto risse in un rapporto.
“I suoi argomenti sono dinamite,” ha dichiarato Mats Persson di Open Europe.
Di Fabio infatti non è uno qualunque, conosce bene la Corte e i suoi meccanismi, è stato lui a scrivere, lo scorso anno, quando la Verfassungsgericht si occupò del meccanismo europeo di stabilità (ESM) da 500 miliardi di euro, la sentenza con la quale questa diede un via libera provvisorio. I suoi commenti offrono un raro squarcio su quelli che sono i pensieri degli otto giudici di Karlsruhe. Solitamente divisi 4:4 sui temi dell’Unione europea.
La Corte terrà due giorni di audizioni, anche se può non emettere una sentenza per diverse settimane. Il pomo della discordia è, per i ricorrenti il piano di acquisti da parte della BCE dei titoli del debito spagnoli e italiani (OMT), il piano che lo scorso anno ha, di fatto, bloccato la corsa dello spread, impedendo così la fine dell’euro, e finendo per intrappolare i paesi in una depressione economica senza sbocchi.
Il caso deriva da reclami legali di 37.000 cittadini, tra cui il partito della sinistra, il movimento “più democrazia” e un nucleo di professori euroscettici. La maggior parte sostiene che la BCE ha oltrepassato il proprio mandato finanziando il deficit degli Stati. La questione è un pò più complessa, perché in realtà ha finanziato le banche tedesche “liberandole” da titoli tossici.
Secondo Berenberg Bank il caso è ora «il più importante evento di rischio» che incombe sulla tenuta dell’Eurozona, con un verdetto che potrebbe limitare o addirittura bloccare l’azione della BCE.
Di Fabio ha detto che la Corte, o Verfassungsgericht, non ha ”il potere” di forzare la BCE a cambiare politica, ma può emettere un ultimatum “dichiarativo”. Se la BCE continua con gli acquisti di bond a prescindere, i giudici potrebbero e dovrebbe vietare alla Bundesbank di prenderne parte.
Jens Weidmann della Bundesbank non attende altro. Ha presentato una relazione alla Corte nel mese di dicembre ad attaccare la BCE e l’azione di Mario Draghi sul debito come altamente rischioso, definendolo una violazione dei principi fondamentali e di indipendenza della BCE. La BCE non ha un mandato legale a sostenere la “composizione attuale dell’Unione monetaria”, ha scritto.
E una volta che la BCE fosse costretta a bloccare l’OMT , che da solo ha calmato i mercati e salvato l’euro, l’Eurozona avrebbe i giorni contati.
In un panorama europeo nel quale le varie Corti Costituzionali si sono segnalate per il loro servilismo al “progetto”, pronte a svendere le sovranità nazionali, la Corte tedesca è emersa come il difensore dello stato-nazione all’interno del sistema dell’UE, affermando la supremazia del Grundgesetz tedesco sulla legislazione UE, e quindi delle leggi nazionali su quelle europee. Di fatto tirando una linea oltre la quale Bruxelles non può passare.
La Corte ha infatti sì, sostenuto la costituzionalità del trattato di Lisbona, ma ha anche stabilito che gli Stati dell’Europa sono “Padroni dei trattati” e non il contrario e ha ricordato alla UE che i parlamenti nazionali sono la solo legittima forma di democrazia. E ha detto che la Germania deve “rifiutare ogni ulteriore integrazione dell’UE” se questa minaccia i poteri del Bundestag eletto.
La Corte ha emesso un altro “si” condizionato a settembre, quando ha approvato il fondo ESM, ma ha anche legato le mani di Berlino fissando il massimo apporto a €190bn e bloccato la trasformazione in “banca” del fondo stesso. In questo modo uccidendo ogni speranza di Eurobond, di condivisione del debito o di unione fiscale. Vietando al parlamento tedesco, il Bundestag di “accettare la responsabilità per le decisioni di altri Stati”. Per questo viene da sorridere quando si sente Letta e B. dire che convinceranno la Merkel all’unione fiscale: fortunatamente, la Merkel non potrebbe nemmeno se volesse.
