martedì 23 aprile 2013

Milano,sono stati trovati morti due 33enni a causa delle politiche di austerità dell'europa




A Milano sono stati trovati morti due 33enni. I corpi senza vita erano in un appartamento di piazza Tommaseo, entrambi stesi su due letti differenti, ciascuno con un sacchetto intorno al collo contenente gas ad uso domestico.

A spiegare il gesto sono state trovate due lettere, scritte dalla stessa mano, dove si lamenta la mancanza di lavoro e soprattutto di relazioni famigliari.

I due, uno disoccupato e l'altro ingegnere alla General Electric avevano avuto una vita sentimentale complicata. Erano infatti due padri separati che viveano con grande sofferenza la lontananza dai propri figli, che vivono fuori Milano con le madri.

Ad allertare le forze di polizia è stata la madre di uno dei due uomini, amici sin dall'infanzia, che non riusciva ad entrare in contatto con il figlio.

Intervenuti i vigili del Fuoco, poichè l'appartamento era chiuso dall'interno, gli agenti hanno trovato i due cadaveri. Al momento sono ancora in corso accetamenti sulle identità dei due soggetti, si tratta di due italiani dell'80.
"Qualunque sia la motivazione che abbia spinto i due 33enni al gesto estremo di togliersi la vita, aspetto su cui le forze dell'ordine stanno ancora indagando, quanto accaduto questo pomeriggio e' per la nostra citta' un fatto tristissimo. Entrambi lasciano dei figli piccoli e famiglie, cui va il nostro primo pensiero e la nostra vicinanza". Cosi' l'assessore milanese alle Politiche sociali e cultura della salute, Pierfrancesco Majorino, sul duplice suicidio di Guido Schiatti e Fabio Bernini.

"Non vi è dubbio che la crisi negli ultimi mesi ha segnato drammaticamente la vita di molte persone, troppe in tutta Italia, Milano compresa", ha continuato Majorino, in una nota. "Da parte nostra rinnoviamo l'impegno a moltiplicare gli sforzi affinche' nessuno si senta solo di fronte alle difficolta', ben consapevoli che siamo di fronte a un periodo lungo nel quale sara' indispensabile il sostegno da parte di tutti".
Altro gesto disperato a Bologna, dove un consulente immobiliare di 59 anni si è suicidato nell'abitazione dove viveva. Aveva ricevuto un'ingiunzione di sfratto. L'ufficiale giudiziario ha suonato al citofono dell'appartamento di via dei Mille per la notifica del provvedimento ma non ha ottenuto nessuna risposta. Così, per aprire la porta, è intervenuto il proprietario di casa che ha scoperto, assieme alla polizia, il cadavere. L'uomo, che era separato da otto anni, si è tolto la vita sparandosi un colpo di fucile.

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