martedì 4 giugno 2013

MAPPA PER GUIDARE IL PROCESSO DI USCITA DALL’EURO E FINE DEL VINCOLO ESTERNO



Parlare di uscita dall’euro come un processo unico, istantaneo e di facile gestione tecnica ormai è diventato troppo riduttivo. Grazie al continuo lavoro di ricerca e di approfondimento di tutti i dettagli economici, giuridici ed istituzionali, i più accorti tra i nostri lettori avranno già capito che l’uscita dall’euro, evento ormai alle porte ed irreversibile, non sarà una trasformazione facile ed indolore, ma per essere meno invasiva possibile e limitare la sperequazione dei costi di passaggio, comporterà un vero e proprio cambiamento di rotta culturale all’interno degli apparati pubblici politico-istituzionali che dovranno sobbarcarsi l’onere maggiore dell’intera operazione. Se non verranno fatti propri dai prossimi funzionari, deputati e ministri della Repubblica Italiana principi di corretta e razionale gestione della finanza pubblica, sanciti dalla nostra stessa Costituzione, come “buon andamento”, “imparzialità”, perseguimento dell’”esclusivo interesse della Nazione”, sarà difficile auspicare, anche in presenza di un ritorno provvidenziale alla sovranità monetaria e di una fine dell’odioso “vincolo esterno” con cui ormai conviviamo dal lontano 1979, un miglioramento reale delle sorti del nostro paese e delle condizioni di vita di noi tutti.


Fra i ricercatori più attenti e rigorosi dei risvolti che si celano dietro un tale ribaltamento epocale di prospettiva, il Sito Orizzonte48 merita un posto di primo piano, sia per la competenza specifica e chiarezza espositiva con cui vengono trattati gli argomenti più spinosi e complessi sia per la logica stringente ed ineccepibile che dallo studio delle premesse iniziali riesce poi a creare consenso unanime intorno alla conclusioni raggiunte. Consiglio quindi a tutti i provetti naviganti della Tempesta Perfetta di leggere con attenzione questa “guida per riconoscere i nostri prossimi santi”, perché è chiaro che più avanti si andrà, più il mare diventerà agitato e più si faranno avanti falsi profeti e improbabili salvatori della patria, che con il pretesto del caos e la promessa di condurci in un porto finalmente sicuro, ci faranno ingoiare altre scemenze di politica economica e monetaria, così come accadde nel trentennio maledetto e continua ad accadere oggi. Il monito di gattopardesca memoria secondo cui bisogna evitare che “tutto cambi affinchè nulla cambi” deve essere più che mai attuale, perché riconquistare alcuni diritti e principi fondamentali, primo fra tutti la sovranità economica, politica e monetaria, se poi non si sanno maneggiare efficacemente alcuni elementari strumenti di contabilità pubblica per il bene collettivo, significa impelagarci in nuove storture, degenerazioni, distorsioni. E questa volta non potremo imputare all’euro o al vincolo esterno la causa di tutti i nostri i mali, ma ricordando le parole di uno dei più autorevoli padri costituenti, specchiarci nel nostro ennesimo fallimento democratico: “la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta: lo lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno, in questa macchina, rimetterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere quelle promesse, la propria responsabilità”. (Piero Calamandrei, Discorso sulla Costituzione, video, 1955) 

Fonte: http://tempesta-perfetta.blogspot.it

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