Fondamentalmente, il Tribunale ha detto al Bundestag che non può legittimamente alienare i propri poteri a organi dell’UE, anche sevolesse, perché questo minerebbe la democrazia tedesca. In questo modo la Corte di Karlshrue ha difeso non solo, la sovranità della Germania, ma anche quella di tutti gli altri paesi, i cui politici sono così orgasmicamente pronti a cedere ai burocrati di Bruxelles.
Al tempo di quella sentenza, Andreas Vosskuhle disse che la Germania aveva raggiunto i limiti dell’integrazione nell’UE. Eventuali ulteriori passi richiederebbero una “nuova costituzione”, che a sua volta richiederebbe un referendum.
In conclusione. La sentenza che i giudici costituzionali tedeschi emetteranno, potrebbe dare il via ad una serie di effetti a catena che renderebbero l’euro una moneta morta. Le prossime settimane potrebbero essere le ultime, per l’euro.
Fonte: voxnews.info
Ballottaggi, sei milioni alle urne. Affluenza, calo dell'8% rispetto al primo turno
Ancora in crescita l'astensionismo. L'affluenza definitiva rilevata alle ore 22 per i ballottaggi delle elezioni comunali è pari al 33.87%, in flessione rispetto al 42.38% del primo turno, oltre 8 punti in meno. Meglio Roma dove l’affluenza alle ore 22 è stata pari al 32,30%. Al primo turno, alle 22 della domenica, aveva votato il 37,69%. Il calo è stato del 5,39%.
Se il voto nei ballottaggi vede Pd contro Pdl - alleati nella maggioranza di governo ma contrapposti nella corsa per i sindaci - la sfida in Sicilia è più complessa. Qui sono soprattutto il Movimento 5 Stelle, maggiore forza politica nelle ultime due tornate elettorali, e il governatore Rosario Crocetta a cercare una conferma dopo otto mesi di collaborazione a Palazzo dei Normanni.
Nei 142 comuni siciliani al voto al primo turno, l'affluenza alle 22 è stata del 47,64%, un dato comunicato con ritardo e privo di raffronto con le precedenti consultazioni: l'ufficio elettorale della Regione siciliana, infatti, non ha previsto la comparazione complessiva delle percentuali, ma solo quella disaggregata dei singoli comuni. Nella 4 città capoluogo chiamate alle urne (Catania, Messina, Siracusa e Ragusa) l'affluenza è in calo, soprattutto a Ragusa dove il dato negativo è di circa 10 punti: 43,83% contro il 53,1 delle precedenti consultazioni. A Siracusa ha votato il 45,9% (48,35% nel 2008). Messina si attesta al 48,05%, contro il 50,71 di cinque anni fa. A Catania ha votato il 44,4 (47,08% il dato delle precedenti amministrative).
sabato 8 giugno 2013
Il Trattato del MES che portera' miseria e disperazione
Il Trattato del MES che portera' miseria e disperazione di cui i media tradizionali non ci hanno informato : ''Lo scopo della crisi finanziara, artificialmente prodotta dall'elite', e' quello di imporre agli stati europei qualsiasi condizione venga decisa dagli oligarchi del grande capitale.Una di queste e' l'istituzione del Mes (Meccanismo Europeo di Stabilita') in ben diciassette paesi europei.E' un'istituzione finanziaria internazionale con sede in Lussemburgo, che ufficialmente avrebbe lo scopo di prestare aiuto economico agli stati membri in difficolta', ma che di fatto costituisce la fine della sovranita' nazionale e dell'autodeterminazione dei popoli.
