E' stata proprio questa la condizione che Napolitano ha posto ieri mattina per l'accettazione della "croce" (così l'ha chiamata) di nuovo sulle sue spalle: "Adesso la situazione è cambiata rispetto a un mese fa.
Comunque non ne abbiamo parlato". Eppure, nonostante la comprensibile prudenza dei dirigenti del Pd e del Pdl, della composizione del governo e di chi sarà chiamato a guidarlo se ne è discusso eccome.
E questa volta non voglio sentire dei no ma soltanto dei sì". E visto che, fino all'ultimissimo minuto, Napolitano ha provato a insistere affinché i partiti mandassero sul Colle Giuliano Amato al posto suo, a tutti è parso chiaro quale sia il nome a cui il capo dello Stato sta pensando per l'incarico.

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