"Avere finanze pubbliche sane serve. Ma se l'Ue "non è capace di intervenire per risolvere la disoccupazione, finirà per alimentare sentimenti di frustrazione e risentimento" facendo crescere "movimenti populisti ed antieuropei". In una lettera il premier Enrico Letta scrive al presidente del Consiglio della Ue, Herman Van Rompuy, chiedendo di fare di più per la lotta alla disoccupazione. Il ministro dell'Economia ha ribadito che l'Italia non può in alcun modo sforare il tetto fissato dal patto di stabilità. Sarebbe una scelta disastrosa, innanzitutto per la credibilità del Paese, ma con conseguenze molto concrete sui conti a cominciare dall'impatto sui tassi d'interessi sul debito pubblico. Ciò non significa rimanere ingessati. Le regole europee prevedono infatti margini di manovra in linea con i parametri europei. Quelli che Saccomanni vuole sfruttare.
Ciò significa concordare con Bruxelles una traiettoria di discesa del disavanzo diversa da quella solitamente chiesta dalla Commissione Ue. L'Italia, anche l'anno prossimo, resterebbe cioè di poco sotto il 3%, al 2,9%, anziché scendere al 2,3-2,4%. E con quello 0,5-0,6% potrebbe finanziare i provvedimenti annunciati.Un messaggio che arriva poco prima del vertice a palazzo Chigi fra il premier Letta, il vicepremier Alfano e il ministro dell'Economia Saccomanni per fare il punto sui conti pubblici e sui futuri provvedimenti, in vista della possibile chiusura della procedura Ue per deficit eccessivo.


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