Si tratta infatti di un patto che, secondo quanto stabilito dal Consiglio Europeo, obbliga gli stati a sottomettersi all'autorita' dispotica di un nuovo super organismo europeo a cui viene conferita un'indipendenza e un'impunita' tale, che lo pongono al di sopra della legge.Gli stati non hanno piu' neppure la possibilita' di trattare e di discutere democraticamente con la popolazione le misure economiche da attuare e si devono limitare a esegure le riforme strutturali (tagli drastici nel settore sociale, svendita dei beni pubblici e liberalizzazioni selvagge) imposte dal fondo. Il Trattato del Mes conferisce inoltre ai dirigenti dell'ente sovrannazionale il potere di richiedere in qualsiasi momento un aumento del capitale, senza che i governi o i parlamenti nazionali possano opporsi. Dall'art. 32 del Trattato i beni, le sedi e i membri del MES godono di privilegi e immunita' da ogni forma di giurisdizione. I beni, le disponibilita' e le proprieta' del MES non possono essere oggetto di perquisizione, sequestro, confisca, esproprio o qualsiasi altra forma di sequestro o pignoramento derivanti da azioni esecutive, giudiziarie, amministrative o normative. I locali del Mes vengono letteralmente definiti ''inviolabili''.Tutti i beni, le disponiblita' e le proprieta' del Mes sono esenti da restrizioni, regolamentazioni, controlli e moratorie di ogni genere. Le decisioni del MES inoltre vegono assunte al di fuori di qualsiasi controllo democratico : ''I membri o gli ex membri del Consiglio dei Governatori e del Consiglio di Amministrazione e il personale che lavora, o ha lavorato per, o in rapporto con il Mes, sono tenuti a non rivelare informazioni protette dal segreto professionale.Essi sono tenuti, anche dopo la cessazione delle loro funzioni, a non divulgare informazioni che per loro natura sono protette dal segreto professionale''. L'art 35 conferisce l'immunita' di giurisdizione del personale per gli atti da loro compiuti nell'esercizio ufficiale delle loro funzioni e dell'inviolabilita' per tutti gli atti scritti e i documenti ufficiali redatti. Qualsiasi questione inerente all'interpretazione o alle disposizioni di applicazione delle norme del trattato e' sottoposta alla decisione degli stessi organi dell'ente. Il Mes e' diretto da un consiglio di governatori, da un consiglio di amministrazione e da un direttore generale.Gli stati membri si impegnano incondizionatamente e irrevocabilmente a versare al MES qualsiasi somma venga loro richiesta e ad adottare le misure economiche da esso stabilite. Tale obbligo e' irrevocabile poiche', anche nel caso in cui ci fossero le elezioni nello stato interessato dal provvedimento, e si formasse un nuovo parlamento contrario agli accordi del MES, il trattato dovra' comunque rimanere in vigore. Il capitale iniziale del MES, il trattato dovra' comunque rimanere in vigore. Il capitale inziale del Mes, e' come se qualcuno ci avesse detto:''Voi mi affidate i vostri soldi e poi li gestisco alle seguenti condizioni: 1- non avete diritto di chiedermi delucidazioni su come li spendo e non potete effettuare nessun tipo di controllo sulla mia gestione.Decido io quali informazioni darvi e con quali modalita'; 2-oltre all'importo iniziale, siete obbligati a versarmi anche tutte le successive somme aggiuntive che vi richiedero' 3-se avrete bisogno di un prestito, decidero' io se concedervelo e a quali condizioni; 4-nel caso emergano degli illeciti finanziari, delle irregolarita' o anche dei crimini gravissimi non potrete denunciarmi a meno che non sia io stesso ad autorizzarvi Accettate? Nessuna persona lucida di mente potrebbe mai tollerare condizioni simili, eppure lo stato d'ipnosi collettiva creato dall'elite', attraverso il monopolio dell'informazione, consente che ad accettarle siano interi stati sovrani. E l'aspetto piu' inquietante della vicenda e' che il controllo mentale sulle masse e' talmente evidente, che le clausole del Trattato invece di essere tenute segrete posssono essere pubblicate online nella massima indifferenza generale. La popolazine confida cosi' ciecamente nella trasparenza degli organi d'informazione istituzionali, da arrivare a ritenere che, se ci fosse qualche pericolo reale, i mass media se ne occuperebbero.''
Fonte: terrarealtime.blogspot.it
“La rottura dell’Euro potrebbe essere vicina”
Secondo il Wall Street Journal una frantumazione dell'unione monetaria potrebbe verificarsi in modo repentino, come successo nella crisi argentina
Il momento di svolta per l’eurocrisi potrebbe essere più vicino di quanto si pensi. La fiducia nella moneta unica è ancora alta, ma come la storia insegna, la volontà di sacrificio mostrata finora dalle popolazione dei paesi più colpiti dalla disoccupazione e dei tagli potrebbe rapidamente sgretolarsi, spingendo i loro governi all’addio alla moneta unica.
PUNTO DI ROTTURA - Il Wall Street Journal si interroga su quanto sia probabile, e vicino nel tempo, una rottura dell’euro. In questo momento la situazione dei paesi più colpiti dalla crisi dei debiti sovrani, scoppiata ormai più di tre anni fa, è drammatica. La disoccupazione in Spagna si trova al 27%, i giovani irlandesi o portoghesi abbandonano i loro paesi in cerca di un lavoro impossibile da trovare in patria, ed un quarto dei greci dice che fa fatica ad acquistare il cibo. Nonostante uno scenario così cupo, il quotidiano finanziario evidenzia come non esista un piano d’emergenza per far sì che queste persone possano recuperare il loro posto di lavoro. In questo momento gli stati della periferia dell’unione monetaria devono proseguire la riduzione delle loro spese statali, abbassare i salari e comprimere i prezzi dei loro prodotti, al fine di recuperare la competitività perduta. Secondo uno studio di Goldman Sachs la contrazione economica del Sud Europa potrebbe durare altri dieci anni.
CASO ARGENTINO - Secondo Simon Tilford, capo economista del Center for European Reform, le conseguenze immani dell’uscita dall’euro hanno finora bloccato un simile passo. Tilford però evidenzia come ciò sia vero fino quando le persone non si accorgeranno che la proverbiale luce in fondo al tunnel sia completamente assente. In quel caso, tutto diventerebbe possibile, ed l’eventuale addio alla moneta unica potrebbe concretizzarsi molto rapidamente. Il Wall Street Journal evidenzia come una simile svolta non sarebbe un’assoluta prima volta, visto che qualcosa di simile è già successo in Argentina. Il paese sudamericano aveva agganciato la sua moneta al dollaro, al fine di combattere l’iperinflazione degli anni ottanta. Il cambio fisso di 1 a 1 del peso con la valuta americana determinò però un significativo aumento dei prezzi, ed una rapida perdita della competitività dell’economia argentina. L’aggancio al dollaro impediva la caduta del peso, al fine di effettuare una svalutazione competitiva capace di ridare spinta al sistema produttivo in crisi, una situazione simile a quanto sta succedendo nel Sud con l’euro forte. Secondo gli economisti l’abbandono del cambio fisso che aveva stabilizzato l’economia argentina avrebbe prodotto contraccolpi così rilevanti da sconsigliarlo, una convinzione condivisa sia dalle classi dirigenti che dalla popolazione.
SIMILITUDINI E DIFFERENZE - Uno dei problemi più significativi dell’addio al “peso convertibile” era rappresentato dal debito estero, che era stato siglato in dollari. Dopo tre anni di recessione però il paese sudamericano decise che era preferibile pagare questo prezzo – con il relativo default effettuato – piuttosto che rimanere “intrappolati” in una situazione economica senza via d’uscita. Le rivolte del ceto medio a fine 2001 spinsero ad un mutamento repentino, e nell’ano successivo l’Argentina compì il passo che aveva scongiurato negli anni precedenti di crisi. Il Wsj evidenzia alcune similitudini tra la crisi del paese sudamericano e quanto è avvenuto in Europa. La recessione argentina aveva provocato una contrazione del Pil pari a otto punti rispetto al suo valore massimo precedente; un dato identico a quanto si dovrebbe registrare in Italia ed in Portogallo a fine 2013, mentre la ricchezza nazionale della Grecia si è contratta di ben 23 punti percentuali. Un dato assai superiore a quanto successo in Buenos Aires, che ha travolto sì la società ellenica ma non l’ha ancora spinta a prendere la strada dell’addio. Come sottolinea il quotidiano finanziario newyorchese, l’Argentina non è un modello dell’Europa, ma un esempio che lancia un monito.
Fonte: giornalettismo.com
venerdì 7 giugno 2013
Università, posticipati a settembre i test d'ammissione
Slittano a settembre i test d'ammissione per le facoltà a numero programmato. Il ministero dell'Istruzione informa che mercoledì sarà varato un decreto che stabilisce il posticipo.
In particolare il nuovo decreto, che sostituirà quello emanato il 24 aprile scorso, prevede la ridefinizione dei criteri di valorizzazione del percorso scolastico e il posticipo delle date delle prove a settembre (il 3 settembre per i Corsi di Laurea e di Laurea Magistrale a ciclo unico, direttamente finalizzati alla formazione di Architetto; il 4 settembre per i Corsi di Laurea delle professioni sanitarie; il 9 settembre per i corsi di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi Dentaria; il 10 settembre per il corso di laurea magistrale in Medicina Veterinaria). Giovedì i deputati 5 Stelle membri della Commissione Cultura avevano presentato un'interrogazione al ministro: «Con questa iniziativa diamo voce all'ansia e alle paure di migliaia di studenti. Un decreto ministeriale del predecessore di Carrozza, Francesco Profumo, stabilisce infatti senza motivazioni plausibili che i test di accesso di alcune facoltà debbano tenersi tra il 23 e il 25 luglio - proseguono i parlamentari M5S - Il decreto prevede anche l'emanazione da parte università di nuovi bandi entro il 25 giugno e, lo stesso giorno, la riapertura delle iscrizioni sul portale Universitaly con possibilità di aggiornare le informazioni (incluse le preferenze). La nuova scadenza per le iscrizioni on line sarà fissata al 18 luglio, mentre per il pagamento dei contributi di iscrizione presso le Università la scadenza sarà il 25 luglio. Dunque pochi giorni dopo la fine degli esami di maturità. Si tratta di un lasso di tempo troppo ristretto, che non consente agli studenti nè di scegliere con serenità quale strada formativa intraprendere nè di prepararsi al meglio per le difficili prove di ingresso all'università.
Berlusconi a Letta: "Braccio di ferro con Merkel. Se economia non riparte, euro senza senso"
Qui si misura la vitalità di un governo - dice Berlusconi - o la sua complicità più o meno consapevole con le forze negative e paralizzanti che premono contro una soluzione effettiva della crisi da recessione".
Il Cavaliere contro la cancelliera. «Bisogna che il governo sappia con autorevolezza ingaggiare un braccio di ferro, senza strepiti ma con grande risoluzione, allo scopo di convincere i paesi trainanti dell'Europa, e in particolare la Germania di Angela Merkel, che siamo di fronte a una alternativa secca: o si rimette in moto in forma decisamente espansiva il motore dell'economia, compreso quello finanziario legato alla moneta unica, uscendo dalla paralizzante enfatizzazione della crisi da debito pubblico, oppure le ragioni strategiche della solidarietà nella costruzione europea, dall'unione bancaria a tutto il resto, si esauriscono e si illanguidiscono fino alla rottura dell'equilibrio attuale». Serve "un braccio di ferro, senza strepiti ma con grande risoluzione, allo scopo di convincere i paesi trainanti dell'Europa, e in particolare la Germania di Angela Merkel, che siamo di fronte a una alternativa secca: o si rimette in moto in forma decisamente espansiva il motore dell'economia, compreso quello finanziario legato alla moneta unica, uscendo dalla paralizzante enfatizzazione della crisi da debito pubblico, oppure le ragioni strategiche della solidarietà nella costruzione europea, dall'unione bancaria a tutto il resto, si esauriscono e si illanguidiscono fino alla rottura dell'equilibrio attuale".
giovedì 6 giugno 2013
Incidente a Piazza Santa Teresa
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| L'immagine non si riferisce al fatto narrato |
Alle 16.30 incidente all'incrocio di Piazza Santa Teresa una Signora anziana stava attraversando la strada quando un furgoncino dell'enel effettuando la retromarcia urtava la Signora che cadeva a terra fortunatamente senza gravi conseguenze ma con dolori alla spalla è stata trasportata subito dal Personale del 118 in un Ospedale di Palermo.
Addio all'ecomostro della Scala dei Turchi
Sono cominciati questa mattina i lavori di demolizione dell'ecomostro che da oltre 20 anni deturpa la spiaggia della Scala dei Turchi, la scogliera di marna bianca candidata a diventare patrimonio dell'umanità, di Realmonte (Agrigento). L'ordinanza di demolizione era stata emessa dal Comune di Realmonte su ingiunzione della Procura di Agrigento. Stanno lavorando alcuni operai di un'impresa specializzata che con una ruspa stanno abbattendo l'immobile di cemento armato.
mercoledì 5 giugno 2013
Autodeterminazione del Popolo Siciliano: depositata richiesta a Ginevra
Ieri il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Siciliano ha depositato a Ginevra ( Svizzera ) la richiesta di Autodeterminazione del Popolo Siciliano. Un grande passo, una grande conquista per una enorme possibilità di riscatto e di ripresa. Presto ulteriori dettagli.
Nella foto Rosa Cassata e Salvo Sparatore del MNLPS a Ginevra ( Svizzera ).
Fonte: ilfarosulmondo.it
martedì 4 giugno 2013
Turchia, Amnesty: "Non confermati 2 morti" Nuovi scontri nel centro di Ankara
ANKARA - ( TURCHIA ) Nuovi scontri fra manifestanti antigovernativi e polizia sono ripresi nel pomeriggio nella zona di Kizilay, nel centro di Ankara.
Terzo giorno di proteste in Turchia: ad Istanbul i manifestanti si sono riversati ancora in Piazza Taksim, ma per ora la situazione è sotto controllo, mentre nella capitale Ankara, ci sono stati diversi scontri. E il ministro dell'Interno Muammer Guler ha comunicato che sono stati effettuati 1.700 arresti tra i dimostranti, anche se molti di loro sono già stati rilasciati.
Gli agenti hanno lanciato gas lacrimogeni per cercare di disperdere diverse centinaia di persone che si avvicinavano agli uffici del premier Recep Tayyip Erdogan, di cui i contestatori chiedono le dimissioni. Una manifestazione è stata dispersa da una carica della polizia sempre ad Ankara, dove contro il corteo sono stati usati idranti e lacrimogeni.
MAPPA PER GUIDARE IL PROCESSO DI USCITA DALL’EURO E FINE DEL VINCOLO ESTERNO
Fra i ricercatori più attenti e rigorosi dei risvolti che si celano dietro un tale ribaltamento epocale di prospettiva, il Sito Orizzonte48 merita un posto di primo piano, sia per la competenza specifica e chiarezza espositiva con cui vengono trattati gli argomenti più spinosi e complessi sia per la logica stringente ed ineccepibile che dallo studio delle premesse iniziali riesce poi a creare consenso unanime intorno alla conclusioni raggiunte. Consiglio quindi a tutti i provetti naviganti della Tempesta Perfetta di leggere con attenzione questa “guida per riconoscere i nostri prossimi santi”, perché è chiaro che più avanti si andrà, più il mare diventerà agitato e più si faranno avanti falsi profeti e improbabili salvatori della patria, che con il pretesto del caos e la promessa di condurci in un porto finalmente sicuro, ci faranno ingoiare altre scemenze di politica economica e monetaria, così come accadde nel trentennio maledetto e continua ad accadere oggi. Il monito di gattopardesca memoria secondo cui bisogna evitare che “tutto cambi affinchè nulla cambi” deve essere più che mai attuale, perché riconquistare alcuni diritti e principi fondamentali, primo fra tutti la sovranità economica, politica e monetaria, se poi non si sanno maneggiare efficacemente alcuni elementari strumenti di contabilità pubblica per il bene collettivo, significa impelagarci in nuove storture, degenerazioni, distorsioni. E questa volta non potremo imputare all’euro o al vincolo esterno la causa di tutti i nostri i mali, ma ricordando le parole di uno dei più autorevoli padri costituenti, specchiarci nel nostro ennesimo fallimento democratico: “la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta: lo lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno, in questa macchina, rimetterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere quelle promesse, la propria responsabilità”. (Piero Calamandrei, Discorso sulla Costituzione, video, 1955)
Fonte: http://tempesta-perfetta.blogspot.it
lunedì 3 giugno 2013
Quanti veleni dobbiamo ancora respirare?
Queste foto sono state scattate nella giornata di oggi alle Ore 11:00 In Via della Zagara di fronte alla Statua di PAPA WOJTYLA ed evidenziano lo stato di abbandono dei tutto il territorio misilmerese...Non basta la buona volontà degli operai del c.o.i.n.r.e.s. che nonostante non percepiscono lo stipendio da diversi mesi negli ultimi tempi seppur a rilento hanno effettuato la raccolta pur non avendo mezzi e attrezzature da lavoro idonee per questo Lavoro,Senso civico degli operai che andrebbe trasmesso anche ai cittadini,che nonostante ciò continuano a respirare i fumi quindi diossina e altri veleni da questo che si può definire un disastro ambientale causa di malattie che tutti bene conosciamo comprese le antenne sui tetti del centro abitato...Che i Sigg.ri Commissari e chi di dovere prenda i dovuti provvedimenti perchè i CITTADINI ONESTI di Misilmeri sono stanchi per non dire altro....di dover pagare bollette salate di Tarsu,Acqua ecc... senza ricevere il benchè minimo servizio....
Sfilata di big per difendere la Costituzione Settis: Berlusconi spera nel Presidenzialismo
In Piazza Santo Stefano nel Giorno della Festa della Repubblica per difendere la Costituzione, per non arrendersi, con le parole degli organizzatori, alla "condizione crepuscolare della democrazia". Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano pone un limite temporale al percorso delle riforme: «Diciotto mesi sono un tempo appropriato per le riforme. Il processo è complesso, si tratta di tenere il ritmo».
Una dichiarazione che ricalca quanto già detto dal premier Enrico Letta, che aveva parlato della fine del 2014 per realizzare le riforme istituzionali in vista del semestre di guida italiana della comunità europea. Il capo dello Stato è tornato sul tema delle necessarie modifiche istituzionali al termine di una intensa giornata dedicata alla commemorazione della festa della Repubblica. Bologna torna ad essere il palco di una riflessione politica alternativa, mentre cerca di prendere corpo un’area di sinistra scontenta o apertamente contraria alle larghe intese. All’iniziativa "Non è Cosa Vostra", dell’associazione Libertà e giustizia, ci sarà Stefano Rodotà, che parlerà anche dell’esito del referendum sui fondi alle scuole paritarie promosso dal Comitato Articolo 33, ma ci saranno anche alcuni “grillini”, nonostante le critiche di Grillo. "Voglio affrontare il tema dei rischi connessi alla riforma costituzionale spiega Rodotà in particolare quello di rafforzare le derive oligarchiche invece di affrontare i veri problemi della democrazia oggi".
domenica 2 giugno 2013
Oggi è Il Corpus Domini
La solennità del Corpus Domini (espressione latina che significa Corpo del Signore), più propriamente chiamata solennità del santissimo Corpo e Sangue di Cristo, è una delle principali solennità dell'anno liturgico della Chiesa cattolica. Si celebra il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità oppure la seconda domenica dopo quella di Pentecoste.
Rievoca, in una circostanza liturgica meno carica, la liturgia della Messa in Coena Domini del Giovedì Santo.
La Storia:
La solennità del Corpus Domini nacque nel 1247 nella diocesi di Liegi, in Belgio, per celebrare la reale presenza di Cristo nell'eucarestia in reazione alle tesi di Berengario di Tours, secondo il quale la presenza di Cristo non era reale, ma solo simbolica.
Il papa Urbano IV, con la bolla Transiturus de hoc mundo dell'11 agosto 1264, estese la solennità a tutta la Chiesa. L'anno precedente si era anche verificato un evento prodigioso presso Bolsena. La venerazione del Santissimo Sacramento nacque in Belgio nel 1246 come festa della diocesi di Liegi. Il suo scopo era quello di celebrare la reale presenza di Cristo nell'Eucaristia. L'introduzione di questa festività nel calendario cristiano la si deve principalmente a una donna, suor Giuliana di Cornillon, una monaca agostiniana vissuta nella prima metà del tredicesimo secolo. Da giovane avrebbe avuto una visione della Chiesa con le sembianze di una luna piena, ma con una macchia scura, a indicare la mancanza di una festività
Nel 1208 ebbe un'altra visione, ma questa volta le sarebbe apparso Cristo stesso, che le chiese di adoperarsi perché venisse istituita la festa del Santissimo Sacramento, per ravvivare la fede dei fedeli e per espiare i peccati commessi contro il Sacramento dell'eucarestia. Dal 1222, anno in cui era stata nominata priora del convento di Mont Cornillon, chiese consiglio ai maggiori teologi ed ecclesiastici del tempo per chiedere l'istituzione della festa. Scrisse una petizione anche a Ugo di Saint-Cher, all'arcidiacono di Liegi, Jacques Pantaléon (futuro Urbano IV) e a Roberto de Thourotte, vescovo di Liegi. Furono proprio l'iniziativa e le insistenti richieste della monaca a far sì che, nel 1246, Roberto de Thourotte convocasse un sinodo e ordinasse, a partire dall'anno successivo, la celebrazione della festa del Corpus Domini. All'epoca i vescovi avevano infatti la facoltà di istituire festività all'interno delle loro diocesi.
Si dovette aspettare però il 1264, alcuni anni dopo la morte di suor Giuliana e di Roberto de Thourotte, perché la celebrazione fosse estesa a tutta la Chiesa universale.
Durante il periodo delle guerre di religione in Francia (in verità tra il 1540 e il 1600, cioè in un arco temporale leggermente più lungo), la processione del Corpus Domini fu oggetto di ostilità da parte degli Ugonotti. Infatti i Calvinisti (noti in Francia come Ugonotti) negano la transustanziazione come leggenda priva di fondamento, e persino offensiva nei confronti della religione evangelica.
Gli Ugonotti facevano la processione oggetto di numerose provocazioni, e veri e propri attacchi alle immagini e all'ostia, oppure semplicemente dimostravano la loro diversità religiosa (non stendendo alla finestra le tovaglie che, tradizionalmente, le famiglie cattoliche francesi mettevano in mostra in omaggio alla processione, lavorando ostentatamente alle finestre o davanti agli usci ecc.).
Fino alla metà del '600 in certe zone della Francia la processione del Corpus Domini fu quindi accompagnata da massicci schieramenti di forza pubblica, e con i fedeli in genere armati e pronti a difendere l'ostia da eventuali profanazioni.
sabato 1 giugno 2013
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